Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

La scarpa di Pajetta

Caro lettor gentile, quando si assiste alle confuse bagarre di Monte Citorio, ci si chiede che testa abbiano i parlamentari litiganti come ossessi o come squadristi, neanche fossero popolani in una jacquerie del tredicesimo secolo: urla, gesti scomposti, spintoni reciproci, lanci di documenti, esposizione di cartelli o di altri oggetti, corpo a corpo con i commessi, insulti agli avversari (nemici?) e a chi dirige il dibattito (?). Una vergogna. Non consola ricordare passate performance di animosi politici della prima Repubblica…

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L’in-equità

Il Papa parla a Expo iniziando con un quasi neo-logismo, ma è solo una vocale a differenziare il consueto “iniquità” da “in-equità”, dove inserisco il trattino per evidenziare la differenza formale e la negazione del significato etimologico di “equità” causata dal prefisso “in”. In-equità dà più il senso di un qualcosa di sbagliato, di “ingiusto”, appunto, di iniquo in quanto “non-equo”, che fa differenza tra gli umani. Nel suo discorso di saluto agli studiosi partecipanti al workshop di presentazione di…

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Gli “inutili”

L’unico senatore di Scelta Civica rimasto, purtroppo a vita, con il loden o senza, un ultra-sopravvalutato; i consiglieri comunali di Agrigento e di Bari che fanno 30 commissioni al mese percependo 72 euro lordi a riunione; eccellenza Ministro Alfano, te ne sei accorto? L’Onu che minaccia sanzioni ai “ribelli” dello Yemen, l’Onu di cui l’attuale presidente della Camera era funzionario, anch’essa qui in elenco, comunque; l’ex ministro degli esteri italiano (del capo del Governo in loden), conte Terzi di Santagata, che…

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Il valore dell’uomo

…è così vario, caro lettore di questa punta d’inverno. Le notizie di oggi son come sempre varie, ma due m’hanno colpito, tra le tante, spesso tragiche o di varia e controversa natura. Due notizie radicalmente contrastanti, ma ambedue in grado di dire il “valore” dell’uomo, certamente ànthropos e quindi autocosciente, declinato però in infiniti modi, dal più sublime al più abietto. I due esempi non sono nell’area del superlativo, ma rappresentano due polarità di valore, in diversissimi ambiti. Il…

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L’essere e il nulla

E’ il titolo di un’opera di J.-P. Sartre del 1943, l’Être et le néant, echeggiante l’heideggeriano Essere e Tempo (Sein un Zeit) pubblicato sedici anni prima. Sartre si relaziona con la scuola fenomenologica di Husserl e poi con Heidegger, convinto che sia necessario riprendere un discorso metafisico sull’essere, non per riproporre una stanca riedizione della metafisica dell’ultima scolastica, ma per cercare le più profonde radici classiche di quel pensiero, alla luce della tragedia umana del nostro tempo. Il suo merito…

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L’ars rethorica

Caro lettore, bisognerebbe insegnare la Retorica alle superiori (e senz’altro nei licei), proprio in questa fase storica nella quale il pensiero argomentante sta conoscendo una crisi tra le più profonde. Il giovane Aristotele la sviluppò quando ancora stava all’Accademia, alla scuola di Platone, che insegnava come fosse corretto ragionare mettendo in ordine i pensieri, dialettizzando i concetti nella relazione con l’altro, alla ricerca della verità. Viene pubblicata in questi giorni un’eccellente edizione del lavoro aristotelico, presso Carocci di Roma, per…

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Autopercezione, autostima e reputazione

Tra auto-percezione e reputazione (che può essere positiva o negativa) vi è un rapporto dialettico stringente e necessario, in uno psichismo “normale”. Esso ha a che fare con l’autostima e il principio di identità personale da un lato, e l’opinione degli altri su di noi, dall’altro. La reputazione, che è formalmente neutra, va distinta concettualmente dalla stima, in quanto questa è espressione di un giudizio positivo da parte degli altri: il suo contrario è la disistima che veicola cattiva reputazione. Si…

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ex parte Dei

…o sub specie aeternitatis, in linguaggio “scolastico”, per dire che ogni cosa, ogni atto, ogni fatto, sotto il profilo dell’eternità o dal punto di vista di Dio, è-per-sempre. L’eterno tema che affaticò Anassimandro e Aristotele, e fino a Nietzsche, passando per Agostino, Nicolò da Cusa, perfin Giovanni Pico conte di Mirandola, Giordano Bruno, Descartes, Spinoza, Leibniz e Kant. Stamani è morto Winston, il criceto di Bea, vecchissimo, un vegliardo di quasi un anno e mezzo: secondo san Girolamo mia…

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fermarsi un po’

Caro lettore, per la prima volta nella vita paziente ospedaliero, nulla di che, solo un non poco doloroso intervento alla mano destra, un giorno e mezzo di degenza, una notte semi insonne per il dolore, il letto troppo piccolo e i rumori degli altri umani nei corridoi e nella penombra. Come una grande città l’ospedale respira, ansima, si lamenta e vive la sua vita normale, di lavoro, aspettative, stanchezza, routine, sublime tecnicalità, scienza e dubbi, ipotesi, cura, antidolorifici, lezioncine…

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Intorno al tempo

Se i fisici hanno tolto la variabile “t” dalle loro equazioni, da quando è stata accettata la dimensione spazio-temporale come quarta, oltre alle tre spaziali, non è detto che per la vita umana, oltre che per il senso comune, il tempo come concetto legato alla realtà, sia sparito. Dal tempo come successione di “prima e di poi” aristotelico, al tempo assoluto di Newton (su cui Leibniz nutriva seri dubbi, perché questi riteneva essere il tempo un “rapporto tra eventi”, ma tra i due…

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