Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Mai capitato

…di trovarmi per strada, inerme, a macchina ferma e motore fumante, forse esaurito nella sua fisica metallica, oleodinamica, cinetica, cinematica, e infine è successo. Fermo lì nel grande incrocio vicino a Tagliamento con il giubbino arancione in attesa del carro attrezzi, e poi il viaggio verso l’officina, seduto in macchina caricato sul cassone, con le mani sul volante che automaticamente cercano -riflesso condizionato- di accompagnare la strana spedizione nella conduzione delle curve. Ma io sono fermo, legato, bloccato, in balia…

Continua a leggere

Relazione, dialogo, comunicazione

Confusione e sciatteria espressiva e terminologica caratterizzano molta parte delle relazioni intersoggettive e della comunicazione pubblica in questi ultimi decenni, sintomo e   causa della superficialità delle stesse relazioni interpersonali. Un tempo si scriveva e si parlava con più cura, anche se gli analfabeti totali erano più numerosi. Oggi siamo ad analfabetismi di ritorno di vari gradi e modalità. Anche in azienda. Per questo non è peregrino proporre un processo formativo di rigorizzazione dei termini in questione nell’organizzazione aziendale e…

Continua a leggere

Gli uomini dell’acqua

… scrive Alberto Negri sulla Domenica del Sole 24 Ore di oggi: “La religione dell’acqua e della luce scivola sulle increspature di un’ansa del Tigri che forse un giorno la inghiottiranno per sempre, cancellata dall’onda lunga della barbarie … Ma qualcuno ancora crede intensamente in Jardna, la fonte della vita, negli spiriti della Luce e in Shamish, che cavalca il carro del Sole, in Manda, la Conoscenza, un Dio unico, indeterminato, indivisibile, che non può fare nulla di ingiusto … Le…

Continua a leggere

Forse un mattino andando…

…in un’aria di vetro, arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo; il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro di me, con un terrore di ubriaco.   Poi come s’uno schermo, s’accamperanno di gitto alberi case colli per l’inganno consueto. Ma sarà troppo tardi; ed io me n’andrò zitto tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.   (E. Montale, Ossi di seppia. Tutte le poesie, Lo specchio – A. Mondadori Editore, Milano 1977, p. 61) … o forse…

Continua a leggere

La Filosofia come sapere rischiarante

Stefania Bernabeo è segretaria nazionale di Phronesis, mia valorosa collega. Lucidamente spiega a un’interlocutrice interessata che cos’è la Consulenza filosofica. È, innanzi tutto,  un modo nuovo d’intendere e vivere la filosofia, che si propone di ritornare allo spirito più autentico di essa, non presentandola come disciplina o come insieme di nozioni, né come semplice storia di idee, di autori, di correnti, bensì come un modo di pensare, interrogare e mettere sotto esame la vita quotidiana. La consulenza filosofica assume come…

Continua a leggere

Vergogna

a voi … miserabili, deserto spirituale, simili a gang-associazioni a delinquere. Chissà se conoscete il sentimento della vergogna, o se vi è ignoto? Come faceva il segretario della Margherita Rutelli a non sapere che cosa stava facendo Lusi, spudorato ladro; come faceva Bossi a non sapere delle manovre di Belsito, volto “umano” (lombrosianamente) al nadir rispetto a quello di un segretario amministrativo come il vecchio Severino Citaristi della Democrazia cristiana, sessanta volte inquisito e mai condannato per avere preso una lira…

Continua a leggere

Tut te pol comprarme, ma la me tera mai. La xe me mare.

… scritta su una vecchia stalla ai confini tra Veneto e Friuli. “Tutto mi puoi comprare, ma la mia terra mai. E’ mia madre“. Così scrive Edoardo Pittalis sul Gazzettino un giorno di questo marzo. Parla dei suicidi di imprenditori di questo silenzioso e rattristato Nordest, ex confine d’Europa, e ora in continuum verso la Mitteleuropa e l’Est. Tutto si muove, è in questione. Nulla di certo. Il lavoro è bene difficile. La grande economia chiede qualità e costi sempre…

Continua a leggere

Malinconia slovacca

Nord est di Bratislava. Quasi sul confine ungherese. Mi trovo a Galanta, la città delle “danze” di Anton Dvorak. La primavera tarda ad arrivare e il freddo mattutino è ancora pungente. Entro in azienda di prima mattina. Giornate di colloqui individuali con le prime linee, quadri e ingegneri dell’azienda friulo-slovacca. Il volti si susseguono con le loro storie e le loro emergenze genetiche ed etniche, zigomi forti e occhi lievemente obliqui negli ungheresi; volti più diafani nelle…

Continua a leggere

Sono sincero: sono disonesto

 25 febbraio 2012, Milan-Juventus 1 a 1 A un certo punto della partita, sull’1 a 0 a favore del Milan, il giocatore Sulley Muntari colpisce di testa su una straordinaria respinta di Buffon e la palla entra in porta di quasi mezzo metro, ma Buffon con uno scatto eccezionale la ributta fuori. Il segnalinee, sebbene ben appostato sulla linea di porta, non vede che era goal e l’arbitro Tagliavento non lo assegna. La Juventus segna poi l’1 a 1 e così finisce in…

Continua a leggere

Chi è colpa di cosa?

Un po’ rarefatta psicologicamente l’emozione dell’accadimento e le esigenze della cronaca, occorre chiedersi se il comandante Schettino, additato al mondo come reprobo, sia il vero e unico vergognosamente responsabile della tragedia, o se si debba allargare e approfondire lo sguardo. Ferma restando l’inammissibile operazione compiuta e l’inetta vigliaccheria mostrata dal tristissimo protagonista, sono anche per questa seconda pista. La riflessione poi non può non riguardare l’esercizio della guida, del comando, della leadership in una “situazione limite” (grenz Situazion),…

Continua a leggere