Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

San Francesco, il sultano Malik Al Kamil e i 99 bei Nomi di Dio, mentre la guerra infuria in Terra Santa

Mentre le stragi infuriano nel Vicino (non nel Medio) Oriente, ricordare quando, nel 1219, san Francesco incontrò il sultano Al Malik (Il Sovrano) e i 99 bei nomi di Allah, di Dio, è salutare, sia per la mente riflessiva di cui siamo dotati, sia per le nostre coscienze.

In proposito, si può anche far memoria su una certa analogia che quel lontano incontro può suggerire con la recente visita di papa Francesco ad Abu Dhabi, a ottocento anni di distanza, con la quale il papa cattolico ha voluto dare credibilità nuova al dialogo inter-religioso tra cristianesimo e islam.

Il lontano episodio che vide dialogare Francesco d’Assisi con il Sultano Fatimide d’Egitto ha posto e pone tuttora non pochi dubbi sulla sua reale veridicità, soprattutto in chi ha fatto sempre fatica a credere che l’Uomo di Assisi abbia fatto romanzare l’incontro da qualche suo agiografo. Ma non è così: si può dire che quell’incontro è realmente avvenuto nel 1219. Chi vuole conoscerlo nei dettagli può ricorrere con fiducia al libro di John Tolan, Il santo dal sultano. L’incontro di Francesco d’Assisi e l’Islam, tradotto in italiano da Laterza nel 2009, che è l’ultima sintesi organica autorevole e affidabile sull’argomento; essa è stata del resto seguita da molti saggi e da numerosi lavori congressuali che ne hanno aggiornato la problematica.

Esistono almeno cinque fonti cronistiche occidentali attendibili che, con sostanziale concordia pur divergendo in alcuni particolari, ci testimoniano la vicenda. Esistono poi le numerose fonti francescane che, se fossero le uniche a riferire l’episodio, potrebbero suscitare legittimi dubbi: ma il loro racconto, confrontato con quello delle voci estranee all’Ordine, risulta a sua volta autorevole. Infine abbiamo una fonte epigrafica arabo-musulmana, un’iscrizione su una lapide funebre, che allude al medesimo episodio confermandone autonomamente l’autenticità. Il che non toglie che alcuni particolari dell’evento possano essere d’origine leggendaria: come la celeberrima “ordalia del fuoco”, mirabilmente evocata da un affresco giottesco della basilica superiore di San Francesco in Assisi, ma a proposito della quale il parere degli studiosi è, per vari e differenti motivi, quasi coralmente scettico.

Atteniamoci pertanto ai dati più sicuri e oggetto di comune consenso. Fino dal 1217 era stata bandita da papa Onorio III, fedele a una consegna d’Innocenzo III morto l’anno precedente, una crociata che sotto la guida del legato pontificio cardinal Pelagio si era diretta all’assedio, per terra e per mare, della città di Damiata o Damietta (in arabo Damiat) sul delta del Nilo. I capi dell’impresa avevano difatti convenuto che assediare Gerusalemme – che i crociati avevano perduto nel 1187 e che avrebbero voluto recuperare – fosse troppo complesso: la loro idea strategica era porre il blocco navale al delta nilotico, che era il principale polmone economico di tutto il mondo islamico di quell’area, e proporre quindi alle autorità musulmane di toglierlo in cambio della restituzione ai cristiani latini della Città Santa.

L’idea può sembrare macchinosa ma era plausibile. Tanto più che in quel momento l’Islam era, come più o meno sempre, percorso da una forte discordia interna. Il sultano al-Malik al-Kamil, nipote del grande Salah el-Din, e signore d’Egitto e di Palestina, era quasi in rotta col fratello al-Muazzam che dominava invece Damasco e la Siria. Francesco, che era partito ai primi del 1219, giunse all’inizio dell’estate sotto Damietta con una nave che proveniva da Acri dove aveva visitato il piccolo convento ivi aperto da alcuni dei suoi frati.

