Quanto ha avuto inizio, di terribilmente tragico, sabato 7 Ottobre 2023 in Israele, nel Vicino Oriente (non Medio Oriente che è più a Est!) mi suggerisce di affrontare in qualche modo il tema “Hamas”, certamente nei limiti della mia non-specializzazione storiografica e storico-contemporanea, ma utilizzando gli strumenti politologici e filosofico-teologici a mia disposizione, perché quanto accaduto, al di là della sua dimensione terribilmente bellica, è estremamente complessa e merita di provare a congiungere la riflessione utilizzando diverse chiavi di lettura.
Filosofia Pratica
I politici, caro lettore, sono sempre lì che camminano per le strade e le piazze romane, l’uno accanto all’altro, e sorridono, ripresi nei video in tv e sul web, non si capisce dove stiano andando, ma camminano… (devo dire che di solito mi fanno un po’ sorridere, quando non mi urtano i nervi, come il “verde” Bonelli, che mi sembra sempre impegnato a cambiare il mondo, fo’ per dire, con il suo passo lemme lemme). Che differenza noto tra il loro incedere incomprensibile (insisto: dove vanno?), e quello serio e deciso del Quarto Stato, il popolo proletario e lavoratore, operai, artigiani e contadini, come Pellizza da Volpedo li rappresenta nel suo famoso dipinto (esposto nella Galleria d’Arte Moderna di Milano)! Questi ultimi devono camminare e camminare per cercare di conquistarsi la sopravvivenza e il futuro loro e delle famiglie; quelli camminano perché hanno forse, talvolta, poco da fare, se non prevalentemente gigioneggiare in giro per Roma. Parole amare, le mie, senza qualunquismo. Che tristezza
Camminano, involontariamente imitando l’immagine del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, solo che, rispetto al grande quadro socialista, mi fanno pena, se non un po’ di rabbia. A volte il loro incedere è deciso (potrei fare dei nomi, ma la cosa mi annoia), a volte fiacco (potrei fare dei nomi, ma la cosa mi annoia); a volte parlottano tra loro, a volte silenti rivolgono ai passanti un sorriso dovuto. Vanno al ristorante? A Montecitorio? A Palazzo Madama? Ovunque, certamente al…
Tutti gli esseri umani sono “naturalmente/ necessariamente” interconnessi, e dunque per nulla come soggetti coscienti “auto-nomi-in_sé-sufficienti”, anche se taluni (non molti) possono sopravvivere per un certo tempo nella “wilderness”, ma non per sempre, quasi da anacoreti contemporanei, a imitazione degli antichi Padri del deserto; anche da queste considerazioni consegue che lo smart working – in alcuni specifici casi – è inammissibile, e perfino pericoloso
X Factor e internet, i social e il web, cos’altro dire, se non che sono questi mondi a “cambiare la testa” degli esseri umani attuali, soprattutto dei giovani. Un uso continuo, indefesso e compulsivo di questi “ambienti”, oramai è noto, fa (può fare) danni inenarrabili, di carattere intellettuale, culturale e perfin cognitivo. Si diventa più stupidi e ignoranti, e dunque pericolosi. Paradossalmente, anche se “sembra” che con questi nuovi media si possa comunicare di più, ed è quantitativamente vero: io…
“κατὰ τι ὄνομα”
Tentativo di elaborazione di un principio di identificazione metafisica dell’anima L’anima spirituale ha un nome (ecco la mia Prefazione al volume, che sta per essere pubblicato da Segno – Tavagnacco, Udine. Il volume di Pozzi contiene integralmente il testo della sua Tesi magistrale in Scienze religiose, che ho avuto il piacere e l’onore di dirigere). Ho conosciuto Matteo Pozzi, valoroso suonatore di violino e appassionato di filosofia, di Trieste, elegante come un ussaro austro-ungarico, e anche il suo coraggio. Perché…
Su un discorso morale che vale sempre, quello che permette di parlare dei vizi umani, come Paola Pillepich ha avuto il coraggio di fare in un volume, “Le età della vita e i vizi capitali”, che sono stato onorato di presentare, con questa Prefazione
Ho conosciuto Paola nell’ambiente dell’Istituto Superiore di Scienze religiose, afferente alla Facoltà teologica del Triveneto, del Friuli Venezia Giulia. Senza alcun atto di presunzione, Paola ha voluto mettersi lungo un percorso di storia del pensiero teologico abbastanza poco frequentato negli ultimi decenni, quello dei Padri antichi della Chiesa, che si occuparono di vizi e di virtù. Già il termine di “vizio” e quello di “virtù” nei tempi odierni rinvia a un lontano passato. Oggi si preferisce, in luogo di virtù,…
