…del maggiore partito della sinistra italiana dopo la sconfitta elettorale. Mi ero ripromesso, dopo il titolo-articolo pubblicato lunedì 26 settembre 2022 post crash in ogni senso della politica italiana, di tornare sul tema. Approfitto del fatto di avere ascoltato per due o tre ore in viaggio in auto gli interventi nella direzione nazionale del Partito Democratico, dove si è consumato un autò da fè impressionante del gruppo dirigente, un atto di auto accusa impregnato di un po’ di contrizione e…
filosofando
La prudenza e l’imprudenza, o di come una virtù morale possa trasformarsi in un rischio per l’incolumità delle persone
Storicamente il concetto di prudenza, phrònesis in greco, prudentia in latino, è sempre stato un elemento di saggezza popolare e di riflessione filosofica. Il “grande Ayatollah Ruollah Khomeini” Dal popolo minuto ai più grandi pensatori ha avuto un’attenzione somma, sia per la gestione della vita quotidiana, sia per l’esercizio del pensiero sui comportamenti umani. Molto semplificando, posso citare Aristotele, che la studiò nel suo grande testo Etica Nicomachea, per poi passare ai Padri della Chiesa, sia i meno conosciuti come…
Ho nostalgia di Tristan Tzara, di André Breton, di Louis Aragon, di Paul Eluard, di Antonin Artaud e di Guillaume Apollinaire, di Lev Davidovic Trotszki, di Aleksandr Blok, di Vladimir Majakovski, di Carl G. Jung, del surrealismo, di dada (perfino dei New Dada di Maurizio Arcieri, quello di “Cinque minuti e un jet partirà…”), di Giorgio Gaber, di Paolo Conte (e non confondiamo i “conte”, parbleu!), di Enzo Jannacci e perfino di Brigitte Bardot, mentre sono costretto a subire (spero sempre meno) una Michela Murgia, una Conchita De Gregorio, una Rula Jebreal, una Laura Boldrini, una Greta Thumbèri (scrivo il cognome come si pronunzia), una Monica Cirinnà, uno Zan, grazieadio questi due ultimi “archiviati”, duole un po’ dirlo, ma non tanto, da Meloni, un Gad Lerner, un Moni Ovadia, il pacista incomprensibile, un Roberto Saviano, quello che lucra una rendita di posizione da anni, un Damiano dei Maneskin, e un Fabio Fazio…, nipotini di una sinistra piccolo borghese, dello schwa, della scuola dell’infanzia obbligatoria dai tre anni (ahi ahi, Letta!) dove si vorrebbe cominciare a parlare di LGBT, per proseguire alle elementari, e di altre amenità apparentemente segni di libertà, ma in realtà manifesti di un nuovo conformismo scolorito, noioso e incolto
Rivendico lo spazio mentale politico e culturale di una sinistra, di un socialismo democratico che possa fare a meno dell’elenco di persone che ho citato nella seconda parte del titolo, recuperando le figure elencate nelle prima parte. Tristan Tzara Da anni mi annoio ascoltando e leggendo parole e testi di persone che si collocano “a sinistra” nello schieramento cultural-politico italiano, ma in realtà sono esempi di mero snobismo chiccoso. Non ho nulla da condividere con l’elenco delle persone collocate “a…
Il raglio dell’asino, ovvero di come la verità “scappa” (nel senso che è incomprimibile) sempre da tutte le parti. Alcuni asini di questi tempi: i genitori, oltre a diversi politici
L’amico Franco che non è esente da peccati, come peraltro ciascuno di noi, io in primis, mi ha offerto una interessante metafora, quella dell’asino che, anche se travestito da cavallo, non potrà mai confondere il suo padrone o il compratore, circa la sua natura di equino. In altre parole, pure se agghindato come un destriero, un asino sarà sempre tale, perché prima o poi gli scapperà un potente raglio. Il raglio non è un nitrito… E questo vale in ogni…
