Duetto improbabile
è avvolta dall’inverno,
il Kìrios scomparirà nei nembi,
in excelsis gloria.
Scivola tra canne il fiume,
brontola il tuono,
primo vere in mare annega il sole,
in excelsis gloria.
In lontananza neve,
oltre le nebbie i monti si risvegliano,
tremano foglie,
in excelsis gloria.
Si svegliano le bestie al vento le narici,
sciamano uccelli
come petali,
in excelsis gloria.
Scende la sera dagli alberi,
tende d’oro giù in fondo (in imo oceani),
noia lì accanto,
in excelsis gloria.
per il mio nome rigenerante,
grazie Ti rendo per il gelso
del mio cortile antico, per la vite
e l’ulivo contorti come il mio pensiero,
e similmente d/a Te consacrati;
grazie Ti rendo per il mio dolore
e la Tua lontananza;
grazie per il silenzio e la parola
rara, che mi rivolgi tramite qualcuno;
grazie per le onde e la musica
del mare tracimanti.
(da In transitu meo, Chiandetti Ed., Reana del Roiale 2004)
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