Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

I vantaggi del bilinguismo

cjurvielQui in Friuli sappiamo da tempo che il bilinguismo praticato nella prima età, sviluppa l’area di Broca in modo assolutamente originale, e addirittura costituisce un ricognitore remoto contro l’insorgenza di certi tumori al cervello. E’ infatti nota la ricerca dottorale del professor Franco Fabbro, medico e neurologo, che ha dedicato molti anni a un approfondimento in tema: il suo testo di riferimento è (in friulano, ma disponibile anche in italiano e inglese) “Il  Çurviel bilengâl. Il cjâf dai Furlans“. Lo studioso sostiene, dati alla mano, che l’apprendimento di due lingue (o più) nel periodo infantile sviluppa dei notevoli vantaggi intellettivi e biologici.

Personalmente mi sento un privilegiato, perché i miei umili genitori non avevano i pregiudizi ignorantissimi della piccola borghesia del tempo (anni ’50) e perfino degli insegnanti, per cui sembrava che chi avesse parlato idiomi locali invece dell’italiano, avrebbe poi avuto problemi con la lingua “nazionale”- Senza modestie false, mi pare di essere l’esempio vivente che ciò non è accaduto.

Ora leggo cose analoghe. Ne parla sul Corriere del 3 gennaio M. Piattelli Palmarini: tra le più recenti ricerche egli cita quella della psicologa Ellen Byalistock della York University di Toronto, da cui si rileva che tra i bilingui vi è una percentuale di insorgenza dell’Alzheimer inferiore rispetto ai monolingui e che comunque, ove la malattia insorga in un bilingue, ciò accade cinque anni dopo.

Altri ricercatori, come i neurochirurghi Howard Chertcow e Tom Schweizer, rispettivamente, dell’Università McGill di Montreal e St. Michael’s Hospital, esprimono dubbi. Altri sostenitori della teoria sono Judith Kroll del centro di studi linguistici dell’Università della Pennsylvania e Michael Ullman della Georgetown University: costoro affermano che più si utilizza tempestivamente l’area di Broca, il lobo parietale inferiore e l’ippocampo, e meglio è per l’intelligenza e in particolare per lo sviluppo della memoria.

I bilingui, secondo questi studi, sono anche molto più facilmente multitasking. Infine, il giornalista si fa una domanda: sono bilingui anche coloro che imparano il sardo e l’italiano? (Nel mio caso il friulano e l’italiano?). Mi sembra una domanda un po’ snob. Disponibile a un confronto.

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