Caro lettore, il numero dice la maggiore età, oppure il simbolo binario dei dentro o fuori, del “o con noi o contro di noi”, il numero di un pazzesco manicheismo contemporaneo, il famoso articolo 18 della Legge numero 300 del 20 Maggio 1970, denominata “Statuto dei Diritti dei Lavoratori”, redatta dal professor Gino Giugni, socialista, e fortemente voluta dai Ministri del lavoro Giacomo Brodolini, socialista, e Carlo Donat Cattin. democristiano di sinistra ed ex sindacalista della Cisl, votata dal Centrosinistra…
Lavori
E’ un vizio per niente “americano”
caro lettor mio, …quello dell’invidia, classificato dai moralisti antichi e moderno come il secondo più grave dopo la superbia (il caput vitiorum, secondo Gregorio Magno), vizio studiato a fondo da San Tommaso nella Summa Theologiae (cf. II-II, q. 36, a.1, s.c.) come: “Rammarico e risentimento che si prova per la felicità, la prosperità e il benessere altrui, sia che l’interessato si consideri ingiustamente escluso da tali beni, sia che già possedendoli, ne pretenda l’esclusivo godimento (…) è il desiderio…
il primo giorno di scuola
Il mio amico Fabio, uomo sensibile, mi ha inviato questo pezzo di Alex Corlazzoli, insegnante e giornalista, che aggancio al posto dove dialogo, nel mio piccolo, con il mondo. “Oggi a scuola ho portato un fiore. L’ho messo sulla cattedra accanto al registro, alle penne, ai pastelli, al tablet e al giornale. Era da stamattina all’alba che mi domandavo cosa avrei detto ai miei ragazzi. Quando entri in classe all’inizio dell’anno non hai mai le parole giuste. Vorresti spiegare…
della responsabilità
Caro lettore, ti propongo la citazione di Marchionne a Cernobbio il 5 settenbre scorso, l’antitesi di “FAR ACCADERE LE COSE”, che fa pensare. “C’era un lavoro importante da fare -e a Ognuno fu chiesto di farlo. Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno lo fece. Qualcuno si arrabbiò, perché era il lavoro di Ognuno. Ognuno pensò che Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno capì che Qualcuno non l’avrebbe fatto. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché…
le “realtà” parallele
Cari ragazzi (che eventualmente intercettate il mio blog), qui ho trattato varie volte il tema della “presenza a se stessi”, o della consapevolezza di vivere soggettivamente, ciascuno, la propria incomparabile e unica e irriducibile vita. Ho proposto la tesi dei “due sguardi”, o a) dell’esigenza di avere presente il senso del “presente-che-scorre”, dal nostro mero punto di vista, e che va vissuto pienamente come “verità” inconfutabile dell’esistenza, e b) dell’altra esigenza di pensare alla vita anche come a un…
I “capitani del bel tempo”
Vi sono persone in posizioni di responsabilità che navigano bene, brillantemente, soprattutto (o quasi solamente) quando “le cose vanno bene“, quando il vento soffia a favore, la strada è in discesa e le circostanze tutte favorevoli. Metafore ciclistiche. La prima domanda: questi responsabili c’entrano con l’andare bene delle cose? Se sono responsabili, certamente sì. Se ne deduce che “le cose vanno bene” anche grazie a loro, sì, ma non solo. Diventa un guaio quando questi signori si attribuiscono tutti i meriti…
Il nulla, o meglio, il delirio
Caro lettore, preciso subito che qui non tratterò del nulla logico (sappiamo che in fisica e metafisica il nulla non si dà, e in matematica lo zero ha un’importanza e funzioni fondamentali), un po’ perché l’ho già trattato in precedenza, ma soprattutto perché… l’ho trovato! L’ho trovato in un book romanzo premiato da uno dei premi (indulgo alla cacofonia) più premianti d’Italia, lo Strega. Come ho già fatto “recensendo” qualche tempo fa il “grande” Dan Brown, qui replico con Exit…
La saggezza di Alce Rossa
Lo spettacolo offerto dalla politica e dalla burocrazia italiana è penoso. Mi ricorda un detto veneto, sentito spesso “No se pol“, cioè non si può. Nulla, per nulla e a nulla. L’inutilità di certi riti appare evidente: ascolto mentre viaggio, per Radio Radicale, la cronaca dei lavori senatizi sulla riforma. Impressioni: trombonaggine nei discorsi (la capogruppo di SEL, non ne ricordo il nome, facilmente dimenticabile come il volto), paura di perdere la poltrona ben remunerata (una minoranza chiassosa), insulti,…
i sette cavalieri
Caro lettore in questo luglio strano, l’uomo pedala rabbioso nel sole pirenaico. E’ Ottavio da Colle Umberto. Vince contro Francesi (Pellissier), Lussemburghesi (Frantz) e Belgi (Buysse) il suo secondo Tour. Tappe di quattrocento chilometri sfiancano i ciclisti, polvere strade sterrate, pipì in corsa allargando il pantaloncino di lana. Stravolti e infangati con i tubolari a tracolla arrivano al traguardo che fa notte. Tourmalet e Izoard sono già nomi e tregenda. Gino il toscano si ritira dopo l’aggressione, Fiorenzo in maglia gialla.
Il capo pauroso
Caro lettore estivo nel silenzio, camminando pedalando stamani, per i paesi persi nella Destra Tagliamento, Volesòn, Dàrzin, San Martin e Domanins, par furlan, si parlava con l’antico amico Mario McPipett. Si parlava guardando ascoltando il paesaggio. Verde intenso tra i paesini e nella campagna. I discorsi vari intervallati dal silenzio. Tra questi, una riflessione sul “capo“, sulla leadership, sulla psicologia di chi conduce per ruolo e affidamento di responsabilità. Condividiamo la metafisica della persona che distingue con rigore la…