Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

L’arroganza del sigaro

Abbiamo visto (qualche post fa) che, secondo Norberto Bobbio (cfr. L’elogio della mitezza, cit.) l’arroganza è il primo stadio moralmente negativo nell’ambito della qualità relazionale, che porta alla protervia e infine alla prepotenza. Una domanda, caro lettore: se ti chiedessi che figura ti viene in mente connotata da tratti di arroganza, che cosa mi risponderesti? Penso che la tua risposta sarebbe da ricercarsi nello sterminato elenco di dittatori civili e militari, re crudeli e imperatori cialtroni, sultani sadici, potentati vari di tutte le…

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Fino alla fine del mondo

E’ il titolo di un bel film di Wim Wenders, ma soprattutto l’ultimo stico del Vangelo secondo Matteo (28, 17b-20 ): Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i…

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Dove il pensiero a settembre

Se la musica è di là dal fiume e tra gli alberi (H. Hemingway), in vista di immensi e solatii vigneti il pensiero. Là dove le foglie annunziano l’autunno e il vento comincia il suo canto.   clicca qui Relazione vs Comunicazione Articoli e Saggi brevi | invettiva | lettera | memoria | sapienza…

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Tu, lei, voi

Sarà colpa dell’inglese, come sostiene più di qualcuno. Fatto sta che, sulle orme dell’onnipresente lingua di quegli arroganti che credono isolati i continentali, il “tu” dato a piena bocca da banconiere diciottenni, cassiere ventiduenni e benzinaie venticinquenni a chiunque, di qualunque età sia, qualunque ruolo abbia, conosciuto o sconosciuto che sia, traduce lo “you” come “tu“, non mai come “voi“, che qui da noi è desueto, permanendo in vita quasi solo nel grande Meridione italiano. Anche oggi mi sono preso la soddisfazione di sentire…

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Dove la musica a settembre

…sul Tagliamento. Folkest si ferma anche lì con le sue musiche del mondo. La serata è di fine estate, la popolazione varia, vedo reduci di altre battaglie e li saluto. Qualcuno più datato, altri in gran spolvero. Ci sono i nuovi Inti Illimani. Ma io sono lì per Beatriz che farà l’intro al concerto dei cileni. I Fourth Class Travellers, lei, Mattia, Luca e Nicolas sono in gran forma. Propongono otto pezzi loro di grande effetto. Una trance accade quando…

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La Rochefoucauld, vel minima moralia de ridiculis

Caro viandante in cammino,   Lentamente (?) passa il mio tempo, nel tempo relativo del cosmo. Qualcuno che mi vuol bene (un mio omonimo pressoché coetaneo) dice che i miei scritti riflettono sempre più uno spirito icastico, aforisticamente ironico, a volte feroce. Moralista, ma non nel senso di “bacchettone”, lui dice. Sarà perché invecchiando si riesce a guardare le cose con più distacco, sarà perché le si comprende meglio, anche se mai del tutto, sarà perché… non so. La sapienza aforistica…

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L’ora prima dell’alba

…è la più buia, come recita il Talmud Babilonese (Shabbat 31). L’antico autore aveva in mente la stanchezza del pastore in veglia tutta notte nell’eremo dell’oasi. Nulla era accaduto, i briganti non si erano fatti vivi, e neppure i cattivi pensieri. La notte era trascorsa tranquilla, come la prima del mondo, dopo che il Signore aveva pronunziato la parola Bereshit, in principio, dicendo la Parola: Barà. E dicendo aveva creato la luce. Lo spirito di Dio era presente nella notte.

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Non si vive di solo P.I.L.

Qualcuno ogni tanto si sveglia, ricordandosi che “non di solo pane vive l’uomo” (Matteo 4, 4 e Luca 4, 4), ma anche della “Parola”, umana o del Signore che sia. Ragionare di questo è importante come “chiave di interpretazione del senso” di questa crisi epocale che sembra tutto travolgere, e che è, soprattutto, una “crisi cognitiva“, una “crisi del pensiero pensante“, prima ancora che etico-valoriale  o morale. E soprattutto prima che finanziaria, economica e politica. Bisogna riprendere a dare tempo…

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Il “mito della taverna”

…o di “villettopoli“. Il “mito della caverna” è raccontato all’inizio del libro settimo de La Repubblica (514 b – 520 a) dal sommo Aristocle, più noto come Platone: un passaggio fondamentale della teoria della conoscenza del nostro e della cultura occidentale. Qui, però, parlerò d’altro, echeggiando, alludendo e scherzando su un’assonanza, anzi una rima: quella tra “caverna” e “taverna“. Dal “mito della caverna” al “mito della taverna“. Perché anche la “taverna” è diventata un mito, pur non avendo nulla a che…

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I “bofonchianti”

Cari ragazzi e ragazze che passate di qui, qualche anno fa un politico di vaglia era noto per il suo parlato bofonchiante, poco gradevole e poco comprensibile: Prodi, di carriera lunga e varia, accademica, di pubblico gestore (I.R.I.) e politica. Il suo dire era appannato da una pronunzia un po’ nasale e un po’ velata da corde vocali, diciamo, non da tenor leggiero. I politici d’oggi, salvo qualche rara eccezione (Enrico Letta, Veltroni, D’Alema e, se si vuole, anche se…

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