La Parola è il Verbum, il Lògos, è la Mente e il Signore, dalla filosofia greca classica al Vangelo secondo Giovanni (1). Per gli Ebrei la “parola” è la cosa stessa, specie nell’onomastica. Debora è “ape”, Sefora è “passerotto”, Jehoshua è “salvatore”, Josef è “Dio crea”. La metafisica un tempo (Aristotele) e la filosofia analitica oggi (ad esempio in Wittgenstein) hanno considerato la “parola” come medium e “luogo” veritativo del dire umano. Il modo con un suono, un segno e un…
Varia
L’identità policroma
I discorsi sull’identità culturale, specie quelli fatti da studiosi militanti e politici militonti, mi hanno sempre dato l’orticaria spirituale. Ho letto che in Australia ormai stanno legiferando su tre identità di genere, maschile, femminile e… neutro (forse si confondono con le declinazioni del latino, ma forse no, son solo imbecilli); in Svezia negli asili non dicono lui o lei, ma un tertium genus neutrum; in una scuola dell’infanzia di Milano scrivono invece che padre e madre: genitore 1 e…
I “burocretini”
Caro lettor d’inizio primavera, mio papà, quando doveva spiegarmi di uno che “se la tirava” ma non valeva niente mi diceva sempre: “Chel lì al’è un grȃt par sore il mùs” (trad. dal friulano: quello lì è un grado sopra l’asino, con tutto il rispetto per il nobile animale, ndr). Uno del genere mi è sempre sembrato il “caporal maggiore” (urca che grado!) Salvatore Parolisi, quello condannato per l’omicidio di sua moglie. Mi faceva venire l’orticaria quando in tv lo…
Le maschere
La maschera nel teatro greco-latino era usata anche per amplificar la voce, e dunque per-sonare, da cui il termine in uso fin dai primi secoli cristiani “persona“, come lemma metafisico ad indicare l’essere umano, soggetto autocosciente e responsabile, dotato di dignità e unicità insopprimibile. Il composto umano di Aristotele diventava quindi persona, costituita a immagine del Creatore (Genesi 1, 27). Questo termine deriva dunque da un qualcosa che serviva per mascherarsi, e successivamente ha assunto il significato antropologico, filosofico e psicologico…
I “benaltristi”
Caro lettor notturno, essi sono innumerabili, una folla, una legione, un’orda, una moltitudine a perdita d’occhio: sono quelli che ad ogni proposta di riforma, rispondono che “ci vuole ben altro“, cioè quello che si propone non basta, e allora è meglio lasciare le cose come stanno. Gattopardi. Come o peggio del principe Salina di Tomasi di Lampedusa. Per costoro l’importante è che tutto faccia finta di cambiare. Il “ben altro” è costituito innanzitutto dal loro pensiero, che non è…
Pericle, modello di capo senza imitatori odierni
Quando leggo dei grandi comandanti antichi, Ciro il Grande, Milziade o Pericle, mi assale come una specie di rabbia, o di tristezza, perché oggi non si intravedono neppure pallidi emuli di costoro. Leggiamo il brano di un discorso di Pericle riportato da Tucidide ne Le Guerre Peloponnesiache, testo da far risalire al 430 a. C. circa. Da un anno, infatti, è scoppiata una sanguinosa guerra tra Atene e Sparta e loro alleati, che durerà un trentina d’anni: “Noi non abbiamo un sistema che non copia…
L’aradio
Viaggio molto e la radio mi tiene compagnia, caro lettor sottile. Canali musicali ascolto, tipo Virgin, oppure radio più “impegnate”. Allora, a seconda del momento, non disdegno Radio Maria e Radio Radicale. Ossimoro? Nooo. Radio Maria quando parlano i miei amici Padri domenicani, teologi fini e garbati: il padre Barzaghi, il padre Cavalcoli; perfino il padre Livio mi diverte, quando non fa il fissista anti-darwiniano, altrimenti mi urta. E poi Radio Radicale. Mi divertono, quando non esagerano con il…
Vasilj Aleksandrovič Archipov
Mi è stato chiesto stasera se lo conoscevo. No, e bravo Roberto! Vasilj Aleksandrovič Archipov, proprio no, non l’avevo incrociato su alcun testo, o sul web, o in qualche citazione culta. E’ proprio vero che sono tecnicamente “ignorante“, nel senso che ignoro molte cose, anzi, me ne rendo conto ogni giorno di più. Il comandante Archipov (nato nel 1926 a Zvorkovo e morto nel 1998 a Staraja Kupavna in Russia) era il secondo ufficiale sul sommergibile B-59 della classe Foxtrot nel…
Arrivisti e arroganti
Non so se l’autore del Salmo 73 sia effettivamente il re Davide, ma non importa. Il poeta biblico è molto efficace: “(…) Per poco non inciampavano i miei piedi,/ per un nulla vacillavano i miei passi, / vedendo la prosperità dei malvagi. Non c’è sofferenza per essi,/ sano e pasciuto è il loro corpo./ Non conoscono l’affanno dei mortali/ e non sono colpiti come gli altri uomini./ Dell’orgoglio si fanno una collana/ e la violenza è il loro vestito./ Esce l’iniquità dal…
sorrisi stronzetti o stronzi sorridenti?
Caro lettor che navighi… ah che bel chiasmo! Van… qualcosa, sì quello lì, quello dell’Europa, quello che ha la particella genitiva fiammingo-germanica “van“, come van Beethoven e Van Basten (ambedue di ben altra tempra e valore), e che è la parte più significativa della sua personalità. Van Rompuy. Che cosa? E poi quell’altro, il portoghese “vino tinto” i capelli, pacioso falsetto come un maggiordomo vittoriano, chiamato Barroso. Eccoli là che sogghignano di Renzi, e quindi dell’Italia. Come nell’ottobre…