Quivi a Milano dopo due giorni di confronto seminariale, mi è venuta voglia di scrivere qualcosa ancora sulla stupidità, proprio come motivazione intrinseca, ispirato. Da che cosa, non so. Della stupidità non si parla mai troppo perché essa abbonda nel quotidiano e ovunque. Alberga negli ambienti più disparati. A volte si dissimula in discorsi importanti e dotti, talaltra è più evidente e pacchiana nei populismi. Si veste di lustrini nel politicamente corretto e scivola da sotto le scarpe dei maestri…
Articoli e Saggi brevi
Cause e Ragioni
Cause e ragioni non sono termini sinonimici, anche se non tutti la pensano così. Aristotele distingueva quattro cause: 1) materiale: indica ciò di cui una cosa è fatta (nel caso di una statua, per esempio, il bronzo), 2) efficiente: indica ciò che mette in moto la cosa, ciò che fa avvenire il processo (nel caso di una statua, lo scultore), 3) formale: indica la forma che acquisirà (forma di statua), 4) finale: indica lo scopo per cui è fatta…
Cambiamenti e discontinuità
Caro lettore, il lavoro, e quindi la vita umana, cambieranno ancora. Come è naturale che sia. E radicalmente. Non perché lo sostiene Jeremy Rifkin da qualche decennio, ma perché se ne intravedono le vestigia, i segnali ancora deboli, ma ben visibili. Finirà il lavoro di massa (sta già finendo), con buona pace dei sindacati generalisti, “di classe”. Ad esempio il mio lavoro “di massa” è già finito da quasi vent’anni. Forse sono un prodromo. Ogni giorno io cambio mediamente almeno tre aziende,…
In balìa delle “cose ultime”
Caro lettore che indugi di tanto in tanto da queste parti, la donna che aspetta di partorire secondo natura, dopo aver nutrito e maturato per nove mesi un altro “io“, entra in una dimensione di non-controllo-di-sé, essendo in balìa della “natura“. Ciò che del libero arbitrio plausibilmente ci appartiene, lasciando perdere qui le neuroscienze dell’uno (biologismo) e dell’altro estremo (spiritualismo), in quella situazione vien meno. Vien meno ogni possibilità di autodeterminazione, si è eterodiretti, si vive senza poter decidere…
Rappresentare chi? Come?
Caro sindacalista, mi sei caro perché ti conosco non poco, e so che ti occupi di cose importanti riguardanti molti altri. A volte resti un poco indietro, ma poi recuperi. Almeno fino a ora sei riuscito a farlo. Ma è sempre più difficile. Il mondo sta vorticosamente cambiando, il lavoro pure, i lavoratori di più: sono sempre più acculturati, sempre più distanti dagli schemi classici della rappresentanza sindacale. Oppure no, in certi casi: semplicemente egoisti, specie quelli già tutelati. Ora…
I ragazzi di Istanbul
Sul Bosforo è primavera, chissà se anche nel senso di un cambiamento. Piazza Taksim il luogo. Il regime kemalista reso non poco confessionale da Erdogan, sta reagendo alla protesta dei giovani con durezza. Tutti i cambiamenti richiedono fatica e a volte sangue. Il piccolo mondo chiamato “Terra” si muove ovunque. La grande storia di Costantinopoli, Bisanzio e Istanbul continua sul limen del continente Eurasiatico, a cavallo dei mondi. La Galazia e i Balcani respirano l’aria anatolica, mentre i ragazzi evolutissimi…
La conversione di Spinoza e degli altri
“Che egli sia maledetto di giorno e maledetto di notte, maledetto quando si sdraia e maledetto quando si alza, maledetto quando esce e maledetto quando rientra (…). Nessuno comunichi con lui, neppure per iscritto, né gli accordi alcun favore, né stia con lui sotto lo stesso tetto, né si avvicini a lui a più di quattro cubiti; né legga alcun trattato composto o scritto da lui“. Il 27 luglio 1656 furono pronunziate dal rabbino queste parole in ebraico nella…
Dove finisce la mente…
…e comincia il resto del mondo? Il bel titolo di un libro di Michele di Francesco e Giulia Piredda, pubblicato da Mondadori Università Milano (2013) mi incuriosisce. Già Descartes riteneva che il punto di contatto tra res cogitans (cioè l’io e Dio), e la res extensa (cioè il mondo), fosse una ghiandola detta pineale posta nel lobo frontale. Ma il grande René usava il suo metodo intuitivo-deduttivo per una scienza certa ed evidente, con i mezzi del suo tempo.
Neuroni e giudizio morale
Quando l’uomo compie un atto, buono o malo che sia, la domanda concerne la sua libertà. E’ dato acquisito che la sua responsabilità sia proporzionata alla libertà esteriore ed interiore di cui dispone. Il libero arbitrio è la misura della responsabilità morale. Vi sono però anche altre teorie morali, meno spirituali e più materialistiche, si potrebbe dire. Un caposcuola di queste è senz’altro David Hume, che ai nostri giorni ha non pochi emuli. Si potrebbe dire che Hume è…
Dove nasciamo, viviamo e moriamo
Quando sento un politico, un giornalista o un sindacalista che si riferisce all’Italia con l’espressione “questo paese“, invece di dire semplicemente “l’Italia“, mi viene l’iradiddio. Voci roche o squillanti, assertive o incerte, pronunziano la trita espressione “paese“, per dire “Italia“. Ultima la Camusso al comizio del 1 maggio: mai una volta che dicesse “Italia”, come se il nome le desse fastidio. Per me il “paese” è il borgo ai confini tra le Terre di mezzo e la Bassa friulana dove…