Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Il vento contrario, e io perso nello scorrere infinito del vivere, mio caro lettore…

L’autunno s’affaccia tra gli alberi dei boschi di ripa lungo l’Isonzo a metà ottobre. Son stato nella bella città sul confine, dove c’era il “muretto” sulla cortina di ferro, parola di Churchill. Qualche mio collega del tempo -un poco enfaticamente- anni fa chiamava Gorizia la “piccola Berlino”. Una tantum son lì non per lavoro ma a fissare controlli di salute, sperando e credendo. Dopo aver salutato qualcuno, mi pongo sulla via del ritorno, a ovest, evitando autostrade intasate. E…

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Del “male”

Caro lettore, ti propongo un breve saggio sul tema del male alla luce della teologia cristiana classica, cioè quella informata essenzialmente al pensiero di Sant’Agostino e  di San Tommaso d’Aquino, comunque diversa dall’etica sottesa in un post precedente,  di solo qualche giorno fa, quello dedicato al tema del “valore” in Max Scheler e altri. Non è una lettura facile ma, se affrontata con un po’ di pazienza, forse può servire a rischiarare alcuni concetti al giorno d’oggi quando…

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Simpatia, antipatia, empatia. Due persone, due storie: Ilaria Cucchi e Francesco Tedesco e… io stesso

Può darsi che quello che qui scriverò risulti a qualcuno sgradevole, ma ce l’ho in cuore da qualche anno e ora lo scrivo. Parlo dell’antipatia, dal latino antipathia che deriva dal termine greco αντιπαθεια, formato da αντι cioè “contro” e da παθος ossia “passione”,  il quale può significare un’espressione di odiosità, un che di insopportabile, spiacevole, sgradevole, fastidioso, seccante, indisponente, malvisto, inviso e, perfino, ripugnante. Mio padre usava quest’ultimo aggettivo quando voleva spiegarsi su una persona che proprio non gli piaceva.

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I modi del potere tra dominio e servizio

Gli attuali governanti italiani, in particolare i due vicepresidenti del Consiglio dei ministri, non sanno distinguere tra le due declinazioni classiche del potere, la declinazione come dominio e quella come servizio, perché sono ignoranti in tutti e due i sensi dell’ignoranza: nel senso tecnico in quanto hanno poca o punta preparazione costituzionale, e in senso morale in quanto non sanno distinguere tra le cose buone da fare e le cose cattive da evitare o, come dicevano i padri latini e…

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“Valore” e “valori” in Max Scheler e in altri pensatori

Max Scheler può essere considerato il pensatore contemporaneo che ha più e meglio approfondito il tema dei “valori” in ambito etico-filosofico, a volte dialogando e a volte polemizzando con il filosofo della politica Carl Schmitt. Egli si mantiene in ambito rigorosamente filosofico, poiché rifiuta di sottomettere i valori ad ogni declinazione psicologistica o economicistica. Per lui i valori appartengono a una dimensione simpatetica della relazione tra umani, avendo “valore” in sé, non in funzione di…

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Correzione fraterna, vaniloquio, biasimo, maldicenza, giudizio temerario e calunnia

A modo di esempio vediamo qualcosa dell’agire umano a livello interpersonale, una “scala” di comportamenti umani che va dal virtuoso al gravemente vizioso. La correzione fraterna, se fatta in presenza di un riscontrato errore comportamentale di un amico, di un collega di lavoro o di un dipendente, è doverosa e fortemente efficace, come è talora utile e psicologicamente opportuno il biasimo, se del caso, e se espresso con rispetto per la persona e con motivazioni circostanziate. Vi è poi…

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A-crazia (dal greco a-kratìa), vale a dire governo senza oppressione, in tempi in cui le democrazie tendono a somigliare pericolosamente a demo-kratùre, dove il potere si esercita senza rispetto

Il mio amico Francesco Ferrari, filosofo pratico e socio di Phronesis, è ricercatore e docente all’Università di Jena. Ha scritto recentemente un agile volumetto: La comunità postsociale. Azione e pensiero politico di Martin Buber, edito da Castelvecchi. Il filosofo ebreo tedesco si è battuto tutta la vita per un socialismo religioso da una prospettiva ebraica non populista, e nemmeno sovranista. Di questi tempi leggere un testo come quello di Francesco allarga il cuore e le facoltà raziocinanti. Lo consiglierei ai due…

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Mimmo Lucano, o del tribalismo epistemologico

Quando ho visto la prode e coraggiosissima Boldrini sotto casa Lucano in quel di Riace ho avuto l’ennesima conferma dell’esistenza di una sorta di tribalismo epistemologico, una vera e specifica visione del mondo. Una visione del mondo a senso unico, incapace di vedere i vari strati della realtà e le contraddizioni insite, in essa. Potrei anche essere d’accordo nel merito se si tratta di salvare vite umane in mare, in montagna, nei deserti o nelle città, ma non nei modi nei quali…

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Il friulo-scintoismo, una visione del mondo, o del dolore necessario

Quando ero capo del personale della più grande azienda friulana ho avuto modo di confrontare spesso il modo di lavorare della nostra gente, operai, periti e ingegneri friulani, con il modo di lavorare di tedeschi e svedesi, famosi nel mondo per correttezza, continuità e solerzia. Ebbene, i nostri nulla rendevano ai colleghi del Nord per capacità e saper lavorare senza requie, anzi. Impegno costante, dedizione e senso di appartenenza all’azienda erano al massimo.E mi ricordavano la determinazione di mio padre,…

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Tizio, Caio e Sempronio

Prendo a prestito il raccontino sottostante, ove troverai, mio gentil lettore domenicale e oltre, con solo un breve inciso tra parentesi, mio, ricevuto stamane da un caro e spiritoso amico che citerò più avanti, e con il suo permesso quivi pubblico. “Mediamente in ogni azienda di qualsiasi dimensione ci sono tre personaggi: Tizio, Caio e Sempronio. Nomi in voga nell’antica Roma, ma adatti all’uopo di questo racconto breve (n.d.r.). Tizio è il classico “vecio brontolon” (rectius rompicojoni), da tempo in azienda (e…

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