Era anch’egli sottoposto alla disciplina crociata, altrimenti non avrebbe potuto viaggiare in quel momento in partibus infidelium. È logico pertanto che abbia chiesto al cardinale legato il consenso per recarsi dal sultano, secondo il suo progetto di presenza (più che di missione) cristiana che egli avrebbe più tardi esposto nel capitolo 16 della sua Regula, redatta nel 1221 e riscritta di nuovo, con definitiva approvazione pontificia, due anni più tardi. Ai sensi di quel documento sappiamo che Francesco prescriveva al frate minore che volesse recarsi presso gli infedeli di essere mite e soggetto a tutti, di non avanzare proposta né richiesta alcuna ma di limitarsi alla professione di fede cristiana.

Sappiamo che fu ammesso alla presenza del gran signore musulmano. Il quale, come la legge del Profeta prescriveva, non avrebbe mai potuto negare udienza a un uomo di Dio che si fosse presentato al suo cospetto. E Francesco era tale: a testimoniarlo era la sua veste: un povero saio di lana non tinta, pieno di toppe e di strappi rammendati e provvisto di un cappuccio. Tale indumento, in arabo, si chiama suf: chiunque lo indossi è appunto un uomo che a Dio e alla preghiera si è consacrato. Un sufi. Quanto il sultano e il sufi cristiano si siano intrattenuti a colloquio e che cosa si siano detti, non lo sapremo mai. Le testimonianze sono varie e concordano solo sul fatto che il gran signore rinviò sano e salvo il povero frate dopo avergli offerto alcuni doni.

La crociata si chiuse con un insuccesso e i guerrieri cristiani rientrarono alle loro case. Ma dieci anni dopo al-Malik al-Kamil incontrò un altro cristiano che conosceva la terra natale di Francesco: era addirittura nato non lontano da Assisi, cioè a Jesi nelle Marche. Il sultano e l’imperatore Federico II, nel 1229, stipularono il primo patto di smilitarizzazione pacifica di Gerusalemme che conosciamo, e che resse per tre lustri, fino al 1244. Un patto nel nome d’una pace possibile.

Non diciamo altro, non azzardiamo ipotesi buone per un romanzo, ma che non servono alla storia. Al-Kamil e Federico conoscevano entrambi Francesco, sia pure in modo diverso. E avevano in comune una passione: la caccia col falco. Chissà: magari, negli intervalli dei loro colloqui politici, avranno parlato di falchi. Fratel Falco piaceva anche a Francesco.

Ho voluto ricordare questo lontano episodio storico, perché mi pare si attagli a una riflessione che oggi è necessaria, obbligatoria, proprio perché la situazione di conflitto intensificatosi nel Vicino Oriente pone questioni gravide di ulteriori preoccupazioni. Il conflitto scoppiato in Terra Santa (uso questo termine per comprendere Israele e Palestina, con tutte implicazioni geografiche, storico-politiche e militari che il tema impone), ha fatto raggiungere ai contrasti oramai “storici” fra i due popoli di dimensioni inusitate, i cui esiti sono imprevedibili. Colà si scontrano storia recente e culture, ma anche interessi legittimi, in parte male o per nulla rappresentati dai responsabili politico-militari attuali, da una parte il Capo del Governo Israeliano attuale e, dall’altra, da chi dirige Hamas.

Chiarisco: anche se Israele è una democrazia liberale di tipo occidentale, unico soggetto statuale di tal genere nella Regione, l’attuale dirigenza si è avviluppata in un coacervo tragico di sentimenti di insicurezza, paura, e bellicismo esasperato, non si può affermare che tale gruppo di governo rappresenti i sentimenti profondi del popolo israeliano; di converso, Hamas non rappresenta il popolo palestinese, anche se una quindicina di anni fa ebbe ragione dell’ANP in elezioni politiche concernenti il governo della Striscia di Gaza.

Una pace giusta e durevole si può raggiungere, cercando magari di non imitare le potenze vincitrici della Prima Guerra mondiale, soprattutto Regno Unito e Francia, che, con il Trattato di Versailles, incamminarono il mondo verso la Seconda, dando un grande contributo alla follia criminale di Hitler che, calandosi nel sentimento di frustrazione e spirito di vendetta del Popolo tedesco, riuscì a condurlo all’abominio più gigantesco di tutta la storia del mondo.

