Luca Borrione è un filosofo che insegna a Torino. Collega mio in Phronesis, lo apprezzo per la sua cultura ed eleganza, il suo garbo e la sua capacità di ascolto. Qui abbiamo concordato di pubblicare un nostro carteggio e un paio di suoi brevi saggi. Luca Borrione Caro Renato, ho ascoltato davvero con grande attenzione il tuo intervento sulla Persona che mi hai segnalato, così ti scrivo due righe a mo’ di appunti per ulteriori e più approfondite riflessioni e…
contemplazione
Il vuoto “pneumatico”
Parto dai significati scientifici del sintagma posto nel titolo, per arrivare in seguito al suo significato metaforico, che qui mi interessa di più, e dunque (da Enciclopedia Treccani): pneumatico è un aggettivo [dal greco πνευματικός, der. di πνεῦμα πνεύματος «spirito»]. Nel linguaggio filosofico significa che appartiene allo spirito, riferendosi alla vita interiore dell’uomo; in particolare, nel cristianesimo dei primi secoli, e più precisamente nelle lettere di san Paolo, si intende la modalità che grazie allo spirito o pneuma divino permette…
La “Frusciante” di nuovo per le strade del mondo
…anche se solo nel Comune dove abito, anzi… sono scivolato – senza accorgermene – fino a Camino al Tagliamento (non ditelo a Conte, cari lettori, eh, mi raccomando). I confini dei comuni non sono segnati, corbezzoli! Chi mi conosce sa che la “Frusciante” è il nome amichevole della mia bici da strada, nome meritatissimo per la sua rumorosità della meccanica proprio al minimo, rispettosa dei rumori del mondo, una De Rosa biancorossa in fibre di carbonio, che ho acquistato d’occasione…
Andare avanti, con uno sguardo alto, che comprenda storia, presente e possibilità
Uno sguardo “alto” ha un significato preciso: mette nelle condizioni di contemplare almeno in parte l’esperienza propria, la storia, quello che sta accadendo qui e ora a ciascuno di noi, e infine ciò che è possibile accada. La storia non può essere modificata, il presente è incipiente nel pensiero e nell’azione, ma il possibile è ineffabile, prima che si trasformi in atto, quasi aristotelicamente. In verità questa affermazione è imprecisa, poiché lo Stagirita, per spiegare il movimento evolutivo delle cose…
L’anima della rinascenza
Solitamente usiamo il termine “anima” al di là della dizione platonica e aristotelica di sostanza- guida delle azioni umane agìte tramite il corpo, di essenza dell’umanità stessa, di sostanza o natura della vita consapevole dell’uomo, e al di là della nozione religiosa, sia del ceppo greco-latino, sia biblico, sia orientale, concepita come qualcosa di immortale o addirittura eterna (induismo, Origene, etc.) per dire che ogni cosa o azione umana ha un’anima, per dire che l’anima è una guida alla comprensione…
Il “limes” attorno a ogni cosa, il limite dei corpi, delle cose, del mondo
Forse, tra spazio e tempo il punto di riferimento più importante è il “limite”. Da Aristotele e a Kant i due concetti sono considerati categorie trascendentali, cioè valide sopra ogni altra determinazione conoscitiva della realtà. limite di una funzione Il concetto di limite era noto fin dall’antichità, da Archimede di Siracusa fino ai moderni Newton, Leibniz, Euler, D’Alembert. Nel XIX abbiamo la rigorosa definizione di Cauchy e con il tedesco Heine. Successivamente se ne occuparono Dedekind, Bolzano e Cantor.
La “coincidentia oppositorum”, ovvero di come la diade bene/ male può aiutare l’uomo a comprendere il senso delle cose e della propria vita
Il cardinale Nicola di Kues (Nicola Cusano), insigne teologo e filosofo del secolo XV, sosteneva il concetto apparentemente contraddittorio e certamente ossimorico della coincidentia oppositorum. La coincidenza degli opposti. Secoli dopo l’onorevole Fanfani, insigne capo della Democrazia cristiana, avrebbe coniato il noto sintagma politologico di “opposti estremismi”, indicando con l’espressione i comunisti e i fascisti, proprio per nobilitare in assoluto la “centralità” democristiana, quella sì capace di interpretare tutte (o quasi) le istanze della popolazione italiana uscita da una guerra…
Il coraggio nascosto dell’Homo Italicus
Nel secondo libro dell’Etica a Nicomaco, Aristotele descrive il rapporto tra vizi e virtù contrapposte. Ad esempio, trattando del coraggio, lo giustappone alla paura, ma lo considera media virtus, perché all’estremo opposto c’è la temerarietà. Goffredo Mameli sotto la cenere… Il coraggio, dunque, è indispensabile per affrontare le avversità della vita, il dolore e la minaccia. Insieme con l’ira giusta è la virtù che conviene avere. Anche l’ira, pur essendo annoverata tra i vizi, diventa passione, quando è declinata…
Eraclito e Parmenide, con Zenone di Elea, ci insegnano come l’essere e il tempo (il divenire) possano con-vivere, anche di questi tempi, e di come ci sia utile pensarli
Prima di Platone e Aristotele, il più grande dibattito filosofico dell’Occidente ha riguardato la diatriba, beninteso non direttamente accaduta come nelle polemiche contemporanee, ma per come è stata letta dai posteri, che ha “diviso” recisamente la visione del mondo e delle cose di Parmenide di Elea (era “italiano” dunque, il terribile vecchio), sostenitore dell’Essere come unica “struttura di verità”, e quella di Eraclito di Samo, il quale riteneva che non si potesse dare la fissità dell’essere-delle-cose, poiché tutto è mutevole…
Il vento (lo spirito) soffia dove vuole
Giovanni 3, 8: “Il vento soffia dove vuole” sono parole misteriose dette da Gesù al fariseo Nicodemo, durante un colloquio durato probabilmente tutta la notte. E’ forse lo spirito un po’ come il virus, che colpisce a casaccio? No, certo, e non per timore di essere blasfemi. Pare che il Covid-19 colpisca soprattutto “vecchi” e di già “malati”. Cosa significa oggi essere vecchi? Non certo la stessa cosa di solo mezzo secolo fa, quando se vedevo un collega di…