…in attesa di proporre una riflessione ponderata sull’esito delle ELEZIONI POLITICHE due parole: ha vinto il Centro destra e governerà come previsto dalle regole democratiche, ma NON SIAMO DIVENTATI FASCISTI; nel centro destra, è ora chiarissima la leadership di Meloni e di Fratelli d’Italia, mentre Salvini ha portato la Lega al disastro e spero che i vari Giorgetti, Zaia e Fedriga ne prendano atto, sostituendolo, per il bene degli elettori che credono in quel partito, che ha una storia popolare: a forza di egocentrismo, il bullo milanese si è schiantato; il PD guidato dal più confuso segretario della storia fa una figura barbina, perché non è né carne né pesce ed è contornato da figure mediocri come Serracchiani, Orlando e altri, capalbiesi, signore parioline, “cirinnà” etc.; forse, in qualche modo turandosi il naso, avrebbe potuto tenere aperto il dialogo con i grillini e il “rosatellum” avrebbe funzionato in modo diverso, ed anche evitare l’ondivago esitare tra Calenda e Fratoianni, la scelta del quale è stata esiziale, pur essendo diventato il PD un partito prevalentemente di laureati (ovviamente absit inuria verbis, perché anch’io appartengo ad abundantiam alla categoria, ma in modo molto diverso dai borghesucci mantenuti all’università) e di centri storici, e non è più né socialdemocratico né quasicomunista, né attento ai lavoratori; il 5 Stelle dell’avv.cchio azzeccagarbugli foggiano, campione italiano di furbizie meschine e di disonestà intellettuale, viene dato in ripresa, sì, ma solo sui sondaggi, perché porta a casa il 15%, che mi pare sia meno della metà del 33% preso nel 2018; Berlusconi e Forza Italia paiono immarcescibili, e sono obiettivamente un elemento di equilibrio verso la moderazione, sempre che Berlusconi stesso non dica parole pericolose e oltraggiose per il Popolo ucraino, come ha fatto qualche giorno fa affermando che Putin voleva mettere a Kijv “persone perbene”; i verdi, mescolandosi a tristissimi rossi fuori tempo massimo, prendono inutili inezie: il mio amico Alexander Langer insegnava che i “verdi” non sono né di destra né di sinistra, perché il tema ambientale riguarda tutti, ma Langer è mancato e adesso da quelle parti lì ci sono dei nani; Renzi e Calenda, che ho votato, hanno preso il 7,7%, che non è male, ma pagano le loro reciproche antipatie. Non so a che cosa serviranno se non a una testimonianza abbastanza competente; grazie a Dio sono fuori brutti figuri come Paragone e inetti sostanziali come Di Maio
il livello della politica italiana, con rispetto parlando per il cane e la ragazza Articoli e Saggi brevi | economia | filosofando | idiozia | invettiva | meditazione | politica | profezia | psicologia | psicologia sociale | sapienza | scienza | sociologia | storia |…
Il Presente e il Potere, anche in vista delle elezioni politiche 2022 in Italia
Il praesens, il tempo presente, secondo Agostino è l’unico concetto di tempo che abbia senso, poiché il passato deve essere affidato alla memoria e il futuro non si può conoscere né prevedere. Lo scrive splendidamente nel celeberrimo testo che troviamo nel LIbro XI delle Confessiones. il generale tedesco Erwin Rommel (che per me merita rispetto) Fino alla scoperta einsteiniana della relatività generale, che è una dottrina della scienza fisica, e anche dopo, l’intuizione del grande filosofo e Padre della chiesa…
Caro amico lettore, ti esorto, VAI A VOTARE!
