Onomatopee più o meno sono, molto disneyane, salvo la prima che, oltre a rappresentare uno stato d’animo di cui parlerò più avanti, così come delle altre onomatopee, è anche la contrazione giornalistica del cognome di un allenatore di calcio (Gasperini) molto, ma molto antipatico, anzi antipaticissimo e dalla voce un po’ stridula, squittente, quello dell’Atalanta, che giornalisti pigri e banali si ostinano a chiamare “dea”. Infatti, Atalanta, nella mitologia greca non era propriamente una “dea”, ma la figlia di un…
Varia
Giuseppe il “sociologo”, ovvero la neuro-biologia della malvagità: se così è, può darsi anche una neuro-etica?
Continuo la mia riflessione sul libero arbitrio e sulle capacità/ possibilità di scelta per il bene o per il male dell’individuo umano. Questa volta parto da un racconto fattomi da una persona di origine meridionale, un signore calabrese da molti anni in Friuli, ma capace di narrare con grande efficacia il clima sociale e la cultura di quelle plaghe, che ha favorito l’insorgere, prima di un “familismo amorale” e poi delle forme strutturate di mafia, con ciò che comporta…
L’adolescenza
Una fanciulla di terza media, neppur quattordicenne, scrisse un paio di anni fa il testo che qui riporto. Mi pare di poter dire…, ma non occorre dica tanto, lasciando quasi subito la parola a lei. Non so a chi si riferisca quando parla di una “autrice”, ma mi è parso interessante il flusso delle riflessioni di Lidia, così si chiama l’autrice che pubblico qui di seguito. “Secondo me l’autrice ha ragione perché da piccoli si cerca solo di piacere…
Le tre celle
Oltre alle celle degli alveari e alle celle del telefono, ne conosco altri tre tipi: a) quelle dei conventi e dei monasteri, b) quelle delle carceri, c) quelle dei magazzini per i prodotti surgelati. Parto da conventi e e monasteri. Per i miei studi e il mio lavoro ne ho frequentati non pochi: il principale di essi è il Convento di San Domenico a Bologna dove, nell’attigua grande basilica, si trova la tomba del Santo fondatore che ha ad…
La libertà di scelta
Il tema della libertà di scelta coinvolge tutta la vita umana, di tutti e relativamente a tutto. L’ASS 5 di Pordenone mi ha invitato a trattare questo tema una mattina di questo dicembre 2019, quando si discuterà della tutela della salute umana in ogni ambiente, a partire da quello di lavoro. Dimensioni etiche e giuridiche, aspetti filosofici e psicologici radicali, modalità organizzative gestionali ed organizzative, ipotesi di investimenti e di budget, sono coinvolti ed intrecciati in un percorso obbligato…
Blizzard
Un vento diverso da quello che sentì Elia (come si racconta nel biblico Primo Libro dei Re 19, 11-16). Il vento di Elia era quasi una brezza leggera, come la voce di Dio. Il blizzard. Non può soffiare alle latitudini del profeta, ma molto più a Nord, là dove uomini intabarrati vincono la vita sopravvivendo in giornate brevi. Colà il freddo è crudele e le notti lunghissime. Anche una capanna di tronchi e un fuoco può bastare per la vita,…
Il deliquio della politica attuale, per cultura generale, cultura dell’informazione e cultura politica
Diruta, deleta, masochisticamente indebolita, qui in Italia, la politica. E non consola il mal comune mezzo gaudio, se facciamo dei confronti con gli altri stati. Un esempio di queste ore: Zingaretti fa una convention (oggi si dice così) del PD, proponendo un rinnovamento radicale, con Landini, non so se anche con “greta”, o forse anche con la “racketa” (spero di no, altrimenti vuol dire il PD è alla frutta), ma giustamente, a mio parere, riparlando di ius soli et culturae,…
“Poupou” e “Jacquot” lungo le strade di Borgogna e i tornanti dell’Izoard, scendendo dal Portet d’Aspet per affrontare il Ventoux di petrarchesca memoria, fino all’Arc de Triomphe
I due nomignoli del titolo, così, tutti soli, direbbero qualcosa solo a esperti di ciclismo, ma la citazione dei passi alpini e pirenaici dà qualche traccia anche ad altri. Ora anche il “contadino” Raymond ha raggiunto nella visio beatifica l’elegante campione che lo batté sempre. Per otto volte Poulidor salì sul podio del Tour de France, cinque volte secondo e tre volte terzo. Una volta lo vinse anche il giovane Gimondi, nel 1965, quando terzo fu Motta. Raymond Poulidor,…
Arguzie e facezie, nonché quisquilie “stelliniane” di mezzo secolo fa
Ancora la memoria del carissimo e valoroso amico Nando, o Ferdinando che dire si voglia, tanto gerundio era, è e rimane tale, pesca dallo sterminato compendio di aneddoti risalenti al precedente secolo e millennio, che la frequentazione del nobile Regio ginnasio-liceo udinese, eredità barnabitica e napoleonica, produsse con dovizia di impegno da parte di molti, irrorata da anni spiritosi e da spiriti impetuosi, o il contrario… ma fai tu, caro lettore, come desideri. La vittoria del fazzoletto Guai a…
Felice Gimondi, il Tour più bello
Caro Felice, ero ragazzino nel ’65 quando quel Tour, pronto per Vittorio Adorni o, finalmente, per Raymond Poulidor, veniva vinto da te, un ragazzo che non avrebbe neppure dovuto esserci. Adorni aveva appena vinto benissimo il Giro d’Italia, ed era il primo favorito, e Pou Pou voleva rompere l’incantesimo che fino ad allora l’aveva visto quasi sempre secondo, spesso dietro a Jacques Anquetil, purosangue normanno. E invece a Parigi in giallo arrivasti tu, il ragazzo di Sedrina, il figlio della…