L’amico Franco che non è esente da peccati, come peraltro ciascuno di noi, io in primis, mi ha offerto una interessante metafora, quella dell’asino che, anche se travestito da cavallo, non potrà mai confondere il suo padrone o il compratore, circa la sua natura di equino. In altre parole, pure se agghindato come un destriero, un asino sarà sempre tale, perché prima o poi gli scapperà un potente raglio. Il raglio non è un nitrito… E questo vale in ogni…
idiozia
…in attesa di proporre una riflessione ponderata sull’esito delle ELEZIONI POLITICHE due parole: ha vinto il Centro destra e governerà come previsto dalle regole democratiche, ma NON SIAMO DIVENTATI FASCISTI; nel centro destra, è ora chiarissima la leadership di Meloni e di Fratelli d’Italia, mentre Salvini ha portato la Lega al disastro e spero che i vari Giorgetti, Zaia e Fedriga ne prendano atto, sostituendolo, per il bene degli elettori che credono in quel partito, che ha una storia popolare: a forza di egocentrismo, il bullo milanese si è schiantato; il PD guidato dal più confuso segretario della storia fa una figura barbina, perché non è né carne né pesce ed è contornato da figure mediocri come Serracchiani, Orlando e altri, capalbiesi, signore parioline, “cirinnà” etc.; forse, in qualche modo turandosi il naso, avrebbe potuto tenere aperto il dialogo con i grillini e il “rosatellum” avrebbe funzionato in modo diverso, ed anche evitare l’ondivago esitare tra Calenda e Fratoianni, la scelta del quale è stata esiziale, pur essendo diventato il PD un partito prevalentemente di laureati (ovviamente absit inuria verbis, perché anch’io appartengo ad abundantiam alla categoria, ma in modo molto diverso dai borghesucci mantenuti all’università) e di centri storici, e non è più né socialdemocratico né quasicomunista, né attento ai lavoratori; il 5 Stelle dell’avv.cchio azzeccagarbugli foggiano, campione italiano di furbizie meschine e di disonestà intellettuale, viene dato in ripresa, sì, ma solo sui sondaggi, perché porta a casa il 15%, che mi pare sia meno della metà del 33% preso nel 2018; Berlusconi e Forza Italia paiono immarcescibili, e sono obiettivamente un elemento di equilibrio verso la moderazione, sempre che Berlusconi stesso non dica parole pericolose e oltraggiose per il Popolo ucraino, come ha fatto qualche giorno fa affermando che Putin voleva mettere a Kijv “persone perbene”; i verdi, mescolandosi a tristissimi rossi fuori tempo massimo, prendono inutili inezie: il mio amico Alexander Langer insegnava che i “verdi” non sono né di destra né di sinistra, perché il tema ambientale riguarda tutti, ma Langer è mancato e adesso da quelle parti lì ci sono dei nani; Renzi e Calenda, che ho votato, hanno preso il 7,7%, che non è male, ma pagano le loro reciproche antipatie. Non so a che cosa serviranno se non a una testimonianza abbastanza competente; grazie a Dio sono fuori brutti figuri come Paragone e inetti sostanziali come Di Maio
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Caro amico lettore, ti esorto, VAI A VOTARE!