Mi rivolgo a te in modo confidenziale, caro lettore, con il “tu”, come mi pare peraltro faccio sempre. Ma stavolta più convinto, di questo “tu”. Il primo Presidente della Repubblica Italiana avv. Enrico De Nicola firma la carta Costituzionale L’articolo 48 della Costituzione della Repubblica Italiana parla del diritto-dovere di partecipare a tutte le consultazioni elettorali, che siano politiche o amministrative, ovvero referendarie, in base al suffragio universale che in Italia esiste SOLO dal 1946, quando furono ammesse al voto…
“Ove tende questo vagar mio breve (…)?” di Giacomo Leopardi e “Homo viator (sum)…” di Gabriel Marcel
La citazione leopardiana che assume il meraviglioso verso del Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, mi permette di riflettere sul senso. Senso in termini generali, senso in termini esistenziali. Palazzo Leopardi a Recanati (…) Dimmi, o luna: a che valeal pastor la sua vita,la vostra vita a voi? dimmi: ove tendequesto vagar mio breve,il tuo corso immortale? Il poeta si pone la domanda filosofica, tipica del conte Giacomo, circa l’indirizzo, o il senso della sua propria vita.
Il cambiamento vive nella permanenza, come insegnavano Platone e Aristotele, che seppero sintetizzare il pensiero opposto di Parmenide di Elea e di Eraclito di Samo, per dire che nulla è fermo, perché è impermanente, ma nulla scompare, perché è eterno. Una contraddizione apparente…, perché spesso nell’attuale politica italiana si osserva l’immobilità “parmenidea” assieme alle contraddizioni reomatiche “eraclitee” dei più, basti osservare il “voltagabbanismo” osceno di un Conte, quello che sarebbe “de sinistra”, però amato da The Donald (Trump), di cui ambiguamente accolse il ministro Barr offrendogli il contatto diretto con i nostri servizi segreti, e altrettanto ambiguamente fece girare per l’Italia centinaia di militari russi venuti ufficialmente per aiutarci in tempo di Covid, …e dunque che sinistra è quella del dandy foggiano? Aaah, eraclitea, certo! Le società economico-industriali e commerciali “benefit”, ad esempio, potrebbero essere una delle cure per la “guarigione” della politica. Se questo schema morale ed operativo fosse già presente nella politica e nella società, non saremmo qui a discutere di elezioni dove si fronteggiano schieramenti politici guidati da mediocrissimi (Conte e Salvini che, quando lo sento parlare di 30 miliardi di euro come se fossero bruscoli di segatura, gli chiederei se si rende conto di ciò che sta parlando), e da mediocri (Letta e Meloni), ma sosterremmo il lavoro prezioso del Presidente Draghi che quei quattro, con diverse responsabilità, hanno cacciato
La vulgata filosofica del cosiddetto “liceo” americano, ove si studi qualche filosofema greco antico, spiega come Parmenide di Elea, con il suo concetto di Essere rotondo e immutabile, contrasti il Fluire (divenire) eracliteo dell’acqua, sempre diversa, sotto il medesimo ponte, che è lo stesso, invece. La vulgata, appunto, perché i due concetti, dell’essere e del divenire, non sono così in contrasto, poiché danno del mondo due prospettive, entrambe plausibili. Non dico “vere”, perché il discorso sulla verità è un altro,…
La Bibbia ci insegna a considerare i “segni dei tempi”, cioè i messaggi che dobbiamo saper cogliere per il cambiamento, sia nelle nostre vite, sia nei nostri ruoli, sia nelle strutture sociali cui partecipiamo. Il testo che cito è il capitolo III del Qoèlet, che fu scritto attorno al III/ II secolo avanti Cristo, probabilmente da un filosofo ellenista di scuola cinico-scettica (anche Gesù di Nazaret probabilmente conosceva questi indirizzi filosofici), che si aggirava per il Vicino Oriente antico. Riporto i primi versetti del capitolo citato…
[1]Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. Un tale che non ha saputo fermarsi nei tempi giusti, come gli avrebbe suggerito Qoèlet [2]C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.[3]Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,un tempo per demolire e un tempo per costruire.[4]Un tempo per piangere e un tempo per ridere,un tempo per gemere e un…