Chi non è a digiuno di studi classici sa che cosa è un epinicio, un canto di vittoria, traslitterazione della parola greca composta dalla preposizione epì, cioè intorno a, e nìke, cioè vittoria. Caro lettor mio, approfitto per dirti che la pronunzia del nome dell’importante ditta di calzature “nike”, è da mantenere come è scritto, in quanto parola greca, non all’inglese “naik” o addirittura “naiki”. Il testo di questo canto poteva essere anche di un autore famoso, di…
contemplazione
Il cherubino di Amiens
Le strade del Tour si snodano accompagnando la grande corsa con il paesaggio e la storia. Gli eventi di questi giorni me lo regalano con dovizia di tempo e ne son lieto. La grande campagna francese stupisce con la sua calma bellezza. Dopo Chartres, neanche gli organizzatori avessero deciso di omaggiarmi, Amiens, sicuramente sfiorando Beauvais. Non è qui il luogo per cantar la meraviglia delle tre cattedrali. A Chartres son stato quattro volte, tre in auto e una in…
Il medico dell’Imperatore
“Chiamate Giolla, il mio fedele medico, ordinò Adriano ai servitori, chiamatelo ché venga subito!” L’ordine di Adriano era perentorio e Giolla comparve davanti al sovrano dopo pochi minuti. “Come posso servirti mio divino?, esclamò, e Adriano lo chiamo vicino, si trovavano vicino al laghetto chiamato Cepile nella grande Villa che il padrone del mondo aveva voluto far costruire sui colli, ma in vista dell’Urbe. Mandò via i servi e il pretoriano che camminava nei pressi e fece sedere il medico.
Francesco papa, il cardinale Umberto di Silvacandida e il patriarca costantinopolitano Michele Cerulario sono insieme a San Nicola di Bari in un bel mattino d’estate del terzo millennio
Francesco papa ha incontrato una ventina di patriarchi, metropoliti ed egumeni del Vicino Oriente cristiano, cattolici di rito caldeo, copti (cioè in greco eigùptioi, egizi), ortodossi costantinopolitani e russi, a San Nicola, vetusta meravigliosa insigne basilica barese, porta sull’Oriente. E mi ha fatto sovvenire, in questo dì d’estate piena e di mia ascesi necessaria e benefica, lo scisma del 1054, mentre sto leggendo la Biblioteca del Patriarca Fozio, primo scismatico da Roma, di due secoli prima. Li chiamiamo scismi, dal…
Noterelle sul Cristianesimo antico scritte durante la mia ascesi (dal greco àskesis, cioè “esercizio”) come anacoreta del XXI secolo
Caro lettore, da ieri mattina, come chi mi vuol bene sa, sono alloggiato come un monaco anacoreta, e avendo un po’ di tempo in più traggo vantaggio dalla lettura di un monumentale tomo regalatomi da un amico rinchiuso, per ragioni diverse dalle mie, in ristretti orizzonti, la Biblioteca del gran patriarca costantinopolitano Fozio (IX secolo), volume edito dalla Scuola Normale di Pisa, che ha suscitato l’ammirazione della piccola filologa che mi ritrovo in casa, mia figlia Bea. Non solo alloggiato come…
La presunzione è la figlia primogenita dell’ignoranza
Dell’ignoranza, non di quella dotta e consapevole di Socrate e del cardinale Nicola di Kues, ma quella crassamente e colpevolmente idiota da bar sport, abbiamo qui trattato più volte. Nel titolo, caro il mio lettore, trovi un’affermazione apodittica, cioè che “la presunzione è figlia primogenita dell’ignoranza“. Quel “è” caratterizza filosoficamente e filologicamente tutta la frase, come predicato nominale con cui mi permetto di attribuire all’ignoranza una figlia, e per di più primogenita, cioè caratterizzante una prima manifestazione genetica della “madre”.
Omicidi: 0,2% ogni 100.000 abitanti in Italia, 4,5% su 100.000 abitanti negli U.S.A.
…forse 7/8 milioni di armi da fuoco comprese quelle da caccia in Italia su 60 milioni di abitanti, 250.000 di armi da fuoco negli U.S.A. su circa 350.000 milioni di abitanti. Un rapporto clamorosamente favorevole alla situazione italiana. Ora, la linea politica della destra, soprattutto della Lega e del partitino assorbibile della Meloni vuole pistole per tutti. Ieri uno stagista incazzato fa una strage nella redazione di un giornale americano ad Annapolis nel Maryland, perché, pare, riteneva di essere stato…
Le parole “armate”
Mandare “un bacione” a Saviano da parte del ministro Salvini, non è un atto amichevole e affettuoso, anche se letteralmente questo significa, un gesto di affettività, peraltro non erotico, ma amichevole, fraterno: il bacione è quello che Odoardo Spadaro (“la porti un bacione a Firenze“) mandava a Firenze nella vecchia canzone degli anni ’30. L’espressione del ministro degli interni come stile letterario si colloca tra il grottesco e il minaccioso, non so quanto consapevolmente da parte del suo pronunziante, ma abbastanza. Poteva evitarlo,…
Il minimo comun denominatore degli insopportabili
Userò empiricamente una scala Likert da 1 a 5 per dare un’idea al mio gentil lettore circa il grado di insopportabilità del soggetto citato, per poi indugiare brevemente in una declaratoria, come si fa in ogni classico schema di valutazione del Patrimonio Umano. La soggettività di tali giudizi è fuori questione, e quindi non vi è nelle mie intenzioni alcun criterio di scientificità, neppure alla lontana. In ogni caso si tratta dell’espressione di un’opinione, di un sentiment immediato…
La fragilità forte ovvero la forza fragile vincono sempre sull’idiozia da trivio
Colloquio con un sordomuto in azienda, insieme con una “mia” iunior, psicologa del lavoro. Lui va a prendere sempre solo il caffè, in pausa, perché i colleghi non lo invitano. Ne soffre, e si vede, eppur se ne frega. Sant’Agostino avrebbe usato, così come amava fare, il doppio ossimoro sostantivo-aggettivo e viceversa, che bene esprime la complessità e quasi la rotondità del reale: una fragilità forte in una fragile forza. Quando ti lamenti (mi lamento) della nostra (della mia) condizione, è come se…