Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Discrezionalità emotiva e razionalità

Nella gestione delle risorse umane o, come si si diceva una volta, del personale, vi è il rischio costante della “discrezionalità emotiva”, cioè di un sentimento che può anche ottenebrare o almeno obnubilare una equità nel trattamento dei colleghi che vengono coordinati e devono rispondere a un capo. Non è possibile nell’agire umano quotidiano un comportamento sempre equanime, razionalmente ineccepibile per spirito di giustizia ed equilibrio. Sarebbe eroico, sovrumano, da santi. Detto questo, come riflessione consapevole, bisogna però chiedersi…

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L’imborghesimento sconsolante della “sinistra” politica

…anzi la sua progressiva e  crescente idiozia. La categoria dell’imborghesimento della sinistra risale, per quanto riguarda l’ultimo mezzo secolo, almeno al decennio “di fuoco” 68/77, quando la nuova sinistra accusava di tale infamia il PCI, da pulpiti che talora erano ancora più borghesi, come alcuni che poi partorirono la presuntuosità terroristica di sinistra. In realtà il PCI, fatti salvi gli intellettuali organici laureati à la Napolitano, Chiaromonte, Amendola, Natta etc., era un partito fortemente radicato nel popolo operaio e contadino,…

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La donna terapeuta

(Qui accanto Keira Knightley e Michael Fassbender in A Dangerous method ) La donna si è sempre presa cura di tutti, dei bimbi, dei vecchi e degli uomini. E’ terapeuta per natura, se diamo all’antica parola greca il suo significato filosofico originario: il “prendersi cura” di qualcuno. Vediamo da dove “viene” questa straordinaria parola, prima di tornare al tema specifico. Il termine terapia deriva dal greco θεραπεία (therapeía) e si può intendere bene nell’accezione di “procedura verso la guarigione”, soprattutto in ambito…

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Interludi filosofici

Oggi nell’ineguagliabile Firenze, all’Assemblea nazionale di Phronesis, l’Associazione italiana dei Filosofi “pratici”, e tra un mese e mezzo, l’8 luglio,  a Berceto di Parma, in buona compagnia di pensatori insigni come Boncinelli, Cacciari e Galimberti, in qualità di relatore al Primo Festival Nazionale della Coscienza. Sono interludi filosofici per la sanità mentale. La mia, e non solo. Perché l’esercizio filosofico è sempre ascesi, è sempre musica, sempre poesia. Ascesi come sacri-ficio, un rendere-sacro-ciò-che-si-fa operando con il pensiero e la riflessione…

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Sud

Sono a Bari, nel plant di un’azienda friulana di meccanica di precisione, oramai multinazionale di tutto rispetto, presente anche in Slovacchia, dove tornerò il mese prossimo, e in Messico dove sono stato diverse volte negli anni scorsi, azienda che seguo da ventidue anni, per colloqui da analisi del clima insieme con un giovane psicologo in tirocinio. Lavoro faticoso quando è fatto bene, che ti spreme come un limone se ascolti attivamente e condividi empaticamente i patemi e le speranze dei…

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…ma non troppo

OLYMPUS DIGITAL CAMERA Il titolo modera il precedente post, forse troppo ottimistico ed ecumenico. In realtà resto inquieto (espressione troppo edulcorata?) con chi ha giocato irresponsabilmente, fors’anche per ragioni soggettive di ordine… non so, fate voi, con ipotesi sanitarie preoccupanti (per me), oggi fugate grazie a Dio, e anche con chiunque non rispetti la verità delle cose, siano le cose quelle che siano, gradevoli o sgradevoli, pretendendo di determinare ciò che non è nel suo diritto, né giuridico, né morale. Certamente…

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A love supreme, il male e l’inesistente

Caro lettor paziente, John Coltrane nella mia giovinezza, insieme con Miles Davis, Mc Coy Tyner e altri, del free iazz, nobilissimi. “I will do all I can to be worthy of Thee O Lord./ It all has to do with it./ Thank you God (…) God Breathes through us so completely,/ so gently we hardly feel it, yet,/ it is our everything./ Thank you, God./ … Scriveva Coltrane. Un amore supremo, cantava e canta per sempre con il suo meraviglioso…

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andare&restare&ripartire&fermarsi

Caro lettor meridiano, come insegnava l’oscuro ma limpidissimo Eraclito di Samo, nella vita umana il movimento e la sosta sono tutto, come modi ordinari e  nel contempo “estremi” dell’esistenza. L’uno non può fare a meno dell’altra. O siamo in movimento o sostiamo, o vegliamo o dormiamo. Un sistema binario, polare, contrapposto, ci accompagna, certamente con tutte le sfumature intermedie del rallentamento, dell’essere assonnati ma non ancora addormentati, dell’essere stanchi senza esserci ancora fermati, dell’esitazione, e così via. Sempre, però nella…

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Se “il cavallo non beve”…

Il peggior interlocutore che uno si possa augurare in ogni situazione esistenziale e in ogni attività è il presuntuoso stupido, perché imprevedibile, e di solito non sa di essere stupido, presuntuoso e imprevedibile. Ci si accorge di ciò se nel dialogo l’uso o l’invocazione della logica e dell’argomentazione razionale, anche se proposta con la massima semplicità, non “paga”, non incide, non funziona, non ha efficacia, perché il soggetto che si ha di fronte ha la presunzione di sapere e la correlata…

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La connivenza implicita

Caro lettore, la connivenza implicita è una sorta di “patologia sociale”, più o meno grave, tipica delle organizzazioni. Si potrebbe dire una forma edulcorata del familismo amorale che invece sottende una cultura e comportamenti definibili certamente come mafiosi. Del familismo amorale, che qui non tratterò, esistono in circolazione diversi studi sociologici. In quasi tutte le organizzazioni consolidate, aziendali, scolastiche, militari, politiche, ecclesiali è quasi impossibile non trovare forme di connivenza implicita, con aspetti variegati, che vanno dal sistema delle alleanze e solidarietà dei…

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