Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Silenziosi discorsi

…a Santa Chiara nel silenzio assisiate d’ottobre. Vie petrose illuminate dalla luna, presepi laggiù nella Valle Umbra.

Caro visitatore notturno, il pensiero non resta aggrappato alla collera del tempo, al ghigno degli odiatori di professione, che trasuda il video televisivo. Non c’è tempo per i vocati dell’avversione, sotto gli archi rampanti della Basilica.

Non c’è tempo e spazio spirituale per i manifestanti di ogni religione politica, adusi al vizio perenne del giudizio contrario a prescindere. Se ne era parlato in viaggio, ultima conversazione a Perugia con uomini lavoratori.

Ogni tanto un passante, ogni tanto la luce di una taverna. La casa di Pietro di Bernardone in fondo a una scaletta scoscesa: piazzetta di Francesco “piccolino“. Il ristoro, e poi la bianca facciata della grande Basilica, stagliata contro la notte. L’indugio a penetrare i chiaroscuri della pietra e della notte ormai piena. La luna si nasconde nell’andirivieni di piccole nuvole.

Il grande rosone interrompe la pietra del Subasio, alleggerendone il candido ritmo. Ci si ferma in silenzio, la preghiera interrompe i silenziosi discorsi, ossimorico viatico per le anime stanche.

Strade ancor più deserte portano i quattro viandanti a Santo Rufino, meraviglia romanica incastonata tra case che non hanno bisogno di leggi urbanistiche. Il cammino non chiede commenti, solo un lento procedere per saliscendi di pietra.

La Rocca immensa ci attende come ultimo omaggio al solitario sopravenire dell’ora di mezza notte.

Alti bastioni, inaccessibili contrafforti ci dicono di tempi ferrosi e di lotte.

Scomparsi alla mente gli odiatori, restano gli echi della Presenza.

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