“Occupati di ‘sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito, non è che c’è un terremoto al giorno“, raccomanda al cognato Francesco Maria De Vito Piscicelli… e il cognato, tale Gagliardi: “Eh lo so (ride)”, e Piscicelli: “Così per dire, per carità… Poveracci“. e l’altro: “Vabbuò, ciao“, e il primo: “O no?”, risposta: “Eh, certo … Io ridevo stamattina alle tre e mezzo nel letto“, e: “Io pure“. (intercettazioni telefoniche riportate sulla stampa nazionale il 12 febbraio…
Varia
Le lenticchie di Pecol
(Racconto di Natale, dedicato ai critici ufficiali della Repubblica friulana delle Lettere, insigni esegeti equanimi, ermeneuti allegoristi neo-alessandrini, hortus conclusus apriorico, a beneficio dell’arte e della poesia di alcuni…, con tanto di excusatio non petita per la dimenticanza di altri…, fortassis, perhaps, cui sa mai, quien sabe, chissà, etc..) Nonno Marco gli aveva promesso ancora una volta che avrebbe letto per loro un racconto della Storia Sacra, una sera o l’altra, mentre lo interpellavano correndo qua e là. Era solito farlo, con i…
La Bibbia al posto del cellulare
(Scherzoso, ma non troppo…) Vi immaginate ciò che accadrebbe se trattassimo la nostra Bibbia come trattiamo il nostro cellulare? > E se la portassimo sempre nella nostra borsa o in tasca? > E le dessimo un’occhiata varie volte nella giornata? > E se tornassimo indietro per cercarla quando la dimentichiamo a casa o in ufficio? > E se la usassimo per inviare messaggi ai nostri amici? > E…
Mane Deo, caro Luciano
Conobbi Luciano Morandini nei primi anni ’80, per varia et honesta che mi avvicinarono molto. Ricordo una serata a Rivignano dove lui lesse alcune sue liriche, e la serata fu piacevole. Forse era d’ottobre, con l’aria tiepida, come accade nelle nostre terre, e il profumo diffuso della fine della vendemmia. Andammo alla vecchia locanda del Diàul, a mangiare polentà e baccalà, con un taglio di vino buono di Leandro. Ci perdemmo di vista per poi…
Palinodia Salentina
Finis terrae, così come quella affacciata sull’oceano i Lusitani chiamarono la terra, anche l’estremo lembo della Puglia, fichi d’India e canne e scogli, per sfuggire all’estrema spremitura degli impegni. Il sole sorto dall’Epiro si effonde sulle rocce a Leuca, e verso le basse Serre steppose tutt’intorno. Il viaggiatore è giunto, infine. Fuori dal gran caldo in cerca di città di pietre, d’altre scansioni della terra: Gallipoli d’estate, la Bella Città, e Galatina, indugio meridiano, splendore della pietra leccese a sant’Irene…
Carsiana
Di nuovo in Carso, un anno dopo, con Ladi, Edward e Joze, e la cagna, in un pomeriggio di fine estate che affabula i canti e dispiega in meandri l’andirivieni delle nuvole. La Compagnia del Confine si raduna all’ombra del fico, a 250 metri sul mare. A Tublje ci attende Stojan Vodopivec “Bevilacqua” in sloveno, in fondo alla Vinska Cesta. Targhe antiche di legno di faggio a Kobdilj e scandole di ardesia scura, finché annotta. memoria…
L’ultimo suono del corno
La boscaglia è fitta e il suono del corno è attutito dal vento che cambia continuamente direzione. Il vento porta gli odori della macchia, così come la luce, più cristallina dopo che è spiovuto, porta i colori del bosco e del prato, dei coltivi inframezzati alla dolina. Animali bradi. I…
L’Ombra del Lupo
I passi dell’ultimo o ultima della fila rallentavano nel fango. Scarpe inadatte facevano sprofondare e faticare. Era venuta una pioggia fitta all’improvviso in quell’inizio d’estate e la macchia verde e bruna di lecci e castagni sotto La Verna a metà del pomeriggio si era improvvisamente scurita come se stesse già venendo sera. L’odore del legno bagnato giungeva forte alla narici dei viandanti, tale…
La Ragazza di Lublino
Hidruntum. 1480, Akmet Paschà fa decapitare più di ottocento otrantini, che rifiutano l’apostasia. Costantinopoli era appena caduta in mano agli Ottomani di Mehmet II (1453), e il Mediterraneo corso da galere saracene, che contendevano a Venezia i commerci e le rotte. Antiche rimembranze del Turco che giunge spinto dal vento Japigio soffiante dai monti dell’Epiro. Per mare, fino a una baia poco a…
A gnostic Prayer of thanksgiving (from Nag Hammadi, Egypt, 1945)
Lo gnosticismo è stato storicamente un’antropologia e una teologia, con cui si confrontarono i Padri della Chiesa (Ireneo di Lione, Clemente e Origene di Alessandria, etc.) che pone un’estrema fiducia nelle possibilità di intellezione, anche del Divino, dell’anima razionale umana. Non è quindi una setta, ma una scuola di pensiero che annoverò fra i suoi massimi esponenti Valentino, Basilide, Eracleone, Saturnino di Antiochia, Carpocrate. Con il termine di sette, invece, si possono definire gli epigoni contemporanei, variamente suddivisi in gruppi e soprattutto nell’ampia…