Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

La malvagità umana nel togliere la vita altrui con le guerre, le rivoluzioni, le persecuzioni religiose, le aggressioni, gli omicidi, e il ruolo dei media

L’uccisione di un essere umano da parte di un suo simile è raccontato fin dai primi capitoli della Bibbia, in Genesi 4. Si tratta della storia di Caino, “colui-che-ha-le-sopracciglia-unite” e Abele, che significa il “soffio“, figli di Adamo, cioè “colui-che-è fatto-di-terra” (adamah), e Eva (Awa), “la madre-degli uomini“. La storia del mondo è storia di guerre, uccisioni e ammazzamenti individuali, stragi di gruppi, di eserciti e di popoli interi. Le rivoluzioni sono zeppe di sanguinose storie e uccisioni, le persecuzioni…

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La drammatica commedia recitata nello Studio ovale della Casa Bianca una decina di giorni fa tra Zelensky, Trump e Vance, alla presenza dei media (mio papà Pietro sarebbe sbottato in questo modo, con piena ragione: “un’americanata”), mi ha ispirato un vecchio detto di Voltaire: “il lavoro umano è stato inventato dagli dèi olimpici, su suggerimento di Efesto-Vulcano, che preparava gli arredi dell’Olimpo, per combattere la noia, il vizio e il bisogno.” Gli “dèi” olimpici avevano gli stessi difetti degli esseri umani. Ciò detto, l’acidità dell’umano carattere, specialmente quando si invecchia, può fare il resto, danni compresi, oppure no

Fra i tre personaggi citati nel titolo è accaduto un dramma, che si colloca certamente fra la tragedia per i toni, e la commedia per i contenuti del confronto, se non fosse che anche i contenuti si collocano sul versante tragico, poiché si tratta di una guerra tra due nazioni. Qui non ne scriverò nello specifico, perché chiunque ha già letto e sentito (e forse anche ascoltato) e legge e ascolta anche troppo in tema, che però è già…

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Tra i personaggi della vecchia Europa Emmanuel Macron si sta distinguendo, ma non in positivo, in tempi nei quali sarebbero necessarie figure di statura ben diversa, ovvero del declino di un uomo non poco presuntuoso e abbastanza mediocre, direi quasi ridicolo, oramai poco amato dai Francesi e protetto da una legislazione costituzionale sempre tendenzialmente imperialeggiante, mediante il modello istituzionale del semi-presidenzialismo. I Francesi, fin dalle monarchie assolute del XVI secolo hanno quasi sempre preferito (per quanto possibile) gli “uomini forti” (da Luigi XIV il Re Sole, passando per Napoleone Bonaparte, Luigi Napoleone III fino al generale Charles De Gaulle, e… basta). Se ricordiamo (ai Francesi) che due millenni fa in Italia c’era Caio Giulio Cesare e in Gallia (Francia) Vercingetorige, non ci sorridono più (se mai lo fanno, talora forzosamente; mia mamma che visse a lungo a Torino come ragazza a servizio da un ufficiale in pensione della cavalleria sabauda, il Colonnello Torquato Vanzi, mi diceva che nel popolo era invalsa la frase “Piemontesi o Francesi, falsi e cortesi”), un po’ come ha fatto Macron qualche giorno fa, quando il Presidente Donald Trump ha lodato convintamente Giorgia Meloni (che, è ovvio, non paragono minimamente a Giulio Cesare, lo scrivo a scanso di accuse da parte di Elly Schlein e c., o di Giuseppi e sodali tutt’intorno). Un’altra constatazione storica che fa quantomeno “inquietare” (per non dire di peggio) i Francesi è dirgli che in realtà loro sono dei “Tedeschi occidentali”, così spiegandolo: Charlemagne, cioè Carlo Magno, re Franco era… Germanico, come gli Ottoni e i successivi imperatori del Sacro Romano Impero… Un’ultima cosa che li fa incacchiare è dir loro che sono dietro a noi industrialmente, e anche come agricoltura e vinificazione, nonché come ricchezze artistiche, dove l’Italia non teme paragoni con chicchessia. Ad esempio, se al Louvre togliamo la pittura italiana, che cosa gli resta di grandissimo in questa branca delle arti figurative? Rembrandt, Rubens e i loro Impressionisti. Per finire scherzando: loro, a Johann Sebastian Bach possono opporre più o meno Jacques Offenbach, che peraltro era alsaziano, quindi mezzo-tedesco. Vive la France, senza ironia. Basta così. Piuttosto servirebbe un sussulto collettivo del Vecchio Continente, al di là di divisioni tra le parti politiche, che sono in larga misura superate dai fatti: non solo per la presenza di Trump, ma per tutto ciò che è cambiato e che richiede altre chiavi di lettura e altre stature politiche rispetto alle attuali, capaci anche dell’opportuno cinismo realistico. Si studi la storia del XX secolo per comprendere i giorni presenti, specialmente gli anni che vanno dal 1933 al 1939 (chi la conosce sa che cosa intendo): può essere, perché no, maestra capace di impedire analoghi disastri

I grandi modelli morali della politica sono stati ampiamente elusi e delusi dalla politica contemporanea, da tutti, certamente dai dittatori e dagli autocrati, ma anche – se pure in modo diverso – dai rappresentanti eletti nelle democrazie liberali. Uno di questi è il Presidente della Repubblica Francese, storica maestra di democrazia. Intanto qui parlerò di quest’uomo, riservandomi altre modeste biografie per le prossime settimane. Dico subito che il Macron politico nulla ha a che vedere con i grandi personaggi (nel…

