il cretino e i pelandroni
iersera verso l’ottantesimo minuto della partita Italia-Uruguay, annoiatissimo, me ne sono andato a fare due passi.
Uno spettacolo indecente. Poltroni miliardari, i nostri, un po’ meno (almeno alcuni, ma non tanto) miliardari, loro. Più educati i nostri, più ruspanti loro. Insopportabili i “prima”, pura devastazione dopo, soprattutto i commenti degli esperti pagati per recitare maldestramente ovvietà irripetibili. Campionessa di questa speciale classifica l’inguardabile Paola nghhh Ferrari della Rai (il borborigmo onomatopeico è il suo orrido intercalare, mentre è circondata dagli incliti cavalieri serventi che commentano il puro nulla metafisico e fisico).
Squallore diffuso, unica nota positiva le dimissioni immediate dei responsabili: spiacemi per il ct, per nulla di Abete, immarcescibile candidato a qualcosa, non si sa perché. Ci sono persone in Italia che sono sempre candidate o nominate a qualcosa, senza alcunché meritare: strani meccanismi ancora invalsi.
Se la prendono con Balotelli, adesso, con gli eroici furori (Giordano Bruno qui non c’entra) di De Rossi e Buffon, fini dicitori di poco più del niente logico, poiché in logica il nulla non si dà, mentre invece comunque si dà qualcosa, in questo caso la pochezza delle loro parole.
Infine su Luis Suarez: chi lo ha studiato probabilmente ne ha tracciato un profilo. Qui mi limito a dire che iersera si è visto un sesquipedale cretino in mezzo a una pletora di pelandroni.
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