“Emozioniamoci!” (sempre, comunque e dovunque)… potrebbe essere uno slogan dei tempi nostri. (emoji) L’emotivismo è una dimensione psicologica e morale della persona, mentre invece l’emozionismo o emozionalismo sono vizi dell’anima. Se ciò è vero occorre moderare le emozioni per conciliare le emozioni stesse, che gli autori classici definivano moti primi-primi, i desideri, le pulsioni, con la ragione e con la logica argomentativa. Ripeto il titolo per introdurre il seguito. Le emozioni rappresentano una parte fondamentale dell’esperienza psicologica e morale dell’uomo: essi sono…
Author: Renato Pilutti
Il tromboncino e la bellona
Ogni tanto bisogna accettare il “faceto”, siccome ci si interessa quasi sempre del “serio”. I classici greci e latini (a partire dai grandi Aristofane e Plauto, fino alla raccolta di barzellette chiamata Philogelos), prima ancora degli umoristi medievali (ad e. Giovanni Boccaccio e Franco Sacchetti) e moderni del ‘600 à la Rabelais, ci insegnano come l’umorismo sia necessario alla vita spirituale quanto le più seriose riflessioni filosofiche. Quando Oliver Hardy (Ollio), oltremodo stupito della stupidità del suo sodale…
Una famiglia sterminata. A Paderno Dugnano un diciassettenne uccide padre, madre e fratellino. In tempo reale, neanche il tempo di conoscere i fatti, i “sapienti” mediatici intervengono come un sol uomo, così. Crepet Paolo, psico-psichiatra, si esprime in questo modo “Ormai i padri non sanno che cosa pensano i loro figli” e ammette che bisogna chiedere all’Onnipotente che cosa sta succedendo; Mancuso Vito, teo-logo, afferma che “nelle famiglie si è insediato qualcosa di diabolico”; la sostituta procuratrice del territorio Ditrapani conclude con disarmata sicumera che “il ragazzo non ha dato spiegazioni logiche”. Suvvia, dottoressa, come fa a pensare che un soggetto del genere, dopo aver fatto quello che ha fatto e nelle condizioni in cui si trova (che né Crepet né Mancuso conoscono), possa fornire “spiegazioni” logiche e coerenti? E se fosse che ormai da tempo l’esaltazione delle “emozioni” di cui ognuno che parla si riempie la bocca, a scapito del “ragionamento”, sia uno dei fomiti di una malattia mentale di tipo “sociale”? Caro lettore, fai caso a come vengono narrati gli eventi sportivi, dove la parole “emozione” è emessa, o suggerita, ogni tre per due? Io sono da tempo nauseato ai limiti del vomito da questo abuso del termine “emozioni”. La società è affetta dalla “malattia” dell’emozionismo, che è grave. Connessa a questa patologia, sviluppatasi negli ultimi tre o quattro decenni, ve n’è un’altra, quella che si può chiamare “cultura della pretesa”, sorta da una malintesa declinazione dell’attività desiderante, che, prima Platone, e nei nostri anni lo psicanalista e filosofo Jacques Lacan, hanno studiato a fondo
…e il titolo potrebbe anche – per il momento – bastare nella trattazione di questa orribile e in-spiegabile tragedia dell’uomo, che “umana” (secondo l’accezione classica) non è. (Paderno Dugnano) La cosa che mi stupisce è la velocità di reazione, la “capacità” di questi signori di intervenire su una tragedia non-spiegabile, non logica, non argomentabile, con tanta celerità e sicurezza nel dire. E’ evidente al culto e all’inclito che non-si-può-spiegare, e neppure com-prendere quanto accaduto per mano del ragazzo. Spiegare…
Non per CASO, ma per CAUSE, è morta Sharon Verzeni! “Ho ucciso Sharon per caso. Sono uscito con quattro coltelli per uccidere”, questo ha detto ai Carabinieri Moussa (Mosè) Sangare. Nessun movente. Dobbiamo smettere con le lacrime di coccodrillo. Quest’uomo era stato già denunziato per maltrattamenti alla sorella, ma nonostante il “codice rosso”, normativa esistente, nessuno l’aveva fermato. La politica si è già collocata sul versante delle polemiche, tra chi dice, ad membrum canis, che “comunque è un nero, e quindi non occorre aumentare l’italianità di quelle genti”, e chi invece passa subito a diagnosi psico-morali giustificatorie, dicendo che “bisogna anche tenere conto del disagio dell’assassino”. E intanto i signori Verzeni e Sergio Ruocco ascoltano l’indecenza, tra quasi nessuno che mostra la loro dignità e forza morale. Io non credo nel “caso”, ma nelle “cause”, e, neanche il tempo di pubblicare questo pezzo che giunge notizia della strage familiare di Paderno Dugnano, commentata in tempo reale dai “sapienti” Crepet e Mancuso
Italiano di origine maliana, già narrano le cronache. A Terno d’Isola, nella notte tra il 29 e il 30 luglio ultimo scorso questo disgraziato criminale consapevole ha ucciso Sharon Verzeni, donna di trentatrè anni. Si chiama Moussa (Mosè) Sangare. (Sharon Verzeni) Criminale e disgraziato. Criminale perché autore di un deliberato crimen, il più grave che un essere umano può commettere, l’omicidio, che a sua volta ha diverse gradazioni e aggravanti: a) se è di un proprio caro o no,…
Gli “omini verdi” sono già qui (da chissà quanto tempo)
Roskwell area 51, New Mexico. Da oltre settant’anni la NASA o la CIA, o che altri ci nascondono gli “omini verdi”, cioè i “marziani” o altre creature extraterrestri, di cui nulla si deve dire di preciso, per non spaventare l’opinione pubblica. nei racconti e nei cartoni gli extraterrestri sono sempre stati rappresentati come omini verdi. Con caso Roswell, o anche incidente di Roswell (Roswell incident) si fa riferimento all’episodio avvenuto nell’omonima località degli Stati Uniti d’America il 2 luglio 1947, quando un pallone sonda di…
Chi tra le persone che fanno politica ai nostri giorni è dotato di “gravitas”, l’antica virtù latina che significa “misura” e “compostezza”? Una virtù di cui erano provvisti politici come Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. Caro lettore, forse che individui questa virtù in qualche politico odierno? (domanda retorica, ahimè!) E che diciamo della dignitas e della veritas? Sono virtù diffuse o no?
