Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

I terroristi sono infelici

Chi mi conosce o mi legge qui sa bene che non amo né il concetto, né il “nome” della felicità, perché mi paiono ambedue troppo ridondanti e soprattutto irrealistici. Come anche ultimamente ho scritto preferisco il termine “gioia”, gaudio, sentimento e stato psicologico che può convivere -intersecandolo e mitigandolo- anche con il dolore. Seconda premessa: nel titolo vi è il termine “terroristi”. Ebbene qui non intendo tutte le fattispecie di “terroristi” che si siano mai mossi nelle vicende umane.

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Sindacato, sindacati ieri e oggi… e domani?

Ho vissuto il sindacato dall’interno, nella “vita precedente” (per modo di dire), fino a ruoli importanti, regionali, nazionali e internazionali (per un anno sono stato co-presidente dei sindacati della Comunità Alpe-Adria, di cui facevano parte sloveni, croati, carinziani e stiriani, oltre ai veneti e ai friulo-giuliani). Ricordo “gaudiosi” congressi autocelebrativi cui ho partecipato, a Zagabria, Lubiana, Graz, Stoccolma, Bruxelles…, oltre alle grandi kermesse nazionali a Roma, Milano, Rimini, e via andando. Ne conosco bene la storia travagliata, spesso gloriosa…

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Frontiere e limiti come passaggi per andare oltre, nella storia umana e nella vita delle persone…

Si ritiene in ambito storiografico che negli antichi imperi, quando il mezzo di trasporto più veloce e sicuro era il cavallo, dai tempi di Suppiluliuma re degli Hittiti, di Tiglat Pileser III degli Assiri, della Cina della Grande muraglia, di Ciro il Grande, di Alessandro e del magno imperium di Roma, fino a Gengis Khan e Timur Lenk, le amministrazioni centrali dovevano essere raggiunte in non più di quattordici giorni, pena lo sfaldamento delle strutture politico-amministrative. I Mongoli stessi…

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Gli sguardi, i momenti, l’intuizione, il coglimento del senso, il valore di ogni cosa che si fa

Ultimamente, mi rimproverano un po’ di questo carissime persone, che sto facendo forse un po’ troppa autocritica della mia frenesia operativa, del mio muovermi multitasking, del mio essere-presente in molte situazioni, del mio scrivere e pubblicare, tre libri in due mesi (per circostanze e coincidenze), etc. Ma stai un po’ tranquillo ché ti fai male, dai, sembra emergere dal mio prezioso network di amicizie e solidali colleganze. Va bene, devo rallentare anche per manutenermi un po’ in questa fase…

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Visioni di una sfera

…dagli infiniti punti, prisma infinito, fatta di piramidi infinitesime, “tridimensionale con il minimo rapporto superficie/volume: ciò spiega perché a tale forma tendono molti oggetti fisici, dalle gocce di liquido ai corpi celesti. Ad esempio, le bolle sono sferiche perché la tensione superficiale tende a minimizzare l’area a parità di volume.” (dal web). Peraltro, il cilindro circoscritto ha un volume che è 3 / 2 rispetto a quello della sfera, ed una superficie laterale che è la stessa di quella…

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Il colloquio

Il colloquio è una forma di dialogo, e si usa molto nei luoghi di lavoro, dalle acciaierie agli uffici pubblici ad ogni altrove, soprattutto nelle nazioni a più alto sviluppo industriale e dei servizi. La metodologia nella contemporaneità trae origine dagli studi di psicologia sociale e di sociologia nel mondo anglosassone, iniziati negli USA a partire dagli anni ’30. In Italia si sono affermati forse solo negli ultimi due o tre decenni. Si tratta di un dialogo cordiale, aperto, atto, sia…

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La gioia

Caro lettor domenicale, la gioia non è la felicità, come ho qui già scritto. Lo proviamo ogni dì che passa. E’ il semplice gaudium latino, non la felicitas, falsamente duratura, se non fecondata (felicitas-fe) dall’impegno e dalla fatica quotidiana. Ho scritto altrove che la gioia può anche contenere o essere contenuta dal dolore. Il miglioramento di una situazione di salute precaria genera gioia, fa sorridere: sta capitando proprio anche a me che mi son preso un’infreddatura con mal di schiena inusitato,…

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Come un grazie all’Incondizionato e a chi mi ha voluto e mi vuol bene, conoscendomi, qualcosa della mia vita

Caro lettore, alcuni narrano di essere stati spinti dagli amici a scrivere una biografia, facendomi morire dal ridere. Solitamente si tratta di falsi modesti matricolati, presenti in ogni dove, tra i laici e i chierici, ché la superbia vera monta là dove te l’aspetti e anche dove non penseresti mai albergasse. Accade. E allora io ho deciso di scrivere qualcosa di me come in un pezzo di Wikipedia privata (anzi qualcuno sta preparando un pezzo su di me per…

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L’io e il mondo, il tempo e la memoria

Come siamo fatti bene, come funziona bene il nostro cervello! Stavo pensando che se dovessimo ricordare più o meno in contemporanea tutti i dolori, le sofferenze, le mancanze della nostra vita, non reggeremmo, forse. Invece, lui seleziona, colleziona, “dimentica”, ricorda, memorizza, anestetizza, amnesizza e riporta in mente, e fa tutto questo nel tempo che percepiamo scorrere, più o meno velocemente (cf. Agostino, Bergson, Einstein). Questo “lui” è un “io”, il nostro-io, bio-macchina che presuppone, contiene, pone la sua stessa coscienza…

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Shema Israel, ascolta Israele (Deuteronomio 4, 1a, 6, 3a; 9, 1a; etc.)

Il Deuteronomio è il quinto libro della Torah, o Pentateuco, la parte più classica e antica della Bibbia ebraica e cristiana. Alcuni studiosi distinguono alcune sue parti (gli ultimi capitoli in particolare) ritenendole un “libro diverso”, quasi a formare, con il libro di Giosuè e Giudici, un “Esateuco”. Dalla Genesi e fino agli ultimi tre capitoli di Deuteronomio (capp. 31-34) le tre tradizioni redazionali, la jahwista, la elohista e la sacerdotale, sono intrecciate e a volte indistinguibili. Libri storici nell’accezione antica, raccontano le…

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