Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Le nevi del Grappa

Il grande Sacrario si staglia a quasi 1.800 metri contro il cielo terso, azzurro dopo la neve caduta. E’ nevicato e l’inizio dell’inverno in altura si è già manifestato, ma novembre ha riportato il sole e l’azzurrità delle alte cime. Mario scivola e lascia sulle nevi del Grappa una piccola scia di sangue. Lo soccorro come si soccorre un commilitone alpino di cent’anni fa. Con rispetto dei 24.000, di cui 20.000 ignoti morti lì, Italiani e Austro-Ungarici, sorridiamo del suo piccolo…

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La piazza dei trentamila a Torino, o “Esisto solo se qualcuno mi ascolta, ovvero esisto solo se qualcuno mi legge…”, ma è proprio sempre vero?

Anche se la TAV non mi convince del tutto, fossi stato a Torino avrei partecipato alla marcia dei trentamila favorevoli a quest’opera, alle Olimpiadi invernali e a tutto quanto grillini e sindaca dai capelli di fil di ferro non vogliono fare. Mi oppongo a qualsiasi cosa questi selvaggi arroganti e ignoranti vogliano fare. E spero che i miei non pochi amici torinesi siano stati in piazza, che Elena, Stefania, Roberto, Maurizio…, perché gli riconosco un’intelligenza e una sensibilità importanti, tali da…

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“Furia cavallo del West” e le idiozie, da quelle generiche a quelle animaliste, per le quali la medicina giusta è l’invettiva

Canzone colonna sonora dei telefilm omonimi, di Paul Bradley Coulding, più noto come Mal dei Primitives, inglese, ma oramai da tempo friulano. Furia cavallo del West: in bianconero, il bellissimo stallone amico dei ragazzini. Un orso sta per sbranare un agnello, al che Furia si avventa zoccolante con tutta la sua “furia” stallonesca e mette in fuga il grande plantigrado, ma non troppo grande, ché se fosse stato un grizzly adulto o un orso polare, forse il cavallone se la…

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Improvvisatori, dilettanti, orecchianti, apprendisti, professionisti, sapienti: il climax degli umani

Nel titolo i primi tre idealtipi weberiani di solito sono anche presuntuosi, e talora perfino arroganti; i secondi tre di solito non lo sono poiché conoscono la fatica dell’imparare. Stavo viaggiando verso il locus di una lezione dove oggi avrei parlato della libido sexualis in Freud, comparandola anche alla libido potestatis e alla libido pecuniae, che forse sono ancora più forti della prima libido e talvolta con essa interconnessi e compresenti, come in certi satrapi di ogni tempo, sia che…

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Mimmo Lucano, o del tribalismo epistemologico

Quando ho visto la prode e coraggiosissima Boldrini sotto casa Lucano in quel di Riace ho avuto l’ennesima conferma dell’esistenza di una sorta di tribalismo epistemologico, una vera e specifica visione del mondo. Una visione del mondo a senso unico, incapace di vedere i vari strati della realtà e le contraddizioni insite, in essa. Potrei anche essere d’accordo nel merito se si tratta di salvare vite umane in mare, in montagna, nei deserti o nelle città, ma non nei modi nei quali…

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Tizio, Caio e Sempronio

Prendo a prestito il raccontino sottostante, ove troverai, mio gentil lettore domenicale e oltre, con solo un breve inciso tra parentesi, mio, ricevuto stamane da un caro e spiritoso amico che citerò più avanti, e con il suo permesso quivi pubblico. “Mediamente in ogni azienda di qualsiasi dimensione ci sono tre personaggi: Tizio, Caio e Sempronio. Nomi in voga nell’antica Roma, ma adatti all’uopo di questo racconto breve (n.d.r.). Tizio è il classico “vecio brontolon” (rectius rompicojoni), da tempo in azienda (e…

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Io, quasi come Baruch Spinoza, son condannato (ma me la rido) senza un processo serio, ove ciò sia plausibile, perché ritenuto un pericoloso pensatore e traviatore dei giovani, nel mio piccolo paese, nella mia remota regione, dal mondo prelatizio e dal popolo bue, ma el imbatido, don Alejandro Valverde, campione del mondo di ciclismo sulla durissima rampa di Innsbruck, mi sollecita a tornare in bici, e a fregarmene dei giudizi, come il Poeta insegna tramite Virgilio “Non ti curar di lor, ma guarda e passa”!

Quando ho visto don Alejandro Valverde Belmonte valicare il tremendo colle al 28% sopra la Città sull’Inn, sono stato felice, sapendo il mio gentil lettore quanto esiti ad usar il termine “felicità”, cui non credo come perennità, o anche solo di significante durata, di stato spirituale. Ero certo che avrebbe battuto in volata i pur valorosi Bardet, Woods e Dumoulin, e i nostri, bravi e perdenti, ancora una volta. Non importa, perché ha vinto chi aveva più garra, più forza e…

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Il prigioniero triste

Vedere il volto del premier Conte, mentre penosamente presenta il “decreto Salvini” insieme con il medesimo suo vice (?) su immigrazione e sicurezza (che cosa c’entrino nello stesso dispositivo legislativo è mistero gaudioso, e anche doloroso) è pena ulteriore in sé. Mentre il suo coequipier raggiante occupa fisicamente tutto lo schermo, lui, più minuto, si accontenta dello spazio rimasto, desideroso che la pagliacciata, e non so bene se lui stesso la ritenga tale, si concluda al più presto. Sembra un prigioniero.

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La superbia e l’invidia del politico tra cene presunte e dintorni

Mi ha stupito, ma non più di tanto, il ridicolo atto di superbia dell’ex ministro Carlo Calenda che, dall’alto della sua autostima, ha invitato a cena Renzi, Gentiloni e Minniti, cioè i due capi dei governi PD appena passati più il ministro più brillante, per discutere, loro sì uomini molto importanti, del futuro del Partito democratico, da tempo in crisi di identità e di consensi. In quattro come i tre più uno – moschettieri Athos, Porthos, Aramis e D’Artagnan (che sarebbe…

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Il racconto degli acciai inossidabili e della rosa varicosa (eh eh)

Donna Gabriella, tostissima imprenditrice furlana, mi ospita a cena con suo marito il dottor Livio, agronomo, capo di una piccola azienda metalmeccanica leader nella produzione e nella vendita worldwide di macchine agricole speciali. Presenti sono e gradevoli anche i figli, diversamente disposti alla vita, tra lauree valorose come Eleonora e Beatrice, e una ricerca straordinaria del pensiero nel fiero Alberto, bello e riccioluto come un eroe romantico di Byron. La cena procede e mi concedo finalmente perfino mezzo bicchiere di un…

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