Sono sempre più convinto che le femmine umane siano in generale, a parità di cultura (e a volte anche no), superiori ai maschi: superiori in senso antropologico, completo, profondo. Traggo questo convincimento certamente dalla mia esperienza soggettiva e quindi in modo empirico, ma potrei citare non pochi episodi che mi rafforzano tale idea. A una condizione, che le femmine non siano anempatiche, anafettive o addirittura alessitimiche, perché ne conosco e queste, se lo sono, perdono, perdono molto, perché la femmina trae la…
Pensiero
Sara, o della coscienza morale mancante e/o di carenze orbito-frontali e cognitive
Il neologismo “feminicidio” è stato sdoganato da tempo, anche se a me non piace, perché ogni uccisione di umani è “omicidio”, che non significa uccisione di maschio ma di soggetto del genere “Homo sapiens“, maschio o femmina che sia. Sara di Roma è stata bruciata dal suo ex lasciato da pochi giorni, riferisce il web e i media tutti. Non riesco a capire se c’è qualcosa di diverso oggi da tempo fa, quando le uccisioni di esseri umani in…
Nibali
Quando la schiena ingobbita dà tutta la sua forza per la progressione, esulto in silenzio. Dentro di me e pensando all’epos degli antichi racconti di mio padre. Era il suo ciclismo, quello di Gino e Fausto -li chiamava per nome come fossero vecchi amici-, di Magni, Bobet e Stan Ockers, di Robic e Charly Gaul, ma lui andava indietro con la memoria adolescente fino a Bottecchia da Colle Umberto, bersagliere come lui, ai fratelli Pellissier, e poi a Girardengo,…
dio/Dio, tra la sua “morte” e la fede che rinasce
Caro lettore, il secolo della “morte di Dio” è stato il ‘900, il più violento e disumano della storia, con più di cento milioni di morti ammazzati nelle varie guerre, eccidi, pogrom, stragi, stermini, etnocidi… Preconizzato con urlo incontenibile da Nietzsche ne La gaia scienza, è stato ripreso e commentato da molti. In che senso “Dio/dio è morto?” In viaggio verso Firenze leggevo e pensavo che la morte di Dio è essenzialmente la morte dell’uomo per eccesso di presunzione o di…
Lealtà e/o fedeltà?
Meglio essere fedeli o leali? Si può porre queste due posizioni dell’animo umano in alternativa o sono necessariamente legate? Si può essere infedeli e leali oppure sleali e infedeli? Lealtà e fedeltà, insieme con la diligenza sono le tre “virtù” o obblighi previsti dal Libro V del Codice Civile italiano (1943) che “tengono vivo” un contratto di lavoro dipendente, altrimenti inesistente, “ontologicamente” e giuridicamente. La lealtà ha a che fare etimologicamente con la legalità (legalitas, in latino), ma nel tempo ha acquisito…
Il rifugio di Montale
Tra Ponte Santa Trinita, Palazzo Pitti e Boboli, verso la Porta Romana, a Firenze, c’è la “Pensione Annalena”. Un palazzo nobiliare del ‘400, come racconta Machiavelli ne Le Istorie Fiorentine. Riferisce una bella brochure dell’albergo: “(…) Annalena, figlia della Contessa Orsini e di Galeotto Malatesta, signore di Rimini, rimasta orfana di ambedue i genitori, venne affidata, prima al Conte Attilio Vieri dei Medici e poi adottata, insieme al suo immenso patrimonio, dal cugino Cosimo dei Medici, che con…
Come non gestire il personale
A guisa di Achille Starace, nomen omen, Francesco, amministratore delegato di ENEL, alla LUISS di Roma lo scorso aprile. Anzi peggio, perché Achille era un omino fascista fanatizzato (cf. De Felice), mentre Francesco è un “intellettuale” dei nostri tempi. Eccolo: “Bisogna distruggere fisicamente i centri di potere che si vuole cambiare”…“Creare malessere all’interno di questi”, e poi “Colpire le persone opposte al cambiamento, nella maniera più plateale possibile, sicché da ispirare paura”. Alla domanda di uno studente…
Fratello laico, “Marco” Giacinto da Teramo, angelo necessario
Come sempre, quando qualcuno muore, si tessono lodi e si intonano salmi e peana. Anche stavolta, un profluvio di interviste, articolesse, elzeviri su Marco da Teramo, “eroe civile”, e altri sintagmi spreconi. E insopportabili laudationes post mortem. In questa congerie di noiosissimi prevedibilissimi scritti, ricordo soprattutto un aspetto: Pannella, uomo testardo, arrogante, perfin superbo e vanesio della sua figura, voce bellissima, intelligenza e cultura non poco affilate, si è occupato della res publica con generosità e disinteresse personale, quasi solo, o…
Mi manca il raglio possente dell’asino
…per dire come occorre stare nella natura dei viventi, Robocop permettendo, o la possibilità di sintetizzare i geni della riproduzione umana. Mi manca il raglio dell’asino, quello potente, che scavalcava i cortili e i borghi rurali, fino alle strade polverose della campagna e alle provinciali asfaltate. Il raglio dell’asino è il verso di un animale nobile, ingiustamente metaforizzato quale simbolo di stupidità: è piuttosto l’uomo, stupido, quando punisce un suo simile con le orecchie d’asino, ché l’onagro è…
In dulci jubilo
in dulci jubilo, Let us our homage show! Our heart’s joy reclineth In praesepio; And like a bright star shineth Matris in gremio. Alpha es et O! “Nella dolce gioia ” è un tradizionale canto di Natale. La prima versione è in un tedesco/ latino o inglese/ latino del XIV secolo. Sulla melodia si basa il preludio corale BWW 729 di J. S. Bach. In dulci jubilo appare per…