Caro lettor mio, è là sotto verso il torrente, quasi in verticale, dove scrosciano acque, e le fronde dei faggi cantano. Lì neanche i partigiani titini o i tedeschi erano in grado di arrivare. Giovanni Bergnach racconta di lontani eventi e di nascondigli arcani, dove i giovani uomini delle Valli si nascondevano agli invasori di varie bandiere. …e a volte venivano visitati dalle Duje Babe, le donne selvatiche. Ho già scritto un pezzo sulla donna selvatica. Avevo sempre…
Lavori
vaffanculo, ovvero va a fa’n culo (eh?)
Caro lettor, non è che la mia prosa sia scivolata così grillinamente in basso. Gli è che ogni espressione ha un’origine, un fomite, un primo pronunziante l’espressione stessa. Nel caso, lungi da esserlo stato il comico politicante, si può far risalire il detto, forse, al Rinascimento italico. Si sa che gli artisti, dai maggiori a quelli più andanti, operavano a bottega con dei garzoni, aiutanti, giovani mandati lì dai padri, per i quali questi ultimi pagavan pigione e anche l’istruzione…
Tempi nuovi, curiosi, terribili e idioti
Ogni giorno che viene sembra che porti un tempo nuovo, curioso, terribile e idiota. Non termina la eco di Dacca, che Nizza orrorifica, che Monaco stupisce nella tristezza di altre morti, e mentre scrivi eccone altri, bombardamenti di ospedali in Siria, colpi di machete in Germania, “femminicidi” ovunque, mentre la Boldrini premia chi adotta cani e gatti adulti. Se la crescita industriale, mese su mese è dello 0,1 % invece che dello 0,2, i giornalisti strepitando ululano “crollo della produzione industriale”.
La vita plurale, tra singolarità e altruità
Anche se si vive individualmente, singolarmente, la vita di ciascuno, irriducibilmente se stesso, è pur tuttavia plurale, perché in-relazione. In relazione con altri soggetti umani, con gli ambienti e le cose. Si è dentro il cosmo, dentro la natura, dentro la propria vita (si è la propria vita e la propria anima), si è in re-lazione con il tutto, anche se non mai totalmente. Ciò che pensiamo e facciamo è sempre plurale nella singolarità del pensiero e dell’atto, e…
Sempre più sensibile, nervoso, insofferente…
mio caro lettor, sto diventando, invecchiando. Sensibile alle cose, al paesaggio, alla bellezza, ai fatti e ai misfatti. Vedo più profondo, partecipo delle cose come mai prima d’ora, contemplando dettagli, scaglie di senso, spicchi di verità, forse mai colti, prima. Ma pagando un prezzo di sofferenza maggiore di prima, quando le cose mi scivolavano via più velocemente. Nervoso, perché mi parte per un nonnulla l’embolo e sbotto, scatto, impreco, non sopporto, mi rivolto contro chi mi dice stupidaggini, scontatezze…
Gratia vivendi et augendi gratus
Caro lettor, son grato a chi mi ha instradato nella vita. A mio padre semplice e operoso, nozionista strano, in sproporzione con la quinta elementare che aveva frequentato. Mi ha fatto studiare lavorando, lui, quasi fosse un servo della gleba, nelle profonde boscosità della Germania, insegnando probità, e una sorta di candore, per così com’era. Gli son grato del tempo dedicato a me nei brevi inverni del ritorno a casa dalle cave petrose d’Assia e di Wesfalia, quando mi disegnava con la memoria…
Le infinite strade
Una panchina sotto i tigli incontro, venendo da infinite strade. Il vento è brezza leggera e i viandanti radi, biciclette solitarie e automobili ogni tanto. Cieli altissimi si sfrangiano verso l’orizzonte, a ogni confine. Vengo da infinite strade e vado verso altre contrade. Svolto a destra e a sinistra scomparendo alla vista di chiunque mi intraveda. Infinite strade mi accolgono, nastri d’asfalto infuocati dall’estate, interpoderali silenziose e immerse nel contrasto verdazzurro del tempo di tarda primavera, viottoli che si…
La vergogna dei cretini
My dear reader, Tony Blair, nonostante gli esiti lenti e faticosi della Commissione Chilcot, che ha stabilito l’assurdità della guerra irakena del 2003, continua a dire che “un mondo senza Saddam Hussein è un mondo migliore”. Ma si rende conto di quello che è successo dopo in Mesopotamia, il cretino, intendo Tony Blair, vergogna mondiale per il socialismo democratico e per l’intelligenza dell’homo sapiens. Meglio senza Saddam e con il “califfo” nero? Tra Sykes-Picot, Blair e Bush jr. una bella conventicola…
Intellettuali, vanità, concretezza e stupiderie criminali
Gli intellettuali “politicamente corretti”, gramscianamente organici al potere odierno, sono piuttosto pericolosi, e nei casi migliori pure un poco ingenui, perché offrono visioni del mondo basate su una logica e una moralità spesso astratta, formalista, e perciò incapace di dialogare con la realtà concreta. Della categoria fanno parte giuristi, scrittori, giornalisti, presbiteri e teologi. E altri di categorie diverse, comunque ascrivibili a una intellettualità conosciuta e influente. Nomi esemplificativi? Saviano (per lui tutto è riconducibile a un Governo non abbastanza di sinistra…
… talora mi dicono: “lei è come Sgarbi (anzi forse meglio)”
Caro lettor gentile, ciò che ho scritto sopra mi è stato detto ultimamente due volte in una settimana, a Roma al Fogolâr Furlan e in Friuli dopo una lezione a “donne imprenditrici e dirigenti”. Ho chiesto all’una e all’altra: “ma è un apprezzamento o il contrario?, risposta: no no a noi Vittorio piace tanto!”, e dunque, analogamente… Mi chiedo che cosa faccia scattare la similitudine, ed escludo subito la somiglianza fisica, anche se io e il noto critico (molto…