Sopra riporto il titolo del famoso romanzo di Milan Kundera al modo interrogativo… perché? Forse perché la forma interrogativa si pone necessariamente se si passa dalla dimensione esistenziale dell’essere a quella metafisica. Infatti, l’essere come struttura portante dell’esistere è altro rispetto all’essere sostanziale di ciò-che-è, cioè dell’ente in quanto ente, l’essere in-comune. Faccio un esempio tratto da poesia suprema: in chiusura del Paradiso (vr. 115, 33o canto) Dante canta così “Ne la profonda e chiara sussistenza (…), riferendosi all’apparire della…
Conferenze & Lezioni
La pazienza e il perdono, l’offesa e la riparazione, tra pars destruens e pars construens dello spirito
La pazienza è virtù costitutiva della fortezza secondo Aristotele e Tommaso d’Aquino. Ne è parte integrante e fondamentale come capacità di patire (pathos), di sopportare (subfero) anche dolore e avversità, e quindi di supportare sé e gli altri nei percorsi più faticosi della vita e del lavoro. La pazienza edifica nel tempo e permette di discernere il valore delle cose. L’impetuosità e il moto temerario sono il contrario della pazienza: sono improvvisazione e rischio, come quando si guida un’auto ritenendo di…
A Berceto un festival del pensiero pensante e pensato
… in un borgo appenninico dove si è svolto il Primo festival nazionale della Coscienza, sull’onda di una ripresa filosofica italiana molto interessante. Modena, Sarzana e altre località già da anni offrono occasioni di pensiero pensante, quasi facendo a gara per riportare al centro il diritto alla conoscenza argomentativa e logica in un tempo di crisi del linguaggio e delle relazioni interumane. Sono tra i relatori con illustri colleghi come Boncinelli e Galimberti, e ne sono onorato. Ospite invitato, mi…
Discrezionalità emotiva e razionalità
Nella gestione delle risorse umane o, come si si diceva una volta, del personale, vi è il rischio costante della “discrezionalità emotiva”, cioè di un sentimento che può anche ottenebrare o almeno obnubilare una equità nel trattamento dei colleghi che vengono coordinati e devono rispondere a un capo. Non è possibile nell’agire umano quotidiano un comportamento sempre equanime, razionalmente ineccepibile per spirito di giustizia ed equilibrio. Sarebbe eroico, sovrumano, da santi. Detto questo, come riflessione consapevole, bisogna però chiedersi…
La donna terapeuta
(Qui accanto Keira Knightley e Michael Fassbender in A Dangerous method ) La donna si è sempre presa cura di tutti, dei bimbi, dei vecchi e degli uomini. E’ terapeuta per natura, se diamo all’antica parola greca il suo significato filosofico originario: il “prendersi cura” di qualcuno. Vediamo da dove “viene” questa straordinaria parola, prima di tornare al tema specifico. Il termine terapia deriva dal greco θεραπεία (therapeía) e si può intendere bene nell’accezione di “procedura verso la guarigione”, soprattutto in ambito…
Interludi filosofici
Oggi nell’ineguagliabile Firenze, all’Assemblea nazionale di Phronesis, l’Associazione italiana dei Filosofi “pratici”, e tra un mese e mezzo, l’8 luglio, a Berceto di Parma, in buona compagnia di pensatori insigni come Boncinelli, Cacciari e Galimberti, in qualità di relatore al Primo Festival Nazionale della Coscienza. Sono interludi filosofici per la sanità mentale. La mia, e non solo. Perché l’esercizio filosofico è sempre ascesi, è sempre musica, sempre poesia. Ascesi come sacri-ficio, un rendere-sacro-ciò-che-si-fa operando con il pensiero e la riflessione…
L’essere, il linguaggio e la scrittura
Il processo di ominizzazione è iniziato circa 4/6 milioni di anni fa, quando da un fascio filogenetico si sono distinti esseri in grado di scendere dagli alberi, di ergersi nella savana a vigilare e scrutare e infine a scoprire il fuoco e la possibilità della cottura della carne. Così insegnano le più recenti ricerche paleoantropologiche. L’Homo Naledensis, recentemente scoperto In Africa meridionale, sembra essere l’ominide da qui poi sarebbe derivato l’Erectus e il Sapiens, che risale a non più…
Della coscienza
Caro lettor mio, di questi tempi disarticolati e strani, recupero un capitolo del mio Manuale di Filosofia morale, edito da Il Quadrivio nel 2006, con il titolo Non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto (Rom 7, 14), famoso detto di san Paolo. Cum-scientia è scienza di sé, scienza del guardarsi dentro. In greco suona, infatti, sin-èidesis etimologicamente identica al termine latino e quindi a quello italiano. E’ una delle parole di cui più si usa e…
La tras-figurazione dei diritti
L’ultimo diritto che ho sentito dichiarare sulla titolistica mediatica è il “diritto di morire”, con riferimento alla costruenda legislazione sul “fine vita”, denominata Dichiarazione Anticipata di Trattamento (D.A.T.). “Diritto di morire”. E’ un diritto “morire”? Secondo la biologia e la storia umana il “morire” è l’ultimo atto del vivere, della vita. Come si fa a chiamare “diritto” un fatto ineluttabile per tutti i viventi, l’uomo in primis, che è consapevolmente mortale? Un “diritto” è un qualche cosa di legato al…
…kài èiden kài epìsteusen, e vide e credette nel Crocifisso Risorto
Scegliendo tra i quattro racconti della Passione di Cristo, cito il versetto 8 del capitolo 20 del vangelo secondo Giovanni, per centrare il cuore della fede cristiana. Se non c’è la sequela dell’atto di fede attribuito dal redattore di quell’evangelo all’apostolo che Gesù amava, non c’è fede cristiana, come scrive con nettezza san Paolo nella Prima lettera ai Corinzi al capitolo 15 versetto 14, (…) Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è…