Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Stoltenberg l’inadeguato, e alcuni “suoi simili”

In questo pezzo cercherò di delimitare il campo semantico di “inadeguatezza”, intendendolo come limite nei vari sensi, ma soprattutto nel senso proprio, che chiamerò “del primo tipo”. In altre parole intendo parlare di inadeguatezza come di una condizione esistenziale, umana e professionale connessa al ruolo e alla posizione propri dell’individuo. Si può dire che una persona è inadeguata, non solo se “non ci arriva”, e dunque possiede uno status intellettuale e professionale non all’altezza del ruolo eventualmente assegnato, ma anche…

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Donne Persiane

Charles Louis de Secondat, Barone de La Brède et de Montesquieu mi viene in mente per assonanza del titolo di questo pezzo con il suo Lettere Persiane, Lettres persanes), pubblicata anonima nel 1721 ad Amsterdam. Lo scambio epistolare fra due persiani che viaggiano in Europa, Usbeck e Rica, offre a Montesquieu l’espediente per pubblicare, in forma di lettere, brillanti saggi nei quali la società e le istituzioni (francesi innanzi tutto), sono descritte secondo moduli relativisti, adottando il punto di…

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Ciò che Meloni può (in auspicabile ipotesi) portare di positivo alla politica e alla Nazione Italiana

Chi mi conosce solo un pochino potrà pensare anche che sono impazzito a scrivere un titolo come quello sopra, ma chi mi conosce bene non si meraviglierà, perché conosce la mia autonomia di giudizio, che fa sempre premio sul mio orientamento politico, che è dalla parte opposta di Meloni. Opero questo distinguo per mostrare ai “militanti” di tutti gli schieramenti politici come la militanza non debba mai sopprimere lo spirito critico dell’essere umano, provvisto di intelletto, conoscenze storiche e informazioni…

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Madame Boone non dica sciocchezze… e bravi Draghi, Mattarella e Meloni. Viva l’Italia!

La ministra francese Laurence Boone ha alzato il ditino per ammonire la nuova maggioranza italiana a “non toccare i diritti”. La Liberté di Eugene Delacroix Cito alla lettera: “Vogliamo lavorare con Roma ma vigileremo su rispetto diritti e libertà“. Lo dice – in un’intervista a Repubblica – Laurence Boone, nuova ministra per gli Affari europei del governo francese, per la quale “è importante che il governo Meloni resti nel fronte europeo contro Mosca e in favore delle sanzioni“.    “Rispetteremo…

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Ho nostalgia di Tristan Tzara, di André Breton, di Louis Aragon, di Paul Eluard, di Antonin Artaud e di Guillaume Apollinaire, di Lev Davidovic Trotszki, di Aleksandr Blok, di Vladimir Majakovski, di Carl G. Jung, del surrealismo, di dada (perfino dei New Dada di Maurizio Arcieri, quello di “Cinque minuti e un jet partirà…”), di Giorgio Gaber, di Paolo Conte (e non confondiamo i “conte”, parbleu!), di Enzo Jannacci e perfino di Brigitte Bardot, mentre sono costretto a subire (spero sempre meno) una Michela Murgia, una Conchita De Gregorio, una Rula Jebreal, una Laura Boldrini, una Greta Thumbèri (scrivo il cognome come si pronunzia), una Monica Cirinnà, uno Zan, grazieadio questi due ultimi “archiviati”, duole un po’ dirlo, ma non tanto, da Meloni, un Gad Lerner, un Moni Ovadia, il pacista incomprensibile, un Roberto Saviano, quello che lucra una rendita di posizione da anni, un Damiano dei Maneskin, e un Fabio Fazio…, nipotini di una sinistra piccolo borghese, dello schwa, della scuola dell’infanzia obbligatoria dai tre anni (ahi ahi, Letta!) dove si vorrebbe cominciare a parlare di LGBT, per proseguire alle elementari, e di altre amenità apparentemente segni di libertà, ma in realtà manifesti di un nuovo conformismo scolorito, noioso e incolto

Rivendico lo spazio mentale politico e culturale di una sinistra, di un socialismo democratico che possa fare a meno dell’elenco di persone che ho citato nella seconda parte del titolo, recuperando le figure elencate nelle prima parte. Tristan Tzara Da anni mi annoio ascoltando e leggendo parole e testi di persone che si collocano “a sinistra” nello schieramento cultural-politico italiano, ma in realtà sono esempi di mero snobismo chiccoso. Non ho nulla da condividere con l’elenco delle persone collocate “a…

