Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Mi perdoni il mio gentile e paziente lettore, che a volta sopporta anche le mie malinconiche urgenze, ma oggi, quando ho ascoltato per l’ennesima volta due politici italiani, un uomo e una donna, esordire – entrambi – con la solita espressione, anzi solfa: “le italiane e gli italiani, tutti e tutte, gli altri e le altre, etc. etc. …,” essa mi è venuta tanto in uggia da proseguire personalmente con queste parole: “sì, e anche i bimbi, le vedove, i vecchi, i matti, gli stupidi e i poveri, i malvagi, i grassi e i magri, i monotremi e i perissodattili, i miti e i puri di cuore, ma anche i dislalici, i disgrafici o i discalculi, per tacere dei dislessici, i conigli, le pantegane bionde, e… non so chi altri, che sono innumerabili, ma la finisco qui” (che irresistibile noia!). Si capisce che aborro il politically correct in tutte le sue declinazioni e manifestazioni?

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