Quando Paolo nella Prima lettera ai Corinzi spiega ai fedeli di questa grande città della Grecia, con toni che sembrano echeggiare il Qoèlet, che è inutile affannarsi sulla scena di questo mondo, perché esso passa, mi conferma nell’esigenza di continuare a riflettere su tutto ciò che ci lega a questa vita con legami di possesso. Ognuno di noi possiede qualcosa, chi molto, certo, chi molto poco o quasi nulla come il barbone, eppure nessuno è felice per quello che possiede, se la gioia…
filosofando
Tra Umiltà e Superbia
Umiltà e Superbia sono la virtù e il vizio che stanno ai due estremi dell’organismo spirituale dell’uomo. L’Umiltà è frutto di una paziente conquista dell’anima, quando l’uomo riesce a uscire da se stesso e a guardarsi come oggetto, rilevando così le proprie pecche e limiti. Dall’interno, invece, ci si può solo specchiare narcisisticamente compiacendosi di se stessi. Ho in mente volti, modi e frasi di “non-umili” o falsi modesti, modalità esistenziali che spesso concettualmente coincidono. Avete presente il personaggio di Uriah…
Tra “giusto” e “naturale”
A volte capita di sentir dire “è giusto“, oppure “è naturale“. Ma qual’è la differenza concettuale tra le due espressioni? Non sempre risulta chiaro dai contesti discorsivi e dalle intenzioni di chi parla. Si potrebbe dire che “è naturale” ciò che attiene all’agire della natura generalmente intesa, ovvero, sia che intendiamo gli aspetti vegetativi, sia che intendiamo quelli istintuali, presenti anche negli esseri autoconsapevoli e raziocinanti come l’uomo. Ciò che è naturale può essere dunque considerato al di…
La Salute e il Dolore
Salute è concetto più ampio di Sanità. Il Dolore, fisico e morale, è una dimensione corporea, esistenziale e antropologica che coesiste con l’intera vita dell’uomo. Agostino pensava che il male non avesse consistenza ontologica, ma solamente esistenziale (malum sicut defectio boni, il male come assenza di bene), così come il dolore in quanto manifestazione di “un male”. Ma il dolore fisico non dipende, se non in parte, dall’esercizio della libera volontà umana. Si dà lì, in situazione, a volte…
Ognuno sta solo
sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera. Forse Gheddafi (anzi certamente) non conosceva questa poesia di Salvatore Quasimodo, che la pubblicò in Acque e terre, nel 1930. La gloria apparente e le pompe del mondo non salvano l’uomo dalla solitudine, figlia della incomunicabilità e della mancanza di relazione, figlia di un’antropologia del potere che non ammette i propri limiti, semplicemente umani, figlia di un soggettivismo generico che ha origini lontane e che oggi permea questo mondo,…
Anders B. Breivik, o della vanitosa follia
Una breve notazione, ché il silenzio è più opportuno in questi momenti. Si conferma con quest’ultimo terribile fatto la crisi del pensiero pensante e raziocinante che abbiamo in più punti e momenti segnalato su questo sito. Il fatto di Oslo segue una “logica” belluina primordiale, così come ogni altro analogo atto, di cui gli esempi abbondano. Logica non nel senso di un logos, che sia sinonimo di ragione ragionante, ma nel senso di un flusso mentale qualsiasi, in questo caso…
Camminando camminando …
Non eravamo Socrate e Alcibiade, né Aristotele nel Peripato o Epicuro nel suo Giardino, questo pomeriggio in due a camminare tra le acquae di risorgiva. Gustav è nome tedesco, forse goto o longobardo. Dopo il piovasco, abbiamo visto che sarebbe stato meglio ragionare camminando, e non sedersi attorno a un tavolino in un caffè. Vecchio amico incontrato nella grande azienda, ora le strade si incrociano e la ragione ragionante ci accomuna. Parlare del senso, come criterio della morale, e delle virtù…
Dio perdona, internet no
Se commetti qualche azione mala, e perciò si crea la necessità del perdono di Dio, sai che un pentimento contrito per l’azione compiuta fa sì che questo perdono, come dono reiterato e reiterabile di Dio stesso, sia certo. Questa è la retta dottrina cristiana sul male consapevolmente fatto, sul pentimento e i buoni propositi, e sul perdono. Si potrebbe dire, senza scomodare la teologia morale, che la persona ha bisogno di riconoscere il male che compie, sapendo che in…
L’Antropologia dell’Imperfezione
Chiara notte di mezza estate a Firenze. Il cielo è blu cobalto. With or without you e Stairway to heaven… la sera cala dietro la Loggia dei Lanzi, un musicante le canta solo, con la chitarra, bene. E poi vende suoi cd a un pubblico cosmopolita. La gente sciama verso il fiume dove canta e suona al Ponte Vecchio un altro artista di strada. Il “Perseo” celliniano esibisce le terga da par suo, bronzei glutei perfetti, e chiamo Beatriz (che dorme) per…
Bene, un “bene”, il “bene”
Si dice “Hai fatto bene“, quando si commenta una scelta fatta da un altro che si approva, oppure un lavoro fatto come si deve. Si dice “beni” di ciò che si possiede, a cui, al singolare, si può anteporre l’articolo indeterminativo “un“. Se invece si intende “il bene” come un qualcosa che è connotato da intrinseca bontà, c’è bisogno di usare l’articolo determinativo “il“, poiché ciò che è bene deve essere individuabile con chiarezza. I filosofi antichi, da Platone ad Agostino…