Constato che “non viviamo, non siamo nello Spirito”, che siamo fuori dalla poesia-creazione-parola-incarnata del “divino” ebraico/ cristiano e platonico/ aristotelico, perché secondo qualche esimio intellettuale sarebbero “fuori tempo massimo”… mentre prendo atto dell’ennesima idiozia, la critica allo spot di Esselunga, leggo ciò che dice il prof. Galimberti (che è stato tra i fondatori dell’Associazione filosofica italiana che ho presieduto per un biennio io stesso, Phronesis) al festival della filosofia di Modena, e resto desolato…
Leggo che soprattutto a sinistra si sta criticando lo spot di Esselunga dove una bambina cerca, con la sua freschezza, di mostrare che mamma, anche se si sta separando da papà, ha ancora un pensiero tenero per lui, mentre gli porge una pesca dicendo: “E’ della mamma per te“. Giuro che non capisco. Giuro. Che danni può fare uno spot del genere ai diritti civili, e in particolare al divorzio? E’ questo il pensiero di chi critica? Quella bambina…
“(…) ha fatto cose giuste e ha fatto anche cose sbagliate…” (afferma Giulio Napolitano, citando suo padre, che in questo modo ebbe a scrivere concludendo l’autobiografia, durante le esequie laiche del 26 Settembre 2023 celebrate a Palazzo Montecitorio)
Sono rimasto stupito e ammirato di queste parole espresse dal professor Giulio Napolitano, figlio maggiore del Presidente Giorgio, mancato dopo una lunga e valorosa vita politica nei giorni scorsi. Devo dire che Giorgio Napolitano, come dirigente del PCI e come politico non mi ha mai “scaldato particolarmente il cuore”. Lo ho sempre percepito, forse con qualche pregiudizio (che è un giudizio prematuro, incompleto), un po’ come un apparatcik di stampo sovietico post staliniano. Infatti, nonostante storicamente abbia rappresentato, assieme a…
Ivan Provedel, calciatore, di ruolo portiere, ragazzo friulano
Ivan Provedel (con l’accento sull’ultima “e”, cognome tronco friulo-veneto), portiere della Lazio F.C., “attenzionato” (horribile dictu scriptuque, ma qui, caro lettore, lasciamelo scrivere!) da Luciano Spalletti per la Nazionale di calcio italiana, è uno dei tre o quattro migliori portieri d’Italia (con Donnarumma, Vicario e Meret, altro mio conterraneo, addirittura mio compaesano, di Rivignano, frazione Flambruzzo). Ivan segna al 95° della partita Lazio – Atletico Madrid la rete del pareggio buttandosi (apparentemente) alla disperata nell’area avversaria, dove si fa…
Al 30 agosto 2023 (dal 1 gennaio), sono state uccise 71 donne in Italia, sette in meno rispetto allo stesso periodo del 2022, che erano state 78 (“una più una meno”, pare che sottenda il giornalista che riporta il dato statistico, anzi, forse lo dice pure). E no! maledizione, anche una sola donna uccisa è insopportabile… Ognuna di queste era lì dove c’era il suo assassino, perché?
Intanto, mentre scrivo, rispetto al numero di uccise e alla data riportati in titolo, ne sono state uccise altre cinque. Lo spazio numerico per “pareggiare” i conti con il 2022 ammonta a qualche decina ancora. Faccio fatica a scrivere queste righe, sperando per il bene, oltre ogni ragionevole dubbio, e che la contabilità assassina si fermi qui. ma il mondo e le vite umane vanno avanti, verso la vita e verso la morte. Nel civile 2023 gli uomini maschi, solo…
Donne diversamente note (o meno) del secolo Ventesimo… per ricordare a me e a chi legge che non vi sono solo uomini (maschi) importanti
Donne famosissime o famose…, o per nulla, come le nostre mamme, nonne, sorelle, spose, zie, amanti… Alcune brevi biografie senza alcun ordine cronologico, né mie preferenze personali particolari, anzi. Figurati, caro lettore, che cosa mi può interessare di Farah Diba, oltre ad ammettere che era una bella donna, per me più di Soraya Esfandiari, la principessa triste. Edith Stein. Inizio il mio racconto con questa delicata filosofa tedesca, ebrea e infine cattolica, allieva di Husserl, uccisa dai nazisti nel 1944.