Si eviti che o Israele o la Palestina debbano vivere ciò che visse le Germania dal 11 Novembre 1918, giorno dell’armistizio di Compiegne, al I settembre 1939, quando i panzer della Wehrmacht sfondarono i confini polacchi per incamminarsi verso la fine.

Continua ora, caro lettore, a leggere di seguito, per scoprire i 99 nomi di Allah e il loro significato, proprio per constatare come la distanza che si vede in politica e nelle vicende di questi ultimi tempi tra chi confligge nel Vicino Oriente, è clamorosamente smentita dalla Teologia!

Domando: da cristiani, si può ammettere che questi 99 nomi di Dio, che il Corano riporta, possono essere condivisi?

1الرَّحْمَنُAR-RAHMAANIl Misericordioso
2الرَّحِيمُAR-RAHEEMIl Compassionevole
3الْمَلِكُAL-MALIKIl Sovrano
4الْقُدُّوسُAL-QUDDUSIl Santo
5السَّلاَمُAS-SALAMLa Pace
6الْمُؤْمِنُAL-MU’MINIl Fedele
7الْمُهَيْمِنُAL-MUHAYMINIl Custode
8الْعَزِيزُAL-AZIZIl Potente
9الْجَبَّارُAL-JABBARColui che costringe al suo volere
10الْمُتَكَبِّرAL-MUTAKABBIRIl Fiero
11الْخَالِقُAL-KHAALIQIl Creatore
12الْبَارِئُAL-BAARIIl Plasmatore
13الْمُصَوِّرُAL-MUSAWWIRColui che dà forma
14الْغَفَّارُAL-GHAFFARColui che perdona
15الْقَهَّارُAL-QAHHARIl Denominatore
16الْوَهَّابُAL-WAHHAABIl Munifico
17الرَّزَّاقُAR-RAZZAAQColui che provvede
18الْفَتَّاحُAL-FATTAAHColui che apre
19اَلْعَلِيْمُAL-‘ALEEMIl Sapiente
20الْقَابِضُAL-QAABIDColui che contrae
21الْبَاسِطُAL-BAASITColui che espande
22الْخَافِضُAL-KHAAFIDHColui che diminuisce
23الرَّافِعُAR-RAAFI’Colui che eleva
24الْمُعِزُّAL-MU’IZZColui che da la potenza
25ٱلْمُذِلُّAL-MUZILColui che umilia
26السَّمِيعُAS-SAMEE’L’Udiente
27الْبَصِيرُAL-BASEERL’Osservatore
28الْحَكَمُAL-HAKAMIl Giudice
29الْعَدْلُAL-‘ADLIl Giusto
30اللَّطِيفُAL-LATEEFL’amabile, Il Sottile
31الْخَبِيرُAL-KHABEERIl Ben Informato
32الْحَلِيمُAL-HALEEMIl Paziente
33الْعَظِيمُAL-‘AZEEML’immenso, Il Sublime
34الْغَفُورAL-GHAFOORIl Perdonatore
35الشَّكُورُASH-SHAKOORIl Riconoscente
36الْعَلِيُّAL-‘ALEEL’altissimo
37الْكَبِيرُAL-KABEERIl Grande
38الْحَفِيظُAL-HAFEEDHIl Custode
39المُقيِتAL-MUQEETColui che vigila
40الْحسِيبُAL-HASEEBColui che chiede il conto
41الْجَلِيلُAL-JALEELIl Maestoso
42الْكَرِيمُAL-KAREEMIl Generoso
43الرَّقِيبُAR-RAQEEBColui che veglia
44ٱلْمُجِيبُAL-MUJEEBColui che risponde
45الْوَاسِعُAL-WAASI’Il Largo (nel dare)
46الْحَكِيمُAL-HAKEEMIl Saggio
47الْوَدُودُAL-WADUDL’Amorevole
