Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Inascoltabili e inguardabili, e facilmente dimenticabili

“… molte lune sono passate nella mia vita, dice il Sakem dei Sioux Dakota, parlando con lo sciamano, e la saggezza mi sta facendo visita. Spero che il Grande Spirito mi apra ancora di più la mente sugli orizzonti dei suoi pascoli...”

Altrettanto mi sento di dire, oggi che non riesco più ad ascoltare radiogiornali e telegiornali, e che sopporto a malapena di scorrere i giornali, quando parlano della Politica, l’arte umana che Aristotele riteneva più nobile.

Inascoltabili e inguardabili, e facilmente dimenticabili – i politici – d’ambo gli schieramenti, di tutti i partiti, e più ancora di quelli nazionali, centrali, potentati inamovibili, messi lì dalle segreterie e dalle presidenze dei partiti (si fa per dire: partiti, che sono diventati congreghe per la distribuzione di posti a molti furbi e a parecchi incliti).

Il loro linguaggio è banale, vieto, risaputo, piatto, grettonoioso, ripetitivo, stereotipato, impreciso, non rigoroso, qualunquista, inutilmente aggressivo, paratattico (sintomo di povertà culturale), sovente sprezzante nei toni e nelle espressioni, enfatico, inutilmente retorico, ipocrita per una falsa indignazione visibilissima negli sguardi, incapace di suscitare interesse intellettuale ed emozioni.

Inascoltabili quasi tutti, esplicitatori pertinaci del mero pensiero oppositivo.

Naturalmente non v’è nessuna nostalgia dei tromboni di estrema destra e di estrema sinistra inaciditi.

A livello locale poi, qui risparmio nomenclature noiose di neofiti, riciclati, voltagabbana, ex sindacalisti, facce da facebook, e altra fauna varia, incapaci di fare altro che la politica della banalità millantata per novità, del ghigno e del rabbuffo.

Continuerei, ma mi annoia lo stesso pensiero di poterlo fare.

E, già che ci sono, elenco alcuni facilmente dimenticabili di un mestiere contiguo, perché vivono delle imprese dei primi, i giornalisti: Fede, Santoro, Floris, Travaglio, gente che “ti parla orrendamente sopra” etc. ad libitum. E magari altri a livello locale, che stanno sempre con il “padrone” di turno. Tutti devono mangiare, no?

E dono un consiglio (di tipo stoico, come da Marco Aurelio) a Saviano: eviti la sovraesposizione mediatica e la tuttologia, ché l’Italia non abbisogna di “santi, poeti, navigatori ed eroi“. Sia più atarassico e meno eroico.

Mi documento sulle cose che decidono o raccontano questi signori guardando le sintesi dell’agenzia Ansa sul pc. E basta. Che ossigenazione per l’anima!

Il meglio sta fuori dalla politica, in the beyond.

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