Chi mi conosce sa che la frase per me più rappresentativa del concetto–valore–suggestione di “Libertà” è questa: “LIBERTA’-E’-VOLERE-CIO’-CHE-SI-FA“, non “Fare-ciò-che-si-vuole“. Il verbo decisivo della mia tesi è “volere”, perché presuppone un esercizio, quello della volontà, che a sua volta deve essere messa in moto dall’intelligenza, cioè dalla capacità di leggere-dentro le cose, gli eventi, e di de-cidere (scegliere tra “a”, “b”, “c”, etc.) ciò che è meglio secondo la scalarità morale-pratica seguente: l’utile, l’opportuno, il necessario nelle relazioni inter-umane…
Pensiero
La politica come arte del “governo della città”, dall’antica Grecia ai nostri giorni, da Pericle di Atene all’evanescente cosiddetto “avvocato del popolo” Conte, e ai suoi travagliosi o travagliati (che dir si voglia) supporter, anziché no fegatosi e infelici
La pòlis era la città nell’antica Grecia e nei territori influenzati dalla cultura ellenistica, e la politica era, ed è rimasta, la teoria e la prassi del governo-della-città. La politica è un’arte, Aristotele sosteneva che fosse la più alta nell’ambito dell’agire umano. Platone riteneva che il governo della pòlis dovesse essere affidato ai filosofi, perché più saggi e sapienti rispetto agli altri, artigiani o soldati che fossero. La politica, storicamente, è stata sempre un’attività richiedente qualità e conoscenze vaste e…
La vita di Lorenzo
…è finita a diciotto anni, su questa terra. Finita nel dolore più grande dei suoi cari e nello sconfortato sconcerto delle persone che lo hanno conosciuto, sia a scuola sia nell’azienda dove svolgeva il suo tirocinio. Il Friuli è terra di grandi lavoratori, storicamente. Di emigranti e di imprenditori. Il Friuli è una terra accogliente, nella sua durezza caratteriale di fondo. La nostra gente è abituata da millenni a essere visitata e percorsa da popoli in movimento e da potenze…
“Gelosia” vs., oppure “invidia”? “Invidia” vs., ovvero “gelosia?”
Molti confondono e usano indifferentemente gelosia al posto di invidia e il contrario, ignorando o trascurando che non sono sinonimi. Vediamone l’etimologia e le accezioni. L’ Invidia dal latino in-vidère, è un vizio gravissimo, secondo gli antichi Padri della Chiesa Giovanni Cassiano, Giovanni Climaco, Agostino, Gregorio Magno, tra diversi altri, forse il secondo più grave dei sette, poiché il più grave resta la superbia, cioè il sentimento di superiorità che consente moralmente, nella coscienza (o assenza della) del singolo, qualsiasi…
“…troppi femminicidi, troppe violenze e abusi sui minori, troppi…”, parole che ho sentito pronunziare dal ministro di Grazia e Giustizia Marta Cartabia. Sì, lei. Mi sono subito chiesto “troppi”? Ma perché? “Pochi”, dunque, andrebbero bene? Sarebbero accettabili? Ancora una volta noto che si usano frasi e concetti linguistico-espressivi inadeguati, o almeno non vigilati. Può darsi che forse le persone parlanti in pubblico talora non riflettono prima di scegliere le parole e come dirle, ovvero, riflettono, ma non sempre sul significato completo, o logicamente deducibile, di ciò che dicono…
Se non ci si pensa su un pochino, espressioni come quelle del Ministro (che brutto “Ministra”!) della Giustizia citate nel titolo passano inosservate. Proviamo a riflettere: dire “troppi femminicidi“, oppure “Non meritava di morire“, è quantomeno improprio, soprattutto la seconda espressione. Provo a proporre alcune considerazioni, partendo da un esempio letterario italiano classico. In una delle novelle, la Quarta della Sesta giornata fiesolana, che Giovanni Boccaccio inserì nel Decameron, scritto ai tempi della peste del 1348, che decimò la città…
…morire scalza, assiderata, una persona, una donna
Come il bimbo approdato morto sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia alcuni anni fa. Uguale. Quando ho sentito questa notizia mi sono sentito impotente, debole, senza forze, senza senso. La foto di quel corpicino composto, delicato, ha fatto il giro del mondo del web. La tragedia dei migranti riportata in tutta la sua drammaticità dai media, in quel caso ha smosso non so quante coscienze, ma non parlo di coscienze come la mia, che nulla o pochissimo possono fare in…
Leggo un titolo televisivo: “315 milioni di euro il business mensile (mondiale, ritengo) dei tamponi”, cui non fa seguito alcun testo. Alla mia ben esperita sensibilità comunicazionale si manifesta un sottile, surrettizio senso “tra le righe”: “pecunia olet”, in altre parole “il denaro puzza”, perché in questo caso la sua provenienza sarebbe (è) generata dalla pandemia. Altrettanto ho sentito sostenere circa i vaccini: “Pfizer fa guadagni astronomici, approfitta…” etc.
…ma, sant’Iddio, è possibile che questi moralisti da quattro centesimi non sappiano che il lavoro produttivo costa, si paga e remunera? Capisco la critica etica alla produzione di armi e la condivido, ma anche su questo, inviterei i “critici a prescindere” ad ascoltare il delegato Fiom-Cgil della Beretta Spa di Brescia, che produce le migliori pistole del mondo, difendere la sua fabbrica. Io li ho incontrati, quei delegati, qualche decina di anni fa, ed erano ben consapevoli della contraddizione…
L’entropia sars-covidica
…un sintagma per dire quanti esemplari esistano, tra virologi divi, anestesisti, immunologi ed epidemiologi aspiranti tali, principi della cattedra petulanti, giornalisti dal sapere raffazzonato e dalla penna disonesta, titolisti impazziti, portuali impertinenti, filosofi malamente invecchiati, peraltro i più mediatizzati, e politici incompetenti, come l’attuale ministro della salute (aaah, dottor Girolamo Sirchia, quanti rimpianti!), tra altra abbondante fauna umana di urlatori e di mestatori di professione, insieme con la crassa e pericolosa ignoranza dei no vax, siamo nell’entropia sars-covidica. Leggo il…
Un omicidio e la umana “pietas”
A Natale tutti abbiamo sentito di questo caso: ad Amelia un medico in pensione, ottantenne, ha ucciso la moglie ammalata di Alzheimer, fermato un attimo dopo dal figlio mentre cercava di seguirla nella morte suicidandosi. Non scomodo il freudiano sintagma eros & thanatos, amore e morte, argomento troppo specifico, perché mi fermo prima e vado già oltre. Non sto neanche a ricordare qui quanto già riportato dal medium televisivo, che ha parlato di malattia senza rimedio, veloce e invasiva della…
Il valore di una vita operaia secondo un’Etica del Fine
Se si condivide che la struttura di persona possa spiegare e attestare con i suoi tre elementi, fisicità, psichismo e spiritualità, che tutti gli esseri umani hanno pari dignità, il valore di una vita operaia è pari a quella del Capo del governo e del Presidente della Repubblica italiana, o di qualsiasi altra Nazione del mondo, USA, Cina e Russia comprese. Come quella del grande imprenditore e quella dell’attore o del calciatore carismatico da 100 milioni di euro l’anno. Uguale.