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La transizione evolutiva in natura, nella società e nei gruppi organizzati

Se siamo capaci di osservarla, la Natura ci insegna come funziona tutto, anzi “il tutto”, a partire da come funziona essa stessa, progressivamente, anche se a volte avvengono e si notano “salti evolutivi”, che predispongono il flusso a nuove modifiche più lente. (Charles Darwin) Nelle società civili e politiche accade altrettanto, come ci illustra, in questo caso, la Storia. A momenti di stasi possono succedere momenti di forte cambiamento, anche rivoluzionario, per poi riprendere un cammino di modifiche più progressive…

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I pecoroni

Lo spirito gregario appartiene alla natura umana, così come – di contro – vi appartengono le opposte caratteristiche della leadership. Nel caso di cui qui tratto, è evidente che lo spirito gregario coinvolge molta parte (non so se la maggioranza, ma penso e spero di no) di una categoria di funzionari dello Stato, che assolvono a compiti della massima importanza nel civico ambito della società attuale, i magistrati. A distanza di due o tre anni non avrei mai pensato di…

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Alcune questioni che interpellano il nostro intelletto e la nostra coscienza: 1) la saggezza del papà di Ramy Elgami; 2) l’assoluzione di un omicida; 3) la legittima difesa come principio morale

Il signor Yehia Elgami è un egiziano poco più che sessantenne, che vive in Italia da oltre vent’anni. Gli è accaduta la disgrazia più grande che può capitare a un padre, a un genitore: la morte di un figlio in un incidente stradale generato dalla fuga forsennata su uno scooter, guidato da un amico, da un posto di blocco dei Carabinieri. Il fatto accadeva lo scorso novembre 2024 a Milano. L’inseguimento della “gazzella” è terminato con la caduta dei due…

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Dell’arroganza degli incompetenti, o (alio modo dicendi) degli ignoranti “tecnici”, e del pericoloso, anche se grazieadio parziale, oscuramento del pensiero critico, anche a causa di sub-culture come quelle denominate “woke”, “politically correct” e “cancel culture”, che speriamo siano finalmente progressivamente sconfitte, azzerate e buttate nell’immondezzaio della storia, come merita ciò-che-è (a mio convinto parere) un puteolente regresso intellettuale e morale, ma per ottenere ciò dobbiamo impegnarci seriamente. Un’altra malattia cognitiva e morale contro la quale è necessario combattere è la vecchia eresia del “manicheismo”, ancora diffusa ovunque, battaglia sulla quale mi impegnerò

Caro lettore, ho già scritto molte volte, qua e là e nel tempo (e ne ho anche parlato pubblicamente in varie occasioni e luoghi), su questo tema o su temi affini, come quando ho distinto tra i concetti-sintagmi di ignoranza-tecnica (incolpevole se non viene proposta come conoscenza) e ignoranza-morale (colpevole). Ne riparlerò brevemente in questo articolo trattando anche altri temi, comunque connessi tra loro. In maniera ricorrente mi capita di incontrare persone o di vivere situazioni (a volte – purtroppo…

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Discorsi su papa Francesco e dintorni…

Se io dico “Francesco” chi ascolta può pensare, a mio avviso, una di queste tre cose, o anche più: 1) si tratta del nome della persona stessa che incontro, oppure di una persona di cui si parla; 2) si tratta di papa Francesco; 3) si tratta di san Francesco d’Assisi, che è il più noto dei santi con questo nome. Forse, se la persona da me interpellata è più interessata alla cultura, potrebbe pensare anche a…

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“Maestri e maestre di pensiero” incomprensibili, disutili, da rapper e trapper, fino a una Litizzetto e a un Conte Giuseppe

Di mattina do solitamente uno sguardo ai tg vari ed eventuali, cambiando canale. Quasi sempre indugio su Canale 48, che hanno recentemente “normalizzato” da un’impostazione diversa, sbarazzina, che gradivo. Forse perché Lorenzo (non ricordo il cognome) la faceva troppo da protagonista. Verso le 7, prima della Rassegna Stampa dell’usuale Roberto Vicaretti, simpatico, anche se trasparentemente di parte, e ciò mi disturba anche se è dalla mia parte, danno qualcos’altro. Niente da fare: anche i giornalisti, prima di riferire notizie di…

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I tre tipi di “padre” rimasti (dopo la morte omicidiario-eutanasica del “PADRE”) nella società contemporanea, nella cultura e nella politica. In generale, il “padre”, da qualche decennio, è stato sostituito dallo smartphone, ora coadiuvato dall’Intelligenza Artificiale! Occorre condividere bene questi concetti perché di questi tempi le parole sono sempre più semanticamente confuse come ad esempio: genocidio, su cui girano idee manichee, come il parallelismo semantico tra l’innominabile, ma fatta-da-esseri umani, Shoah, e le tragicissime stragi di Gaza. Bisogna stare molto attenti alle parole che si usano, perché “le parole sono le cose”. La dico in inglese: WARNING!

Per “padre” correntemente si ritiene, in ambito umano (homo sapiens sapiens) la struttura bio-fisico-psico-spirituale di sesso maschile (il mas, maris latino), possedente gonadi in grado di produrre cellule rigenerative della specie – detti spermatozoi (vale a dire “vivente-animale”) – utilizzabili in atti istintual-culturali cui si dedica al fine (c’è dunque un fine nella sessualità o attività erotica) di evitare l’estinzione della specie stessa. Solitamente provando piacere, siccome la natura è sapiente, a differenza di molti umani dei tempi nostri (parlo…

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