Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Chi siamo?

Dalle riflessioni degli antichi sapienti a oggi il pensiero sull’uomo evolve. La “diritta via” è però sempre difficile da trovare. Agostino, homo inquietus, la cercava anche quando era travolto dall’impeto vitale della sua gioventù. Può capitare, a chiunque, a qualsiasi età. Ascoltiamolo in breve (Agostino, Dialoghi. Filosofia antica per spiriti moderni, Utet-IlSole 24Ore, a cura di A. Massarenti): “Mi è successo più di una volta di credermi insensibile a ogni cosa; ecco poi che mi veniva in mente un pensiero…

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La Val d’Ayas e altre storie

Caro viandante che contempli l’inverno, da Champoluc le strade portano in alto, al villaggio dei Walser. Antiche leggende narrano di transumanze. Popolazioni venute dal nord, lì come dalle mie parti. Lassù vivono in case di pietra e di larice, aspettando la luce del giorno e il suo scomparire. Hanno nel muro la finestra dell’anima, perché le persone preferiscono morire in casa quando viene il momento, e allora lasciano un pertugio perché l’anima possa andare a confondersi con le nuvole…

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La leggenda del vento

Silenzii domenicali conciliano letture e leggende. Come quella dello starkblast, il vento freddissimo che fa esplodere gli alberi di legno ferro della contrada di Tree, lontano, in un grande nord boscoso, verde cupo. Ai margini della Foresta Infinita dove si è spinto il piccolo Tim, che dorme sotto il magico lenzuolo del mago, insieme con una tigre ammansita. “(…) A un certo punto abbassò l’orlo abbastanza da vedere un miliardo di stelle tempestare la cupola del cielo, più…

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Arbeit macht frei

Il tremendo crudelissimo ossimoro nazista può essere tradotto, non tanto letteralmente, ch’è ovvio, ma antropologicamente. In che senso? Nel senso di una condizione esistenziale che (cf. Richard Sennett in L’uomo artigiano) apprezzi il lavoro ben fatto, quello che si chiama lavoro artigianale, capace di focalizzare i problemi, di porsi domande e trovare soluzioni, anche incomplete e temporanee, per un fine perfettivo che si sa aspettare. Nel Rinascimento, incomparabile età dell’intelligenza dell’homo occidentalis, l’artigiano (artifex) era quasi comparato socialmente all’artista, Michelangelo…

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Il latino e l’inglese

Caro lettor mattutino, se in inglese voglio dire che “la corruzione del migliore è cosa orribile” scrivo “the corruption of the best is horrible“. In latino, invece potrebbe suonare così “corruptio optimi pessima“. In tempi nei quali la fretta, l’esigenza di sintesi è molto stressata, il latino sarebbe molto più adatto dell’inglese alla comunicazione efficace. Analizzando brevemente l’espressione nelle tre lingue possiamo constatare che, sia in italiano, sia in inglese sono necessarie sette parole; in latino tre,…

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maleducazione civica e immondizie mentali

Caro lettor cortese, ti auguro buon anno con una pacata invettiva. Girando per le strade a piedi, quando vado a correre per le interpoderali, trovo sempre scatole di sigarette o di biscotti vuote, contenitori di oggetti legati al sesso,  pezzi di plastica informe e sacchettini, a volte bottiglie e lattine vuote, specialmente nei pressi di pub giovanili dove si tira tardi, lì gettate con incuria e disprezzo. Qualche volta addirittura a mezzo metro dal contenitore delle immondizie apposito. Raccolgo tutto quello che trovo,…

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Là dove appaiono gli eterni “essenti”

Conosciamo il modo con cui funzionano i sensi, e il flusso razionale del pensiero, che analizza, compara, sintetizza e trova analogie. Inventa i linguaggi e i nomi delle cose. Ogni fatto che accade è per sempre sub specie aeternitatis, eterno. L’eternità è dove eternamente appaiono gli essenti (Severino, Barzaghi, io stesso). Neppur Dio può far non esser-stato ciò-che-è-stato, perché l’istante, il nunc che è dentro il tempo è fuori, nell’eterno. Ciò-che-è-stato  in quanto posto nel de-stino, è. Mi raccontano di…

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Intelletti in vacanza o vacanza di intelletti

Gender, genere, sesso, uguaglianza, nozze gay o fragorosamente -alla faccia di Wittgenstein- “matrimoni gay” dal significato nullo e dal segno aporetico, e via andando. Ivan Illich, presente a un memorabile incontro a Città di Castello nel 1988 (o ’89, non ricordo bene), si chiamava Fiera delle utopie concrete, dedicato ai quattro elementi empedoclei, splendido ossimoro langeriano, io c’ero, ha scritto un testo ora pubblicato in italiano: Genere. Per una critica storica dell’uguaglianza (a cura di F. Milana, Introduzione di G.

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Nostalgie e improvvisati narratori

Caro lettor che di qui passi, chissà quale sarà la linea editoriale di Micromega, dopo il passaggio di Berlusconi ad altre attività. La puzza sotto il naso sarà rivolta di sicuro altrove. Chissà che farà Travaglio e molti altri anchorman (si dice così vero?) dopo questo storico evento? Chissà che fatica trovar nuovi appigli, per i meno fantasiosi. Bè, forse Travaglio può agganciare quelli che ha già battezzato berlusclones, ahò direbbe Totti, che figo! Fantàsia al potere. E Il fatto…

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Caro amico Nietzsche

non so che cosa avresti potuto pensare di quella piccola lirica che ti ha dedicato Umberto Saba forse una trentina d’anni dopo che te ne eri andato, te la scrivo   “Attorno a una grandezza solitaria non volano gli uccelli, né quei vaghi gli fanno, accanto, il nido. Altro non odi che il silenzio, non vedi altro che l’aria” (U. Saba, Canzoniere, Einaudi, Torino 1978, 549)   Non so. Forse ti saresti schermito al suo definirti “grandezza“, forse…

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