Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

“Devo perché devo, devi perché devi, deve perché deve”, etc. via coniugando il verbo (che è identico al sostantivo) “dovere”, o della deontologia come parte dell’etica, secondo Immanuel Kant e Giuseppe Mazzini, a confronto con le prassi contemporanee

Un episodio da me vissuto come consulente di direzione racconta, in pratica, il tema del “dovere”. Un ragazzo appena assunto da un’azienda mostra poche settimane dopo l’assunzione un vizietto non da poco: resta assente per quattro lunedì quasi consecutivi. Viene convocato dalla Direzione del personale per parlarne. Il dirigente gli chiede la ragione delle assenze e il ragazzo replica in questo modo: “Penso di essere libero di non venire al lavoro quando non mi va di venire“. A quel…

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Riflessione sui “revisionismi”, per un 25 aprile moralmente sano e intellettualmente onesto

ri-vedere, ri-considerare, ri-flettere, ri-prendere, ri-costruire, ri-organizzare, ri-convertire, ri-strutturare, ri-nnovare… non sono verbi negativi, perché attengono al perfettibile dell’umano e delle sue opere, come le attività economiche. Alcuni dei verbi indicati come ri-organizzare, ri-convertire, ri-strutturare, descrivono cambiamenti più o meno radicali nelle strutture produttive di un’azienda. Vi sono momenti storici nei quali occorre, è indispensabile, modificare gli assetti di una struttura organizzativa per garantirne il futuro. I verbi che contengono il prefisso iterativo “ri” hanno a a che fare con l’infinito…

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Dal maestro Perboni al maestro Manzi, questa Italia, Patria nostra

Cuore è stato il primo (e forse unico) libro che mi sono trovato in casa da bambino delle elementari. Non sono uno che a casa da piccolo avesse migliaia di libri in librerie di genitori o nonni intellettuali. Diceva papà Pietro che c’era stata in casa, un tempo, una cassa di libri di suo nonno Pietro e di suo padre Antonio, che sparirono dopo la rotta di Caporetto nel 1917, portati via dagli Austro-Ungarici che erano dilagati per la pianura…

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“Intellettuali”, “specialisti” e “tuttologi”, e un pensiero critico in difficoltà

In molte occasioni ho scritto, anche in questo sito, delle gravi difficoltà nelle quali versa il pensiero critico contemporaneo. Chiariamo, innanzitutto che cosa si deve intendere per “pensiero critico”: non certo la congerie di giudizi tranciati con l’accetta e gli insulti che si trovano a vagonate sul web, sui social e nelle varie televisioni, soprattutto nei talk show, dove il parlarsi-sopra e linguaggi spesso inopportuni od offensivi, sono la cifra inefficace e spesso volgare dei dialogi, bensì la capacità di…

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Del “vuoto” e/o del “nulla”, del “parkour” metropolitano, come esercizio-limite, e della “Sequenza di Fibonacci” (forse che c’entrano tra loro questi tre “oggetti concettuali”? e se sì, in quale modo?)

Più di trecent’anni fa, Evangelista Torricelli prima e Blaise Pascal successivamente, hanno mostrato l’esistenza del vuoto pneumatico nella fisica dei corpi, mentre gli antichi filosofi epistemologi, più o meno fino agli esperimenti dei due sopra citati, credevano e insegnavano che una sostanza, l’etere, pervadesse il vuoto, mentre invece l’etere non esiste, come si è capito dopo. Tant’è che si definisce “etereo” un qualcosa di estremamente sfuggente, vago, vacuo (vacuum, cioè vuoto). La fisica contemporanea delle particelle, da Einstein e Heinsenberg…

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NON CAPIVAMO: UN PICCOLO VIDEO DI GRANDE ATTUALITÀ SULLA PRIMA GUERRA MONDIALE
L’“inutile strage” raccontata con gli occhi di un bambino diventato grande

