Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Il territorio inesplorato

Seconda stella a destra e poi avanti fino al mattino“, sorride ordinando la rotta il Comandante James T. Kirk. E l’Enterprise fugge nello spazio-tempo. Dopo aver fatto la pace con i Klingon, umani e vulcaniani se ne vanno disubbidendo al comando della Federazione Interstellare che li richiamava per sostituire l’equipaggio. Un dialogo:

« Chekov: “Noi pensiamo che a tutte le specie vadano tributati gli inalienabili diritti umani.”

Azetburn: “Inalienabili. Se solo vi sentiste quando parlate. Diritti umani. Perfino la definizione è razzista. La Federazione sembra un circolo riservato all’homo sapiens.” »

—Nell’esperienza umana, in generale, il cambiamento è fondamentale: nelle vite dove non c’è cambiamento vi è il rischio grave di una regressione, di un intorpidimento cognitivo ed emotivo.

—Se ciò che stiamo dicendo ha qualche fondamento teorico e pratico, in ogni caso qui non si intende proporre l’ormai vieto e un po’ sociologistico-modaiolo cosiddetto “change management”, che si ferma alla superficie, ma una riflessione sul cambiamento individuale in un senso più profondo, antropologico e morale, un cambiamento che richiede rischiaramento interiore e chiara consapevolezza.
—La scontatezza di una situazione data per certa, come un “posto di lavoro”, insieme con una certa sicurezza e tranquillitas animi contribuisce a decostruire le potenzialità dinamiche e quindi la crescita della persona, che sono teoricamente in-definite, cioè senza limiti pre-detti o prevedibili, favorendo un impoverimento complessivo della struttura di personalità.
—Le potenzialità, però, sono esplorabili e attivabili come energie che, dalla latenza passano all’attualità, solo se si danno situazioni di incertezza e di messa in questione di dati consolidati, erroneamente consolidati.
—Poiché “tutto scorre”* nella vita e nelle operazioni umane, e il cambiamento è sempre  intrinseco anche se impercettibile, e a volte addirittura inconsapevole. —Elementi e momenti di discontinuità esperienziale sono quindi importanti, e in alcune fasi storico-esistenziali individuali, indispensabili.
Quale è la nostra “stella a destra“? Abbiamo il coraggio di andare avanti fino al mattino? Anche se non tanto, la nostra rotta è come quella dell’Enterprise, verso l’ignoto.

*Cfr. Frammento di Eraclito di Samo (Sec. VII a. C.)

Post correlati

0 Comments

Leave a Reply

XHTML: You can use these tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>