La gravitas (in particolare: dignità, serietà e dovere) è una delle più antiche virtù romane che la società prevedeva fosse in possesso degli uomini, insieme con Severitas, Veritas e Virtus. Severità, Verità e Virtù. Nientemeno. (l’Imperatore Cesare “Ottaviano” Augusto) Il termine gravitas non deve essere confuso con “gravità” inteso come importanza in negativo, anche se i due termini hanno una comune etimologia: entrambi derivano infatti dal termine latino “gravis” indicante pesantezza. L’immagine iconica dell’imperatore Augusto rappresenta assai bene questa gravitas. Proviamo ad analizzare le posture e i linguaggi…
“Io non so che cosa ha detto, ma non mi interessa”, ha risposto Myriam Fatime Sylla a chi gli ha chiesto un parere sull’ennesima insensatezza uscita dalla bocca di Roberto Vannacci
Un’Italia multietnica, giovane, donna e vincente, è quella uscita dalle Olimpiadi 2024 di Parigi, su cui ho scritto abbastanza, di mente e di bile. Ora cambio registro, senza dimenticare, però, la mente raziocinante e la bile fluorescente, che si attiva quando intercetto la stupidità malvagia o la malvagità stupida, un quasi poetico chiasmo. So che quelli che definiamo “cattivi”, non nel senso etimologico per cui sarebbero semplicemente dei “catturati” (cf. l’aggettivo participiale latino “captus”, cioè catturato), dei prigionieri di qualcosa…
Che uomo è Armand (Mondo) Duplantis?
Alto (pochino, solo 181 cm.) e pesante (pochino, solo 77 kg.) esattamente come me, adesso che sono calato dopo il tumore, perché alcune vertebre si sono compattate. (Armand Duplantis) Non muscolatissimo come invece sono i velocisti americani o i ciclisti dello sprint su pista olandesi, oppure i decatleti, che fanno ottimamente dieci discipline dell’atletica leggera. Ovvero i body builder, i culturisti, che però a volte sono più apparenza che sostanza muscolare con masse gonfiate dagli steroidi. Infatti, non è vero…
Le “MACRONIADI”. Avverto il mio gentil lettore che questo è un pezzo abbastanza malmostoso, per cui può anche evitare di leggerlo. Sono state “Macroniadi”, più che Olimpiadi, peccato per la Senna, fiume inadatto che secondo Macron, la sindaca Hidalgo e c. avrebbe dovuto ospitare gare regolari. E allora: “grandeur” o “méchanceté” (modestia, meschinità…) in questa Francia olimpica? E infine: è possibile che ogni cinque parole i commentatori non riescano a dire che “emozioni, sei emozionato/ a, emozione totale, andiamo a emozionarci”, etc., solo e solamente “emozioni”? Sì, è possibile, perché un lessico assai impoverito e la cultura media delle persone ha oramai introiettato che “tutto è emozione”, MA NON E’ VERO!!! C’è anche il PENSIERO, la RIFLESSIONE, l’INTELLIGENZA, la RAGIONE, l’UOMO e la DONNA TOTALI, che NON SONO SOLO EMOZIONI, parbleu! Un tanto non solo per l’autorità di ARISTOTELE, di EPITTETO, maestro stoico, di KANT, ma anche perché ne è è convinta un’eroina della vittoria nel volley donne, CATERINA BOSETTI, la quale ha affermato coram populo: “CE L’ABBIAMO FATTA PERCHE’ ABBIAMO ZITTITO LE NOSTRE EMOZIONI”, ecco, vivaddio!!!
Olimpiadi perse dall’Italia per la dabbenaggine grillina, perché si sarebbero potute tenere a Roma. Ho iniziato a scrivere il testo all’inizio dei Giochi, ma lo completerò (lo ho completato), ovviamente, e lo pubblicherò (lo ho pubblicato) ad Olimpiadi ultimate, lo dico subito, con sentimenti misti tra rabbia, delusione ed entusiasmo per gli Italiani e le Italiane combattenti, e anche per l’insieme di fatti che hanno costituito i Giochi Olimpici di Parigi del 2024. E ancora di più per l’organizzazione e…
L’America dopo Joe Biden
Ovviamente quanto scrivo in questo pezzo è da accogliere come un mio contributo personale in qualità di “cultore della materia”, poiché, per quanto capisco di politologia generale e di relazioni internazionali, a mio avviso, (il declinante, ma meritevole di grande rispetto) Joseph “Joe” Biden è stato uno dei migliori presidenti americani del secondo dopoguerra, assieme a Dwight Eisenhower, John F. Kennedy, Lyndon B. Johnson (ebbene sì, anche Johnson, che legiferò sui diritti civili e sul welfare, trovandosi la guerra del…