Caro lettore e cara lettrice, Affrontare di questi tempi un argomento come l’eros, pone problemi non banali, stante il significato e l’accezione che tale tema ha assunto nella contemporaneità. Lungi dall’essere considerato struttura esistenziale e agente vitale, così come è declinato nel platonismo storico e universale, eros è stato ampiamente banalizzato e impoverito. Eros è stato ed è stolidamente abusato, degradato, ridotto a mercanzia o, come si dice oggi, elemento efficace e quasi indispensabile del merchandising cinematografico e letterario…
contemplazione
campi quantistici covarianti
Dall’àpeiron di Anassimandro, infinito e indistinto, all’essere parmenideo, rotondo e immutabile, escludente condizioni di possibilità di qualsiasi non-essere, all’atomismo di Leucippo perfezionato dall’immenso Democrito, così come ce lo ha trasmesso Aristotele nella teoria della generazione e corruzione, e poi Lucrezio nel De rerum natura, al nous–lògos di Anassagora, Platone e San Giovanni evangelista, a Brunetto Latini e al Paradiso dantesco, siamo giunti in un paio di millenni a Isaac Newton, mai troppo considerato per la sua grandezza. L’uomo ha sempre cercato…
l’odore del tempo
Caro lettor agostano e gentile lettrice, sentire come un’eco lontana di tua sorella che dice, annusando un golfino della mamma “Ce bon odôr di mame“. Oppure ancora il racconto di un tempo lontano e favoloso, vissuto sulle montagne del confine, la mamma e il papà andati via troppo presto, e la nonna onnipresente, vicaria, potente. Ecco son passati gli anni in quella casa, silente come il tempo che non esiste, i passi della nonna risuonano nella mente come in un…
il paradiso degli asini
Chi visita questo sito, potrebbe pensare a una nuova “tirata” (qui non rara) in chiave ironico-sarcastico-satirica, a un fescennino sfogatorio, a un divertissement respiratorio e liberatorio. A una metafora, insomma, per rappresentare gli innumerevoli asini umani, che disonorano il nobilissimo quadrupede, impropriamente citato come figura retorica dei cretini. Ma qui voglio veramente parlare del “paradiso degli asini”, come sosteneva esser anche il grande San Girolamo, oramai trasferito a Betlehem, dove era impegnato nella traduzione in latino del Vangeli. E…
i sette cavalieri
Caro lettore in questo luglio strano, l’uomo pedala rabbioso nel sole pirenaico. E’ Ottavio da Colle Umberto. Vince contro Francesi (Pellissier), Lussemburghesi (Frantz) e Belgi (Buysse) il suo secondo Tour. Tappe di quattrocento chilometri sfiancano i ciclisti, polvere strade sterrate, pipì in corsa allargando il pantaloncino di lana. Stravolti e infangati con i tubolari a tracolla arrivano al traguardo che fa notte. Tourmalet e Izoard sono già nomi e tregenda. Gino il toscano si ritira dopo l’aggressione, Fiorenzo in maglia gialla.
senti l’estate che torna
Caro papà, …eri tu che uscivi stamani dal sentiero di ripa del fiume Torsa, bicicletta a mano e retino da pesca, quello che usavi per le anguille? Eri tu? Stivali sotto il ginocchio per poter mettere i piedi in acqua e camicia a quadri, cappelluccio stretto, sguardo silente. Eri tu. Io venivo dal Borgo rurale di Rivalta di cui mi avevi parlato, quattro edifici ancora robusti circondati da alberi di susino e di fico. Perfino un melo selvatico lungo…
le voci del sabato
Caro lettor del sabato, come diceva il Maestro “(…) Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato” (Marco 2, 27). Pertanto anche questo sabato è per l’uomo, per me che scrivo e leggo, per te che leggi e scrivi, anche se non ti conosco. Non so che scrivi, che pensi, che dici, che voce hai, che volto, dove abiti e dove cammini. Io lo racconto qui talora. Oggi mi son liberato del lavoro: camminerò…
Le limpide acque
…del torrente Resia scrosciano tra i sassi bianchi, Paesaggi di boschi e di grandi montagne silenti tutt’intorno, mentre contempli l’aria mattutina e il rintocco dell’ora. Contempli i suoni e osservi il vento che muove le fronde verdissime della faggeta. Il saluto del viandante ti accompagna, nessuno ti guarda male, un sorriso, un orgoglioso sentirsi popolo antico della Rezijske Doline. Non sloveni, ma resiani alto-slavi. Il sindaco mi regala una copia dei vangeli tradotti in resiano da lui stesso: Uängëlë pu…
la bellezza e gli imbecilli
Caro lettor della domenica, ieri pomeriggio, tra migliaia di brave persone che aspettavano i ciclisti del Giro d’Italia sull’erta salita dello Zoncolan, ho visto alcuni imbecilli. Sì, non possono essere che così definiti: imbecilli. L’imbecille è colui che ha bisogno del baculum, del bastone, per sostenersi. Ma in questo caso è metafora per dire che vi è chi necessita di un bastone per ovviare alla debolezza di mente. Ecco un breve elenco di imbecilli: imbecille è chi sventola la…
I cavalieri del cielo
Un’altra volta ho chiamato i ciclisti in questo modo, qui, anni fa. E oggi di nuovo. Oggi hanno scalato il freddo del passo Gavia e i tornanti dello Stelvio, a quasi tremila metri, e infine la Martelltall. Il piccolo uomo venuto dalla Ande, Nairo, è fuggito come un cerbiatto per le salite feroci. Lo hanno seguito alcuni, ma a distanza, l’eroico Hesjedal, e il piccolo uomo di Calabria, nome lui stesso Pozzovivo, il bianco polacco Rafal Majka e Aru scuro fenicio…