Ronnie Lee Gardner è stato fucilato
…ieri, in un carcere dell’Utah (United States of America), dove è presidente Barack Obama e vige la Costituzione madre delle Costituzioni democratiche moderne, a sua volta figlia del migliore Illuminismo europeo, nipote (come direbbe il grande Origene d’Alessandria) inquieto del Cristianesimo.
Steven Turley gli ha messo un cappuccio nero
sulla testa e poi la raffica.
Quattro fori nel bersaglio bianco sul cuore,
cinque winchester hanno tuonato,
uno era a salve, per illudere
ognuno dei cinque fucilatori di non avere ucciso.
Da 25 anni nel braccio della morte,
Gardner, due omicidi alle spalle,
una vita iniziata nel degrado
e proseguita peggio.
Ora giustizia è fatta, come ordinato nel Levitico,
capitolo 24, versetto 17.
La sedia della fucilazione, nera,
era come un trono,
come la notte il nero tutt’intorno,
inutili sacchi neri di sabbia,
inutile sedia nera,
come un trono era il luogo del peccato.
Gardner non ha scelto di essere crocifisso
sul tavolo a croce
dell’iniezione letale,
ha preferito il trono che spetta agli uomini
fatti a immagine e somiglianza di Dio
(Genesi 1 capitolo, versetto 27):
che lo stato guardi in faccia chi uccide.
… E il ministro di giustizia dell’Utah può dire:
“Che il Signore perdoni chi non ha avuto pietà
delle sue vittime“. Il ministro di giustizia.
Ma quale giustizia può l’uomo,
se la sua colpa è sempre
inferiore al peccato, e solo Dio
può sapere di quanto?
Ronnie Lee Gardner è morto,
ora il mondo è più “giusto”.
Amen.
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