Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

andare&restare&ripartire&fermarsi

Caro lettor meridiano, come insegnava l’oscuro ma limpidissimo Eraclito di Samo, nella vita umana il movimento e la sosta sono tutto, come modi ordinari e  nel contempo “estremi” dell’esistenza. L’uno non può fare a meno dell’altra. O siamo in movimento o sostiamo, o vegliamo o dormiamo. Un sistema binario, polare, contrapposto, ci accompagna, certamente con tutte le sfumature intermedie del rallentamento, dell’essere assonnati ma non ancora addormentati, dell’essere stanchi senza esserci ancora fermati, dell’esitazione, e così via. Sempre, però nella…

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“Voglio la mamma! Voglio la mia mamma!”

Leggo su Libero un pezzo di Melania Rizzoli (23 aprile 2017) dal titolo più o meno simile a quello di questo mio. Libero è senz’altro un quotidiano che si colloca a “destra”, ma con tinte liberali indubbie, in coerenza con il “nome”. Sotto la direzione del marpione scafatissimo Feltri sr. non ha fatto mai battaglie codine o bigotte. Per questo l’articolo citato ha una sua credibilità. Rizzoli racconta che “(…) una bambina di tre anni, figlia biologica di un…

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Dove pedali ora Michele?

Caro compagno di strada, la dura rampa di San Daniele l’ho dedicata a te, Michele, questo pomeriggio fresco e pieno di sole. Mentre salivo con il rapporto giusto e un po’ di dolore muscolare ho ricordato il tuo sorriso. Te ne sei andato a trentasette anni, ancora fortissimo e speranzoso nel prossimo Giro d’Italia che avresti corso come capitano dell’Astana in assenza di Fabio Aru, tu che avevi vinto il Giro del 2011 al posto di Contador, perché chi…

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La tras-figurazione dei diritti

L’ultimo diritto che ho sentito dichiarare sulla titolistica mediatica è il “diritto di morire”, con riferimento alla costruenda legislazione sul “fine vita”, denominata Dichiarazione Anticipata di Trattamento (D.A.T.). “Diritto di morire”. E’ un diritto “morire”? Secondo la biologia e la storia umana il “morire” è l’ultimo atto del vivere, della vita. Come si fa a chiamare “diritto” un fatto ineluttabile per tutti i viventi, l’uomo in primis, che è consapevolmente mortale? Un “diritto” è un qualche cosa di legato al…

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Se “il cavallo non beve”…

Il peggior interlocutore che uno si possa augurare in ogni situazione esistenziale e in ogni attività è il presuntuoso stupido, perché imprevedibile, e di solito non sa di essere stupido, presuntuoso e imprevedibile. Ci si accorge di ciò se nel dialogo l’uso o l’invocazione della logica e dell’argomentazione razionale, anche se proposta con la massima semplicità, non “paga”, non incide, non funziona, non ha efficacia, perché il soggetto che si ha di fronte ha la presunzione di sapere e la correlata…

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…kài èiden kài epìsteusen, e vide e credette nel Crocifisso Risorto

Scegliendo tra i quattro racconti della Passione di Cristo, cito il versetto 8 del capitolo 20 del vangelo secondo Giovanni, per centrare il cuore della fede cristiana. Se non c’è la sequela dell’atto di fede attribuito dal redattore di quell’evangelo all’apostolo che Gesù amava, non c’è fede cristiana, come scrive con nettezza san Paolo nella Prima  lettera ai Corinzi al capitolo 15 versetto 14, (…) Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è…

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Se un giorno

In giro con lievi minacce di pioggia, con la bici, cercando di evitare le nuvole più scure, e anelando alla schiarita, là in fondo. Così il mio Sabato santo, con il dolore muscolare quasi andato e l’equilibrio ritrovato, forse. Musiche arcane risuonano e sentimenti rinnovati come aquile in volo appaiono sereni fino all’orizzonte del paradosso di Zenone di Elea, cui mi riferisco parlando con il giovine Isacco. Ermal Meta mi fa visita come fosse un viaggiatore nella notte d’inverno. Vietato…

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Le ragioni della scienza come sapere discorsivo-razionale e le ragioni della fede religiosa come sapere intuitivo

Bello allargare gli spazi di ogni discussione, bello che il Caffè Filosofico diventi sempre più inclusivo, dando spazio e voce a nuovi saperi e nuove persone. Ogni apertura, o aperità, come la chiamava Heidegger, porta nuove possibilità di comprensione sull’infinito “che tutto com-prende” (l’Umgreifende di Jaspers). L’amico professor Angelo Vianello, che mi saluta con un abbraccio, ne parla con acribia da biologo  e passione di credente. Il biologo è un “filosofo della natura” che esplora il mondo con lo stesso spirito di un…

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Rivignan, oh my Spoon River!

Caro e paziente mio lettor della domenica, Bruno Cumero (Cumar) era il meccanico della mia prima auto una 1100 D, milledue di cilindrata, fumo di Londra, settantamila lire a mio zio Renato, cinquemila lire di spesa per la patente da privatista. Cammino per il cimitero di Rivignano, mi son fermato alle tombe dei miei e poi ho proseguito per un’ora e mezza, attorno alla bellissima chiesa della Beata Vergine del Rosario con la Madonna e bambino del Blaceo. Elena, la piccola…

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Karl Jaspers vs. Martin Heidegger, in excelsis philosophia perennis!

« Da sempre – scrive Jaspers- i filosofi tra loro contemporanei si incontrano in alta montagna, sopra un vasto altopiano roccioso. Da lassù lo sguardo spazia sulle montagne nevose e ancora più in basso sulle valli abitate dagli uomini e sull’orizzonte lontano e in ogni dove sotto il cielo. Là, il sole e le stelle sono più lucenti che in qualsiasi altra parte. E l’aria è talmente pura che dissolve ogni opacità, talmente fredda che non lascia levarsi alcun fumo,…

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