Cecilia Camellini ha vinto l’oro nei 50 e nei 100 metri stile libero e due medaglie di bronzo in altre discipline, alle Paralimpiadi di Londra. Il suo sguardo non incontra gli oggetti e la luce, chissà forse vede ombre, ma nel cuore vi è tutta la chiarità della vita. Nel cuore Cecilia conserva la gioia, che è una felicità dello spirito, un gaudio, una tenerezza per la vita, che a volte a noi normodotati (ahi, horribile dictu!) manca. Il suo sorriso…
filosofando
La finitezza e l’Incondizionato
Due immagini: Jessica Lange che sparge le ultime ceneri di Bob nell’Oceano e la morte di Carlo Maria Martini. Jessica attraversa gli Stati Uniti con due amiche, dall’Idaho fino alla California, per riportare le ceneri del suo uomo alla figlia di questi, ma nel lungo viaggio su una cabriolet Bonneville ne sparge in parte nei luoghi che erano appartenuti alle loro vite, dicendo infine, davanti all’onda lunga del Pacifico, che Bob non appartiene né alla figlia né alla donna,…
Mai capitato
…di trovarmi per strada, inerme, a macchina ferma e motore fumante, forse esaurito nella sua fisica metallica, oleodinamica, cinetica, cinematica, e infine è successo. Fermo lì nel grande incrocio vicino a Tagliamento con il giubbino arancione in attesa del carro attrezzi, e poi il viaggio verso l’officina, seduto in macchina caricato sul cassone, con le mani sul volante che automaticamente cercano -riflesso condizionato- di accompagnare la strana spedizione nella conduzione delle curve. Ma io sono fermo, legato, bloccato, in balia…
Sulla sentenza di Oslo ha ragione Spinoza?
Ho finito appena sotto di distinguermi umilmente da Baruch Spinoza, quando arriva la sentenza di Oslo. Anders Behring Breivik il 24 agosto scorso è stato condannato al massimo della pena per la strage di Utoya, cioè ai 21 anni di carcere previsti dall’ordinamento penale norvegese, con la possibilità per il giudice di tenerlo in galera anche oltre il 2033 se non sarà stata verificata in lui una condizione psicologica e morale di pentimento e una possibilità di redenzione. Spinoza, se interpellato sul…
Totalità e Infinito
Il titolo è quello di un libro fondamentale (Totalità e Infinito. Saggio sull’esteriorità, Jaca Book, Introduzione di S. Petrosino, di fronte e attraverso, Milano 1980-2010) di Emmanuel Lévinas, pensatore ebreo lituano di cultura francese (Kaunas 1905-Parigi 1995). Studioso del Talmud e di Heidegger, Lévinas si pone il tema della relazione tra il Soggetto che è ciascuno di noi e l’Altro rappresentato dal Volto. Il Volto è un altro-soggetto conoscente, che di per sé non può essere mai del tutto conosciuto…
Quiete
Dove riposano Pietro e Luigia stamani tra le campagne sono andato a cercare quiete, la mia quiete che arriva da lontano nel tempo. E passeggiando tra le tombe ascolto il fruscio dei pioppi e le voci dei nomi che non ci sono più a questo mondo, ma mi guardano -foto ingiallite dal tempo- cognomi e volti noti o ignoti perché di prima che io nascessi. Ci sono anche le “colombaie” per i resti dei soldati morti in Russia: date…
In terra Rivinii
Ogni tanto torno nel paese delle acque, il mio, dove sono nato e vissuto per trent’anni: Rivignano, che trae il nome forse da un centurione romano, un veterano premiato da Cesare Augusto per i servigi resi alla Patria, lì più o meno verso il 10/15 prima di Cristo, in piena Pax Augusti, dopo la sconfitta (?) di Marco Antonio e la conquista della X Regio Venetia et Histria. Rivinius, dunque, Caius Rivinius, forse. Ero lì stamani invitato da Giancarlo a l’Aghesante,…
La sapienza di Erasmo
Geer Gertz nasce a Rotterdam il 28 ottobre 1466 (o forse 1469, allora l’anagrafe poteva errare e anche ora in certi luoghi del mondo) da un sacerdote attivo a Roma come copista. Con l’uso di ragione, e andato a scuola dai Fratelli di Vita Comune a Deventer, assume il nome latino aulico di Desiderius Erasmus. Abita prima a Hertogenbosch e successivamente a Steyn; diventa segretario del vescovo di Cambrai, Henri de Bergen e infine va a Parigi per studiare teologia.
Relazione, dialogo, comunicazione
Confusione e sciatteria espressiva e terminologica caratterizzano molta parte delle relazioni intersoggettive e della comunicazione pubblica in questi ultimi decenni, sintomo e causa della superficialità delle stesse relazioni interpersonali. Un tempo si scriveva e si parlava con più cura, anche se gli analfabeti totali erano più numerosi. Oggi siamo ad analfabetismi di ritorno di vari gradi e modalità. Anche in azienda. Per questo non è peregrino proporre un processo formativo di rigorizzazione dei termini in questione nell’organizzazione aziendale e…
Mai rassegnarsi
…suggerisce Gaetano Salvemini (Molfetta 1873 – Sorrento 1957) in una lettera del 15 Giugno 1898 a C. Placci, e qui mi piace aprire una specie di dialogo a distanza, costruendo (con Gadamer) una fusione tra il mio e il suo orizzonte. R. “E dunque caro Salvemini Lei dice che non bisogna mai rassegnarsi, io condivido, ma Lei perché lo sostiene con tanta forza?” S. “Sono convinto che a questo mondo si rassegna solo chi non ha bisogno di fare…