Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

“Quant c’al ven un sgorli di ploia”, in friulano concordiese o “pasoliniano” cioè quando viene uno scroscio di pioggia, ovvero la vita è biografia costante di un progetto

“E la pioggia che va…” cantavano i Rokes di Shel Shapiro nel 1966, “Quant c’al ven un sgorli di ploia“, mi dice Livio guidando verso Sauris in una bellissima domenica d’ottobre, in friulano concordiese o “pasoliniano” cioè quando viene uno scroscio di pioggia, ovvero “Sum et nihil humani mihi alienum est“, (da Heautòntimoroumenos, cioè Il punitore di se stesso, 77) come sentenziava il poeta e commediografo Publio Terenzio Afro a metà circa del II secolo a. C. Viviamo albe irreversibili…

Continua a leggere

Il paesaggio dell’anima, Dio, o il limite dell’umano

Che l’anima possa avere un paesaggio è bella metafora, traslato spirituale. Immaginare che nell’anima si dispieghino prati e colli è immaginifico. Eppure non è in-plausibile, poiché l’anima, come il corpo, è un paesaggio. Si dice correttamente, infatti “Io sono la mia anima e non: ho la mia anima“, e si dice anche “Io sono il mio corpo e non: ho il mio corpo“. E dunque, se noi siamo il nostro corpo e la nostra anima, siamo anche un paesaggio, come di…

Continua a leggere

Improvvisatori, dilettanti, orecchianti, apprendisti, professionisti, sapienti: il climax degli umani

Nel titolo i primi tre idealtipi weberiani di solito sono anche presuntuosi, e talora perfino arroganti; i secondi tre di solito non lo sono poiché conoscono la fatica dell’imparare. Stavo viaggiando verso il locus di una lezione dove oggi avrei parlato della libido sexualis in Freud, comparandola anche alla libido potestatis e alla libido pecuniae, che forse sono ancora più forti della prima libido e talvolta con essa interconnessi e compresenti, come in certi satrapi di ogni tempo, sia che…

Continua a leggere

Del “male”

Caro lettore, ti propongo un breve saggio sul tema del male alla luce della teologia cristiana classica, cioè quella informata essenzialmente al pensiero di Sant’Agostino e  di San Tommaso d’Aquino, comunque diversa dall’etica sottesa in un post precedente,  di solo qualche giorno fa, quello dedicato al tema del “valore” in Max Scheler e altri. Non è una lettura facile ma, se affrontata con un po’ di pazienza, forse può servire a rischiarare alcuni concetti al giorno d’oggi quando…

Continua a leggere

Simpatia, antipatia, empatia. Due persone, due storie: Ilaria Cucchi e Francesco Tedesco e… io stesso

Può darsi che quello che qui scriverò risulti a qualcuno sgradevole, ma ce l’ho in cuore da qualche anno e ora lo scrivo. Parlo dell’antipatia, dal latino antipathia che deriva dal termine greco αντιπαθεια, formato da αντι cioè “contro” e da παθος ossia “passione”,  il quale può significare un’espressione di odiosità, un che di insopportabile, spiacevole, sgradevole, fastidioso, seccante, indisponente, malvisto, inviso e, perfino, ripugnante. Mio padre usava quest’ultimo aggettivo quando voleva spiegarsi su una persona che proprio non gli piaceva.

Continua a leggere

“Valore” e “valori” in Max Scheler e in altri pensatori

Max Scheler può essere considerato il pensatore contemporaneo che ha più e meglio approfondito il tema dei “valori” in ambito etico-filosofico, a volte dialogando e a volte polemizzando con il filosofo della politica Carl Schmitt. Egli si mantiene in ambito rigorosamente filosofico, poiché rifiuta di sottomettere i valori ad ogni declinazione psicologistica o economicistica. Per lui i valori appartengono a una dimensione simpatetica della relazione tra umani, avendo “valore” in sé, non in funzione di…

Continua a leggere

Correzione fraterna, vaniloquio, biasimo, maldicenza, giudizio temerario e calunnia

A modo di esempio vediamo qualcosa dell’agire umano a livello interpersonale, una “scala” di comportamenti umani che va dal virtuoso al gravemente vizioso. La correzione fraterna, se fatta in presenza di un riscontrato errore comportamentale di un amico, di un collega di lavoro o di un dipendente, è doverosa e fortemente efficace, come è talora utile e psicologicamente opportuno il biasimo, se del caso, e se espresso con rispetto per la persona e con motivazioni circostanziate. Vi è poi…

Continua a leggere

Il friulo-scintoismo, una visione del mondo, o del dolore necessario

Quando ero capo del personale della più grande azienda friulana ho avuto modo di confrontare spesso il modo di lavorare della nostra gente, operai, periti e ingegneri friulani, con il modo di lavorare di tedeschi e svedesi, famosi nel mondo per correttezza, continuità e solerzia. Ebbene, i nostri nulla rendevano ai colleghi del Nord per capacità e saper lavorare senza requie, anzi. Impegno costante, dedizione e senso di appartenenza all’azienda erano al massimo.E mi ricordavano la determinazione di mio padre,…

Continua a leggere

Tizio, Caio e Sempronio

Prendo a prestito il raccontino sottostante, ove troverai, mio gentil lettore domenicale e oltre, con solo un breve inciso tra parentesi, mio, ricevuto stamane da un caro e spiritoso amico che citerò più avanti, e con il suo permesso quivi pubblico. “Mediamente in ogni azienda di qualsiasi dimensione ci sono tre personaggi: Tizio, Caio e Sempronio. Nomi in voga nell’antica Roma, ma adatti all’uopo di questo racconto breve (n.d.r.). Tizio è il classico “vecio brontolon” (rectius rompicojoni), da tempo in azienda (e…

Continua a leggere

Da Marx a Nietzsche, da Freud a Edith Stein e Clemente Rebora, una esplorazione del pensiero contemporaneo

Cari lettori e gentili allievi, la visione del mondo “laica”, nel senso etimologi co del termine (da làos, in greco popolo) negli ultimi due secoli è l’oggetto del corso semestrale proposto ai miei storici allievi di ogni età, che mi seguono da quasi tre lustri. Si iniziò con un corso di filosofia morale biennale che intitolai Il Bene e il Male nell’Uomo al fine di chiarire, per quanto possibile, la compresenza dei due “stati psico-morali” nell’anima umana, per cui non si…

Continua a leggere