Leggo in questi giorni su quotidiani nazionali che le suore Misericordine di Lecco si sarebbero “accanite” nell’accudimento quotidiano di Eluana Englaro per diciassette anni, accanimento-accudimento che è consistito in ciò che tutti sanno (ospitalità, pulizia, compagnia, nutrizione, sguardi, preghiere sussurrate, detto così, random…), mentre chi si è occupato a Udine dell’attuazione del protocollo di toglimento dell’alimentazione e dell’idratazione avrebbe usato misericordia, così interrompendo l’”accanimento-non-misericordioso”. Si fa fatica a commentare lo stravolgimento semantico ancor prima che etico presente nel giudizio letto sui due comportamenti…
elzeviri
Dov’è il Padre?
Stiamo cercando il padre, stiamo cercando nostro padre… una torma di bambini vocianti si sparpaglia per le vie e per le piazze delle città e dei paesi di campagna… Sembrano echi (ma solo nella mia immaginazione) de…
Il “Mura Mura”, l’Atarassia, il Divino
L’antica filosofia stoica insegnava l’atarassia, cioè l’imperturbabilità di fronte agli eventi della vita, buoni o cattivi che fossero. “Se hai un problema che si può risolvere perché ti preoccupi, e se ne hai uno che non si può risolvere, ugualmente, perché ti preoccupi?”. Si dice nella teologia dogmatica tradizionale, sia del ceppo giudaico-cristiano (ebraismo, cristianesimo, islam) sia del ceppo orientale (induismo) che il “Divino” (o Dio) sia imperturbabile e impassibile (àpathos), incondizionabile, nel senso di una infinita differenza dallo stato umano, che…
Che meraviglia
La quiete del fondo dell’anima, una discesa che è un’ascesa, una fatica che è gioiosa, una strada che è un essere-per-strada, dai tempi in cui l’ominide nostro progenitore assunse la stazione eretta, e così liberò le mani. Lì, in fondo, oltre i depositi inquieti dell’inconscio, sta (proprio nel senso del verbo greco ùstemi) la luminosa regione dell’essere. Possente, marmorea, parmenidea. Quieta, imperturbabile, come la divinità, come l’aria del mattino in una valle montana, come il deserto dove rotolano cespugli innominati,…
Il distacco e la crisi
Meister Eckhart insegna (Cf. Quaestiones Parigine) che l’anima ha bisogno del distacco (abgeschiedenheit) dalle cose per potersi salvare. Nulla di più ragionevole. Infatti solitamente noi ci attacchiamo alle cose che facciamo o che possediamo, e ne restiamo prigionieri, captivi, imbozzolati in un rapporto che appesantisce e rende più difficile la re-lazione con noi stessi e con gli altri. Se si è troppo autocentrati su ciò che abbiamo fatto, non possiamo librare il nostro pensiero su altro, sul nuovo, sul futuro che ci…
Discussione e Dialogo, oppure indisponibilità e insulti
La rete è straordinaria e benefica perché consente, come non mai prima nella storia, di mettere in circolo idee e favorire il confronto, che è possibile ai primati dotati di ragione autoriflettente, quali sono gli umani. Discussione e Dialogo sono i luoghi e i modi nei quali si realizza il circolo virtuoso della comunicazione e della relazione intersoggettiva. Nella discussione e nel dialogo possono emergere anche gli “impliciti” (gli elementi inconsci) di quasiasi discorso, con la conseguenza buona di far emergere ciò che…
Eu-tanasia, caco-tanasia o eubiosia?
Rigorizziamo i termini L’onestà intellettuale e il rigore nel discorso umano hanno rilevanza morale e valenza simbolica primaria, specialmente quando si tratta di temi complessi concernenti la vita. Se il prefisso greco “eu” utilizzato nel termine “eutanasia” costituisce un semantema che si può tradurre con “buono”, mi piacerebbe sapere con certezza se la morte di Terry Schiavo sia stata connotata proprio dalla nozione di “buono”. Dalle notizie che si hanno pare di no. Ne segue che…