Mi rivolgo a te in modo confidenziale, caro lettore, con il “tu”, come mi pare peraltro faccio sempre. Ma stavolta più convinto, di questo “tu”. Il primo Presidente della Repubblica Italiana avv. Enrico De Nicola firma la carta Costituzionale L’articolo 48 della Costituzione della Repubblica Italiana parla del diritto-dovere di partecipare a tutte le consultazioni elettorali, che siano politiche o amministrative, ovvero referendarie, in base al suffragio universale che in Italia esiste SOLO dal 1946, quando furono ammesse al voto…
Il cambiamento vive nella permanenza, come insegnavano Platone e Aristotele, che seppero sintetizzare il pensiero opposto di Parmenide di Elea e di Eraclito di Samo, per dire che nulla è fermo, perché è impermanente, ma nulla scompare, perché è eterno. Una contraddizione apparente…, perché spesso nell’attuale politica italiana si osserva l’immobilità “parmenidea” assieme alle contraddizioni reomatiche “eraclitee” dei più, basti osservare il “voltagabbanismo” osceno di un Conte, quello che sarebbe “de sinistra”, però amato da The Donald (Trump), di cui ambiguamente accolse il ministro Barr offrendogli il contatto diretto con i nostri servizi segreti, e altrettanto ambiguamente fece girare per l’Italia centinaia di militari russi venuti ufficialmente per aiutarci in tempo di Covid, …e dunque che sinistra è quella del dandy foggiano? Aaah, eraclitea, certo! Le società economico-industriali e commerciali “benefit”, ad esempio, potrebbero essere una delle cure per la “guarigione” della politica. Se questo schema morale ed operativo fosse già presente nella politica e nella società, non saremmo qui a discutere di elezioni dove si fronteggiano schieramenti politici guidati da mediocrissimi (Conte e Salvini che, quando lo sento parlare di 30 miliardi di euro come se fossero bruscoli di segatura, gli chiederei se si rende conto di ciò che sta parlando), e da mediocri (Letta e Meloni), ma sosterremmo il lavoro prezioso del Presidente Draghi che quei quattro, con diverse responsabilità, hanno cacciato
La vulgata filosofica del cosiddetto “liceo” americano, ove si studi qualche filosofema greco antico, spiega come Parmenide di Elea, con il suo concetto di Essere rotondo e immutabile, contrasti il Fluire (divenire) eracliteo dell’acqua, sempre diversa, sotto il medesimo ponte, che è lo stesso, invece. La vulgata, appunto, perché i due concetti, dell’essere e del divenire, non sono così in contrasto, poiché danno del mondo due prospettive, entrambe plausibili. Non dico “vere”, perché il discorso sulla verità è un altro,…
La Bibbia ci insegna a considerare i “segni dei tempi”, cioè i messaggi che dobbiamo saper cogliere per il cambiamento, sia nelle nostre vite, sia nei nostri ruoli, sia nelle strutture sociali cui partecipiamo. Il testo che cito è il capitolo III del Qoèlet, che fu scritto attorno al III/ II secolo avanti Cristo, probabilmente da un filosofo ellenista di scuola cinico-scettica (anche Gesù di Nazaret probabilmente conosceva questi indirizzi filosofici), che si aggirava per il Vicino Oriente antico. Riporto i primi versetti del capitolo citato…
[1]Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. Un tale che non ha saputo fermarsi nei tempi giusti, come gli avrebbe suggerito Qoèlet [2]C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.[3]Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,un tempo per demolire e un tempo per costruire.[4]Un tempo per piangere e un tempo per ridere,un tempo per gemere e un…
“Draghi salga a bordo”, il titolo, incredibile, schifoso, abietto, sulla prima pagina del Fatto Quotidiano in data odierna, 30 Agosto 2022
Non posso non scrivere questo “breve”. L’improntitudine del direttore Travaglio ha raggiunto un’altra vetta. Stamattina trasecolo leggendo il titolo giornalistico di cui sopra. Riporto qui sopra il montaggio fotografico con Draghi vestito da Schettino. Il giornalaccio osa paragonare il Presidente Draghi al campione della vergogna italiota Francesco Schettino, che dieci anni fa portò una grande nave a schiantarsi sugli scogli dell’isola del Giglio causando trentatré morti, decine di feriti e e danni ambientali e costi enormi. “Schettino, salga a bordo,…
“…tutto bene?” Due tipi di risposte a una domanda, che può essere retorica oppure concreta, veritiera, umanissima
