Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

“Non lascio l’Italia a Mineo”

temporale emotivoCaro lettor del venerdì,

non so se sei tra i più assidui di questo periodico che intasa la rete da ormai cinqu’anni, e forse sai che non mi sento affine a Renzi e viceversa, per tante ragioni: modo di fare un po’ guascone, semplificazioni espressive, metafore elementari che mi annoiano, tono a volte roboante, però… se devo confrontarlo con i suoi poco convinti adepti, minoranza o meno che siano nel PD, me lo sento più vicino.

Restando Renzi uno con cui mangerei volentieri una pizza e non condividerei molto altro (ma anche con Berlusconi la mangerei una sera), con quelli che spergiurano riforme non scrostandosi di un millimetro dalla mera dizione, non mangerei neppure un toast in piedi, tanto lugubri mi paiono, proprio quelli cui lui non lascerebbe l’Italia, e meno male. Condivido totalmente, con entusiasmo dionisiaco. Non ho neanche voglia di ricordare quando l’eroico Mineo teneva su il tg 3 del mattino, o il profilo triste di Casson o quello ancora più triste della presidenta camerale.

Sappiamo che la competenza emotiva (Goleman, Mayer, Solovey, Caruso, Sternberg, tra altri, 1996.2014) sostiene le capacità cognitive della persona, ma lo sapeva anche Aristotele con lo studio delle passioni, che vanno governate. Il mio sistema limbico (talamo, amigdala, ippocampo) apprende la sgradevolezza di questi critici e li respinge, ritenendoli falsi. Non aggiungo Civati, che coglie l’occasione per non tacere, e mi aspetto una tuscolana (faccio per mero dir) da parte del saputello Vendola, per ora silente.

La mia competenza emotiva procede secondo il tipico assessment progressivo: a) costoro mi son repellenti; b) sono consapevole della mia ripulsa nei confronti dei su citati fasulli; c) mi rendo conto di questa ripulsa; d) opero mentalmente una sorta di Programmazione Neuro-Linguistica per centrare le espressioni da usare; e) taro il mio dir sull’argomento secondo il codice linguistico dell’interlocutore.

Alla fine penso: vi son ragioni del cuore (competenza emotiva) che la ragione non ha (Pascal). Ma non basta: apprendo dal lucido raziocinio della logica argomentante che costoro sono solo dei lenti epigoni del già visto, detto, risaputo, finito.

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