Caro lettore, non vi è dubbio che il diritto di sciopero, un diritto sociale fondamentale, sia stato frutto di una faticosa e a volte dolorosa conquista dei lavoratori. Fino a un secolo fa in quasi tutte le nazioni non era riconosciuto e il suo esercizio un reato. Nei regimi autoritari è ancora proibito. Per i servizi pubblici è regolamentato in Italia da una legge (n. 146/1990) da un quarto di secolo. Sanità, scuola, trasporti sono settori nei quali si…
Lavori
la ricerca è buona, la dottrina del “gender” dissennata e ridicola
Caro lettor paziente, l’uomo è curioso da quando l’ominizzazione è iniziata, e probabilmente lo era anche l’Homo Naledensis, recentemente scoperto in Sud Africa, un milione e mezzo di anni fa. Nel prosieguo della storia umana le cose sono andate avanti (o indietro per altri aspetti) grazie a questa curiosità senza requie: la ricerca scientifica umana è dunque cosa buona (e giusta). Sugli “spermatogoni” si è ottenuta una delle ultime vittorie scientifiche contemporanee. Leggiamo sotto: (dal web) “Per la prima volta al…
Che cosa conta la vita di un pastore afgano
…che è il pastore errante dell’Asia del conte Giacomo, che cosa conta di fronte a logiche politiche e militari? Nulla, perché i droni lo possono colpire in qualsiasi momento e lui sarà solo un “danno collaterale”, presto dimenticato. Ma per i suoi familiari è una tragedia, magari l’unica fonte di sostentamento. Con lui muore il padre il marito il fratello il nonno, ma le cronache non lo ricorderanno. Lui è morto solo perché si trovava nei pressi di una località…
La fame e la paura
I cartelli di benvenuto ai profughi alla stazione di Monaco di Baviera segnano un pezzo della storia europea e della storia del mondo. La valenza simbolica dei gesti è sempre qualcosa che “lega” e fa comprendere immediatamente i fatti che accadono, a volte, molto più di complesse spiegazioni socio-economiche o politiche. Dopo tanti tentennamenti le grandi nazioni dell’Europa, a partire dalla maggiore per abitanti e potenza economica, la Germania, si sono mosse, auspice una cancelliera che si è rivelata…
la “primipara attempata”
Mio caro e paziente lettore, quando ho saputo che le madri ultra-trentacinquenni che “fanno” il primo figlio, sono definite nel linguaggio burocratico sanitario, come nel titolo, sono sobbalzato sulla sedia, mentre Andrea me lo diceva. Seduto in una sala riunioni dell’azienda slovacca non mi capacitavo, quasi, di come l’idiozia definitoria di certi illetterati funzionari (certamente laureati, perché se no nel pubblico impiego non si può stare, o quasi) possa superare se stessa. Primipara attempata, dai! Io ero fermo alla definizione…
s-confini danubiani
Bratislava, Slovakia Caro lettore, qualche giorno passato tra slavitudine e ungarità, e le cronache dell’esodo, fanno pensare. Mondi che si sgretolano e popoli migranti, come sempre, come ovunque, nella vita e nella storia del pianeta. Il Centro dell’Europa diventa luogo di transito per migliaia di profughi e di cercatori di vita nuova. Appena oltre Vienna sulla via di Bratislava passo vicino al villaggio dove una settimana fa hanno trovato settantuno morti asfissiati nel camion fermo e abbandonato. Mi chiedo come…
…e di gloria rifulse
Caro lettor settembrino, aaah quanti ne abbiamo e conosciamo che rifulsero e rifulgono di dubbia o immeritata gloria! O anche di qualcosa di meno. Gente dello spettacolo, specie televisivo, l’elenco è inutile (voglio dire tipo la D’Urso o la Ventura o Varriale), ma anche letterario, cultural-filosofico, socio-criminal-psicologico (i Crepet, le Bruzzone, etc.), molti partecipanti ai talk show che si qualificano solo in quanto “partecipanti” all’effimera visibilità mediatica. Nelle ultime due settimane ho leggiucchiato i racconti offerti dal Sole 24…
che bello che era il cielo…
…quando eravamo bambini nella montagna. Se era d’inverno si andava con la zia a portare il latte munto alla latteria nel paese vicino, passando vicino al cimitero, e lì che paura!, ma poi le stelle su in cielo ci distraevano e ci incantavano… Quante stelle in cielo a dicembre, prima che venisse la neve e il freddo ci costringesse a stare chiusi nelle case di pietra, chiusi come si poteva, con mille spifferi, e se il vento mugghiava, la paura si…
la stanza della rinascita, o della perseveranza
L’uomo è alto e forte, giovane, la barba corta, giusta, lo sguardo diretto, ha il nome di un arcangelo. Vorrei mettere una sua foto ma si schermisce, e la cosa è da lui. In due mesi e mezzo mi ha ridato il ginocchio destro, che era svanito dietro un ematoma monstre, e la gamba debilitata, ora in ripresa. Vi è stata una virtù a sovrintendere il tutto, la perseveranza, che è una versione operativa della pazienza. sia da parte dell’uomo alto…
buona festa dell’Assunta… ops buon Ferragosto…
Inizio, forse inopinatamente, l’argumento in titulo con una poesia in “graesàn”, il meraviglioso dialetto venetico della bellissima e antica Grado, di Domenico Marchesini, detto “Ménego Picolo Paciaroto”, pubblicato nell’antologia curata da Riccardo Pigo Grego “Despùo le caligàe“, edita dalla Associazione “Graisani de Palù”, Grado 2012 (a pag. 21). “Gera una vecia bruta e malignosa/ che ‘ndeva a domandah la caritae,/ Giovardi a via parahla de le porte…/ resteva quele femene strigae! La va un di là de la Nena,…