48الْمَجِيدُAL-MAJEEDIl Glorioso
49الْبَاعِثُAL-BA’ITHColui che resuscita
50الشَّهِيدُASH-SHAHEEDIl Testimone
51الْحَقُAL-HAQQLa verità, Il Vero
52الْوَكِيلُAL-WAKEELIl Garante, Colui che protegge
53الْقَوِيُAL-QAWIYYIl Forte
54الْمَتِينُAL-MATEENL’irremovibile
55الْوَلِيُّAL-WALIYYIl Patrono
56الْحَمِيدُAL-HAMEEDIl Degno di lode
57الْمُحْصِيAL-MUHSEEColui che tiene il conto (di tutte le cose)
58الْمُبْدِئُAL-MUBDIColui che palesa
59ٱلْمُعِيدُAL-MUEEDColui al quale tutto ritorna
60الْمُحْيِيAL-MUHYIColui che da la vita
61اَلْمُمِيتُAL-MUMEETColui che da la morte
62الْحَيُّAL-HAYYIl Vivente
63الْقَيُّومُAL-QAYYOOMColui che sussiste da Se stesso
64الْوَاجِدُAL-WAAJIDColui che trova tutto ciò che vuole
65الْمَاجِدُAL-MAAJIDIl Glorioso
66الْواحِدُAL-WAAHIDL’Uno
67اَلاَحَدُAL-AHADL’Unico
68الصَّمَدُAS-SAMADL’Assoluto, l’Eterno, l’Impenetrabile
69الْقَادِرُAL-QADEERIl Potente
70الْمُقْتَدِرُAL-MUQTADIRL’Onnipotente
71الْمُقَدِّمُAL-MUQADDIMColui che fa avanzare
72الْمُؤَخِّرُAL-MU’AKHKHIRColui che fa ritardare
73الأوَّلُAL-AWWALIl Primo
74الآخِرُAL-AAKHIRL’Ultimo
75الظَّاهِرُAZ-ZAAHIRIl Manifesto
76الْبَاطِنُAL-BAATINIl Nascosto
77الْوَالِيAL-WAALIL’alleato, il Protettore
78الْمُتَعَالِيAL-MUTA’ALIColui che è cosciente di essere
79الْبَرُّAL-BARRIl Caritatevole
80التَّوَابُAT-TAWWABColui che accoglie il pentimento
81الْمُنْتَقِمُAL-MUNTAQIMIl Vendicatore
82العَفُوُAL-‘AFUWWColui che cancella (le conseguenza dei peccati)
83الرَّؤُوفُAR-RA’OOFIl Dolcissimo
84مَالِكُ ٱلْمُلْكُMAALIK-UL-MULK Il Padrone del ReameIl Padrone del Reame
85ذُوالْجَلاَلِ وَالإكْرَامِDHUL-JALAALI WAL-IKRAAMColui che è colmo di Maestà e Magnificenza
86الْمُقْسِطُAL-MUQSITColui che giudica alla bilancia
87الْجَامِعُAL-JAAMI’Colui che riunisce
88ٱلْغَنيُّAL-GHANIYYIl Ricco, Colui che abbonda in ogni cosa
89ٱلْمُغْنِيُّAL-MUGHNIColui che procura l’abbondanza
90اَلْمَانِعُAL-MANI’Colui che impedisce
91الضَّارَAD-DHARRColui che nuoce
92النَّافِعُAN-NAFI’Colui che procura guadagno
93النُّورُAN-NURLa Luce
94الْهَادِيAL-HAADIColui che guida
95الْبَدِيعُAL-BADEE’Colui che crea perfettamente (ogni cosa)
96اَلْبَاقِيAL-BAAQIL’Eterno
97الْوَارِثُAL-WAARITHColui che è l’Erede di tutto
98الرَّشِيدُAR-RASHEEDIl Ben Guidato (da se stesso) e che guida sulla retta Via
99الصَّبُورُAS-SABOORIl Paziente

Amen.

Shalom, Salam aleikum, Pace

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