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Il cambiamento vive nella permanenza, come insegnavano Platone e Aristotele, che seppero sintetizzare il pensiero opposto di Parmenide di Elea e di Eraclito di Samo, per dire che nulla è fermo, perché è impermanente, ma nulla scompare, perché è eterno. Una contraddizione apparente…, perché spesso nell’attuale politica italiana si osserva l’immobilità “parmenidea” assieme alle contraddizioni reomatiche “eraclitee” dei più, basti osservare il “voltagabbanismo” osceno di un Conte, quello che sarebbe “de sinistra”, però amato da The Donald (Trump), di cui ambiguamente accolse il ministro Barr offrendogli il contatto diretto con i nostri servizi segreti, e altrettanto ambiguamente fece girare per l’Italia centinaia di militari russi venuti ufficialmente per aiutarci in tempo di Covid, …e dunque che sinistra è quella del dandy foggiano? Aaah, eraclitea, certo! Le società economico-industriali e commerciali “benefit”, ad esempio, potrebbero essere una delle cure per la “guarigione” della politica. Se questo schema morale ed operativo fosse già presente nella politica e nella società, non saremmo qui a discutere di elezioni dove si fronteggiano schieramenti politici guidati da mediocrissimi (Conte e Salvini che, quando lo sento parlare di 30 miliardi di euro come se fossero bruscoli di segatura, gli chiederei se si rende conto di ciò che sta parlando), e da mediocri (Letta e Meloni), ma sosterremmo il lavoro prezioso del Presidente Draghi che quei quattro, con diverse responsabilità, hanno cacciato

La vulgata filosofica del cosiddetto “liceo” americano, ove si studi qualche filosofema greco antico, spiega come Parmenide di Elea, con il suo concetto di Essere rotondo e immutabile, contrasti il Fluire (divenire) eracliteo dell’acqua, sempre diversa, sotto il medesimo ponte, che è lo stesso, invece. La vulgata, appunto, perché i due concetti, dell’essere e del divenire, non sono così in contrasto, poiché danno del mondo due prospettive, entrambe plausibili. Non dico “vere”, perché il discorso sulla verità è un altro,…

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La Bibbia ci insegna a considerare i “segni dei tempi”, cioè i messaggi che dobbiamo saper cogliere per il cambiamento, sia nelle nostre vite, sia nei nostri ruoli, sia nelle strutture sociali cui partecipiamo. Il testo che cito è il capitolo III del Qoèlet, che fu scritto attorno al III/ II secolo avanti Cristo, probabilmente da un filosofo ellenista di scuola cinico-scettica (anche Gesù di Nazaret probabilmente conosceva questi indirizzi filosofici), che si aggirava per il Vicino Oriente antico. Riporto i primi versetti del capitolo citato…

[1]Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. Un tale che non ha saputo fermarsi nei tempi giusti, come gli avrebbe suggerito Qoèlet [2]C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.[3]Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,un tempo per demolire e un tempo per costruire.[4]Un tempo per piangere e un tempo per ridere,un tempo per gemere e un…

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“…tutto bene?” Due tipi di risposte a una domanda, che può essere retorica oppure concreta, veritiera, umanissima

Chi mi conosce sa quanto mi infastidisca questa italianissima domanda retorica, cui, se non vuoi farla lunga, rispondi in modo generico, tipo “abbastanza”, oppure “potrebbe andare meglio”, e finisce lì, in un lampo, che permette a chi domanda di mettersi il cuore in pace e al rispondente di essere stato educato. Se non fosse perché le energie sono limitate e non devono essere sprecate, sono sempre tentato di intrattenere l’incauto “inquisitore” con una disamina dettagliata di come effettivamente sto, il…

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Venticinquenni belli e forti ciondolano da una panchina all’altra in centro a Udine, con il cellulare in una mano e una Red Bull nell’altra

Qualche giorno fa ero a Udine per andare dal dentista, il bravo dottore P., parcheggio e mi guardo in giro. Occhi attenti mi scrutavano. Anzi, distratti. Sulle prime mi erano parsi attenti, ma poi, guardando meglio, mi sono accorto che osservavano oltre me, dietro a me, guardavano un po’ la mia auto che, anche se vecchia, è ancora attrattiva, perché è una berlinetta sportiva molto feroce, perché veloce, e un po’ guardavano amici e conoscenti loro che stavano arrivando. sfaccendati…

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Caro lettore, ti immagini se al Ministero dell’Interno, dopo le elezioni, andasse un amico di Putin, cioè Salvini? …però, voi iscritti al PD dite a Letta di non continuare a fare errori tattici: Zan, jus schola, ora tassazione su eredità, e altre proposte poco tempestive che NON portano neanche un voto… perché sono cose che si fanno DOPO!!! (Un po’ di competenze politiche, santoiddio!). Non so se Letta non riesce a pensarci o se ha consiglieri inadeguati, cosa forse ancora peggiore

Sono esplicito: non mi fido dello sbruffone di colore verde che proclama di voler fare cose impossibili. Non lo nomino neppure. Anche quella signora che prenderà più voti di lui, e che ufficialmente sta più a destra, mi disturba meno, perché è più coerente e meno casinista. Di lei, quanto ad atlantismo, inteso non nel senso kissingeriano o bushiano o trumpiano, e nemmeno bideniano (per scarsa lucidità), mi fido di più che non degli altri due, che non nomino. Si…

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