Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Oooh natura matrigna, pensa che finora non ho visto titoli del tipo “torrente assassino”, “acque malvagie”, “orrore tra le gole” “fiume della morte” e così via

Quanti morti travolti dal turbinoso sconvolto torrente! Finora non ho visto titoli del tipo “torrente assassino”, “acque malvagie”, “orrore tra le gole” “fiume della morte” e così via. Ma c’è da  aspettarselo, ché si trova sempre qualche titolista di pigrizia infame e di cultura approssimativa, magari anche laureato in lettere o scienze della comunicazione, ma qui l’ignoranza si capirebbe. I miei gentili lettori sanno quanta poca considerazione io abbia maturato nel tempo per questa inutile facoltà universitaria, che definirei in…

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La ginestra, fiore del deserto, canto del filosofo-poeta, o del ponte Morandi a Genova che non le sopravvive

La ginestra o Il fiore del deserto è la penultima lirica di Giacomo Leopardi, scritta nella primavera del 1836 a Torre del Greco nella villa Ferrigni e pubblicata postuma nell’edizione de I Canti nel 1845. Qui su l’arida schiena/ Del…

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Il silenzio delle pietre

Lo stimabilissimo dottore Andreoli, medico psichiatra, è anche un eccellente scrittore, anzi narratore. E pensator-filosofo, come dovrebbero essere sempre i medici. Conosco da anni il suo lavoro di divulgatore scientifico e apprezzo la sua visione ampiamente umanistica della psiche umana. Andreoli non è un positivista, né è uno spiritualista, poiché la sua visione del mondo si colloca in una dimensione equilibrata tra i due estremi idealistici, evitando le esagerazioni tipiche di coloro che la pensano in un modo solo…

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La musica perfetta e/ è infinita

Caro lettor del sabato, Sigiswald Kuijken dirige per me nel solitario mattino La Petite Bande. eseguendo i dodici Concerti Grossi di Arcangelo Corelli.  I dodici concerti sono suddivisi in sonate da chiesa, i primi otto, e in sonate da camera gli ultimi quattro, e sono databili agli anni a cavallo del 1700.  Corelli ha diviso ogni concerto in quattro, cinque o sei tempi, scegliendo diversi stilemi in voga nel suo tempo, praticati anche da Bach e Händel, come la gavotta, la…

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Il cherubino di Amiens

Le strade del Tour si snodano accompagnando la grande corsa con il paesaggio e la storia. Gli eventi di questi giorni me lo regalano con dovizia di tempo e ne son lieto. La grande campagna francese stupisce con la sua calma bellezza. Dopo Chartres, neanche gli organizzatori avessero deciso di omaggiarmi, Amiens, sicuramente sfiorando Beauvais. Non è qui il luogo per cantar la meraviglia delle tre cattedrali. A Chartres son stato quattro volte, tre in auto e una in…

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Il medico dell’Imperatore

“Chiamate Giolla, il mio fedele medico, ordinò Adriano ai servitori, chiamatelo ché venga subito!” L’ordine di Adriano era perentorio e Giolla comparve davanti al sovrano dopo pochi minuti. “Come posso servirti mio divino?, esclamò, e Adriano lo chiamo vicino, si trovavano vicino al laghetto chiamato Cepile nella grande Villa che il padrone del mondo aveva voluto far costruire sui colli, ma in vista dell’Urbe. Mandò via i servi e il pretoriano che camminava nei pressi e fece sedere il medico.

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Noterelle sul Cristianesimo antico scritte durante la mia ascesi (dal greco àskesis, cioè “esercizio”) come anacoreta del XXI secolo

Caro lettore, da ieri mattina, come chi mi vuol bene sa, sono alloggiato come un monaco anacoreta, e avendo un po’ di tempo in più traggo vantaggio dalla lettura di un monumentale tomo regalatomi da un amico rinchiuso, per ragioni diverse dalle mie, in ristretti orizzonti, la Biblioteca del gran patriarca costantinopolitano Fozio (IX secolo), volume edito dalla Scuola Normale di Pisa, che ha suscitato l’ammirazione della piccola filologa che mi ritrovo in casa, mia figlia Bea. Non solo alloggiato come…

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Le parole “armate”

Mandare “un bacione” a Saviano da parte del ministro Salvini, non è un atto amichevole e affettuoso, anche se letteralmente questo significa, un gesto di affettività, peraltro non erotico, ma amichevole, fraterno: il bacione è quello che Odoardo Spadaro (“la porti un bacione a Firenze“) mandava a Firenze nella vecchia canzone degli anni ’30. L’espressione del ministro degli interni come stile letterario si colloca tra il grottesco e il minaccioso, non so quanto consapevolmente da parte del suo pronunziante, ma abbastanza. Poteva evitarlo,…

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Voglio Balotelli capitano della nazionale di calcio, caro Mancini; la vita e la morte, la qualità e il valore, i principi e le virtù

Che parole importanti, no, caro lettore, dopo il mio invito a Mancini a fare di Balotelli (Barwuah) Mario il capitano della nazionale di calcio? Una stranezza? No, per nulla, ché ogni giorno si possono decidere cose utili sotto vari profili anche su faccende apparentemente di poco conto, come quelle della nazionale di foot ball. Tutto è importante, anche se in modo diverso, perché ognuno ha diritto di valutarle a modo suo, soggettivamente. E la nazionale di calcio riveste un grande valore…

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Voglio bene a Mario Balotelli e a Tiziano Ferro, bravi ragazzi normali, mentre Salvini inanella una gaffe dietro l’altra, e altri ministri come quello dell’ambiente riconoscono che i predecessori di dicastero non erano poi così male, ma anche il capo leghista, obtorto collo, deve ammettere che Marco Minniti aveva fatto un buon lavoro

Intanto il nostro centravanti nero, di origine ghanese (proveniente dalla famiglia Barwuah) coniuga bene i congiuntivi e poi, con voce profonda da omone giovane e robusto, parla di diritti umani con semplicità senza essere mai banale. Dice che sarebbe onorato di essere il capitano della Nazionale di calcio. Lo sarà, ma intanto è importante constatare che questo ragazzone è cresciuto, è diverso da qualche anno fa, rappresentando meglio la generazione di quasi trentenni, e anche di ragazzi più giovani. Il bravissimo cantante…

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