Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Ancora una volta la stagione si rinnova

Andando controvento verso nord, pedalo a fatica sul ponte del gran Fiume. Raffiche di bora mi sballottano contro le spallette del ponte, e ho quasi paura. L’aria trasparente illumina la Cerchia dei monti che mi sembra di toccare con un dito. La forza mi assiste. Lontani campanili spuntano all’orizzonte, di paesi pedemontani, quasi come segnavento. Le acque smeraldine si fan strada nell’immenso magredo tra le bianche ghiaie. Tronchi sbrecciati qua e là sul greto, strappati dalla corrente al fianco della montagna. Decido di…

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Ars Longa Vita Brevis

Keith Emerson è morto, ma vive nella mia memoria come gli altri grandi che hanno accompagnato i miei anni di gioventù, come Hendrix, come Otis Redding, come Miles Davis. Meno importanti, per me, Morrison, la Joplin e Brian Jones. Un posto a parte Lennon, che non mi ha mai molto entusiasmato. Lo ricordo ancora prima del gruppo più famoso, gli EL&P, lo ricordo nei Nice, con pezzi neo-barocchi come “Rondò”, la sua passione per J. S. Bach,…

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Valichi

Mio ormai caro e paziente lettore, valichi tra valli diverse, valichi e passaggi tra un ragionamento e l’altro, valichi, perché sia gli uni sia gli altri sono ardui. Son ardui perché occorre il cammino, e un buon passo per andare, e una buona logica per arrivare, alla meta, sempre provvisoria, e alla conclusione del pensiero. Occorre tempo e fatica per raggiungerli, i valichi, e per passare da una valle all’altra, così come da un pensiero strutturato a un altro,…

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In tema di maternità surrogata

Caro lettore, pur non condividendo tutte le battaglie che questo medico prestato alla politica porta avanti, mi sembra che questa sua interrogazione al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, meriti attenzione, e mi va di pubblicarla in buona parte. on. Gianluigi Gigli — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che: nella maternità surrogata si chiede a una donna di portare in grembo un bambino, per poi darlo via appena nato. Le si chiede anche di…

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Eugenetica, più o meno

Caro lettore, con tutti i bimbi orfani e a rischio della vita che ci sono al mondo, decine di milioni, di cui si potrebbe chiedere l’adozione, si va a fabbricare un figlio negli USA. Con tutti i crismi dell’eugenetica di stampo nazista, o almeno paleo-positivista e scandinavo. Il “coniuge” più bello dei due offre i suoi gameti (non so come prodotti, ma mi dà conati di vomito il solo pensarlo) all’utero di una bella e giovane donna americana, che…

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Adaequatio ignaviae, o di alcuni modi di dire cretini

Caro lettor del sabato, permettimi un elenco ragionato di idiozie verbali, in uso quotidiano, di questi tempi un po’ cretini. Ce l’ho un po’ con quelli che scrivono “apocalisse” volendo significare catastrofe, cataclisma, tragedia, disastro, ecatombe (come traslato che significa “molte vittime”, letteralmente “strage di cento buoi”). Apocalisse (parola greca), se non agli incliti, è noto significhi “rivelazione“: quindi non funziona neanche come metafora. Rivelazione di cosa, del terremoto in Giappone, di una vendetta divina? quelli che…

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La “macchina” usata

La metafora è ispirata da un caro amico, avvocato di vaglia e uomo di spirito. Eccetto che in un paio di casi, ho sempre acquistato auto usate, Fiat, Wolkswagen, Citroen, Alfa… e ora una poderosa Seat Leon FR potenziata, un 2000 turbodiesel  che supera i 200 con facilità, ma io l’ho fatto una volta sola, e che fa 17 km con un litro di gasolio. Il prezzo di un usato, anche molto buono, è del 50% e anche meno, del…

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petaloso

Sembra che il piccolo Matteo forlivese, lodato dagli austeri Cruscanti, non sia il primo “autore” del tenero lemma, perché qualcuno lo ha trovato in un trattato di botanica del 1693. Anch’io ho inventato un neologismo qualche anno fa: “bambazza”, che voleva essere la crasi tra bambina e ragazza, un  essere incerto, dunque, a metà strada tra le due età, un essere che conservava aspetti in via di superamento, ma che faceva trasparire le novità di un nuovo stato, di…

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Dove sta andando l’uomo…

Alexandre Kojève è dell’idea che l’uomo, in questi ultimi decenni, si stia in qualche modo “sfaldando” nella sua struttura antropologica, in quanto tale. Il pensatore franco-russo analizza il cambiamento che sta avvenendo. E’ un grande studioso di Hegel, che interpreta in modo molto originale. Forse è un poco pessimista, ma vale la pena di incontrare il suo pensiero, che contribuisce a metterci in guardia. Secondo il nostro, nei capitoli iniziali della Fenomenologia dello spirito Hegel studia il funzionamento della coscienza dell’uomo, questo inarrivabile…

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