Ringrazio l’amico Renato di ospitare questo audiovisivo nel suo Blog Sul filo di Sofia, che apprezzo per essere profonda e libera espressione di pensiero onesto e critico, merce sempre più preziosa e  rara in questo mercato comunicativo della vanità e della vacuità. Si tratta di una produzione “a costo zero” sulla Prima guerra mondiale, realizzata nel 2016 a (personale) compimento del progetto Movimenti nelle retrovie, una mostra laboratorio realizzata con l’Associazione Bellunesi nel Mondo (ABM), rivolta alle scuole secondarie e…

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La sinistra politica italiana è malata (da tempo), Spero sia guaribile… e anche i sindacati confederali non godono di una salute eccellente

Ontologicamente ed antropologicamente (caro lettore, scusami se è poco!), vale a dire circa il mio essere persona, cittadino, elettore, filosofo-teologo e socio–politologo (se posso dire, descrivendo me stesso), non sono di destra, perché sono di sinistra, fin dall’uso di ragione o poco più. Ma questa scelta non-è-mai stata frutto di riflessioni ideologistiche (io distinguo rigorosamente tra “ideologia”, che è cosa buona, ispiratrice dell’agire politico e morale, se è buona avendo come fine sempre l’uomo, come insegnava limpidamente Immanuel Kant, e…

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Manganellate, manifestazioni, slogan, democrazia… la rabbia di Cutro contro il Governo italiano invece che contro talebani e autocrati vari di Pakistan, Bangladesh e African countries varie ed eventuali… i “basta” inutili e intellettualmente disonesti contro le morti sul lavoro e gli omicidi di donne… i “socialisti” europei che si impadroniscono di Matteotti, che è stato ucciso dai fascisti nel 1924, mentre il Partito Comunista d’Italia è stato fondato nel 1921; i “socialisti” europei che esibiscono come “socialisti” Berlinguer e Napolitano, che sono stati comunisti tutta la vita, dai, ma non si ricordano di Turati e di Nenni (non pretendo si ricordino di Craxi), si vergognino, i “socialisti europei”! Le virgolette non sono per Scholz, ma sono per Schlein, che è socialista come io sono terrapiattista, mentre lei è nulla (non il nulla logico, ma quello metafisico)!

Le manganellate sulla testa e sulle spalle di manifestanti fanno parte della democrazia? In linea di principio, no, … ma vi sono delle eccezioni? Vado subito al dunque. Sappiamo anche che non dovrebbero essere considerate (non sono considerate) vietate espressioni e parole critiche dei governi governanti, sempre in democrazia, mentre nelle dittature e nelle false democrazie, ciò di fatto non è consentito, in quanto è punito in molti modi, e perfino con la morte (vedi caso Navalny). Dopo ciò che…

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Il chaos non è confusione, ma energia, il kòsmos non è noia, bensì armonia

Il chaos non è confusione, ma energia, dynamis, enèrgheia, in greco antico. Il kòsmos non è noia, bensì armonia, struttura “razionale”, secondo lo schema cognitivo umano. Come spesso accade, l’accezione corrente di certi concetti va esaminata più a fondo, interpellando prima di tutto l’etimologia dei termini e poi l’accezione in uso corrente, non trascurando le accezioni passate di moda nel corso del tempo. A volte sembra che una situazione sia caotica, e invece è solo un po’ confusa, ma…

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Firenze, febbraio 2024. Le morti sul lavoro di 5 operai urlano al cospetto di Dio e al cuore dell’uomo (che ha cuore)

Ora tutti sanno (sembra sappiano) cosa fare per gestire un cantiere complesso come quello della Esselunga in quel di Firenze, dove sono morti schiacciati da una trave di quindici tonnellate lunga venti metri cinque operai del mondo, un italiano, due marocchini, un tunisino e un…, e pontificano. E pontificano anche quelli che invece dovrebbero aver fatto qualcosa, come i preposti ai controlli dei cantieri, quelli pubblici, i responsabili del servizio di prevenzione e protezione aziendali e forse anche talora alcuni…

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