Chi mi conosce sa quanto mi infastidisca questa italianissima domanda retorica, cui, se non vuoi farla lunga, rispondi in modo generico, tipo “abbastanza”, oppure “potrebbe andare meglio”, e finisce lì, in un lampo, che permette a chi domanda di mettersi il cuore in pace e al rispondente di essere stato educato. Se non fosse perché le energie sono limitate e non devono essere sprecate, sono sempre tentato di intrattenere l’incauto “inquisitore” con una disamina dettagliata di come effettivamente sto, il…
…che cosa ne sarà dell’Italia con questi? Meloni capo del governo (?), è inopportuna, ma non tanto per un giudizio internazionale di Washington e Bruxelles, quanto per essere portatrice di una visione di “Stato etico”, autarchico e autosufficiente, nel quale i valori non siano rispettosi delle volontà individuali; Salvini è insufficiente sotto il profilo qualitativo e politico, basti pensare alla sua idea di “famiglia”; Berlusconi è obiettivamente stanco e stancante; il duo Renzi-Calenda, coppia di egocentrici autoreferenziali con pochi voti (Renzi comunque è meglio di Calenda, che mi fa morire dal ridere quando vanta le sue esperienze industriali le quali, vista l’età, dovrebbe aver fatto da adolescente. Due conti: ha una cinquantina d’anni (1973), da oltre venti, forse venticinque, è in politica, quattro o cinque anni di università, gli restano due o tre anni di Ferrari e Confindustria, in quale posizione poi è da vedere, e non mi pare sia stato in ruoli dirigenziali top, andiamo! Dai ventisei ai trent’anni, a meno che non si sia un Agnelli, si può al massimo aspirare a un impiego di concetto, non alla dirigenza, suvvia. Di contro, si pensi che io, invece, mi occupo di lavoro e di imprese da più di quattro decenni, e in posizioni importanti, sia nel sindacato, sia nelle aziende, sia nell’accademia, e non lo dico per vantarmi, ma per puro realismo, ahò, Calenda!); Letta è un collezionista di abbagli e sconfitte, ed è più adatto a una scuola di formazione politica, visti i suoi maestri, suo zio Gianni e il prof. Andreatta; i due de sinistra, quello bellu guaglione Fratoianni (e chi è? da quali esperienze e studi viene), e Bonelli, più di lungo corso veritiero e verde; Dimaio è sconcertato, perché neanche lui sa più chi è lui stesso, quello draghista o quello che “aveva sconfitto la povertà”? Conte, è il battuto per eccellenza, ma non mai in albagia, perché incapace di combattere; Dibattista? Perché lo cito?
Potrei anche finirla qui, con i giudizi politico-culturali che ho sintetizzato nel titolo, ma qualcosa scriverò, a partire da questa domanda che tanto insensata non è: vuoi vedere che torna Draghi? Magari. I detti riportati qui sopra li si potrebbe applicare più o meno a tutti i politici citati nel titolo. certamente in modo differenziato, ma nessuno resterebbe fuori. I mediocri parlano. Infatti, tutti i sopra citati parlano, in ogni modo e situazione e su qualsiasi argomento pubblico che abbia…
Venticinquenni belli e forti ciondolano da una panchina all’altra in centro a Udine, con il cellulare in una mano e una Red Bull nell’altra
Qualche giorno fa ero a Udine per andare dal dentista, il bravo dottore P., parcheggio e mi guardo in giro. Occhi attenti mi scrutavano. Anzi, distratti. Sulle prime mi erano parsi attenti, ma poi, guardando meglio, mi sono accorto che osservavano oltre me, dietro a me, guardavano un po’ la mia auto che, anche se vecchia, è ancora attrattiva, perché è una berlinetta sportiva molto feroce, perché veloce, e un po’ guardavano amici e conoscenti loro che stavano arrivando. sfaccendati…
Il delitto di Civitanova Marche: coloro che hanno filmato l’omicidio di Alika, senza muovere un dito per fermare lo scempio, sono non solo perfetti imbecilli e vigliacchi (avevano paura di prenderle?), ma spero siano inquisiti per omissione di soccorso, se vi sarà un’estensione interpretativa e applicativa di tale fattispecie di reato, finora considerato prevalentemente per gli incidenti stradali e gli infortuni. Scrivo questi epiteti perché desidero che questi signori “emergano” dal web e leggano ciò che si può pensare di loro, e qui io, in particolare
art. 593 del Codice Penale qui è stato ucciso Alika Ogorcukwu, senza che alcuno lo soccorresse. Vergogna, Civitanova! “Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore degli anni dieci, o un’altra persona incapace di provvedere a se stessa, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia o per altra causa, omette di darne immediato avviso all’Autorità è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a duemilacinquecento euro. Alla stessa pena soggiace chi, trovando…