Ernesto Galli della Loggia offre su un grande quotidiano di sabato 25 scorso una disanima condivisibile sul fenomeno politico “grillino”. Caro lettor mio, recuperalo sul Corrierone di Milàn para el tu web, ne val la pena. Socrate sosteneva con non malcelata ironia di “sapere di non sapere”. Invece questi anti-socratici dei “grillini” non sostengono il contrario, cioè di “sapere di sapere”, ma si comportano come se lo dicessero ogni qualvolta aprono bocca. Loro sanno e sanno fare (Raggi docet),…
idiozia
Non mi frega una mazza che Enrico Rossi canti “la locomotiva” di Guccini
Pare che sia una notizia -quella sopra- come il dibattito sullo stadio nuovo della Roma. Ma dove siamo arrivati? che fa notizia il cantar probabilmente stonatissimo del presidente toscano, inimico di Renzi? e lo stadio a Tor di Valle? e il litigio fra Totti e Sgarbi? Uuuuh, importantissimo veh! Ma cantava anche D’Alema, ma cantava anche Bersani, ma cantava anche Miguel Gotor, ma cantavano anche Civati, Epifani, ma cantava anche la Camusso che presumo anniderassi colà? e anche Speranza? che concertooo!…
Successo, lentezza e educazione
Viviamo tempi iperbolici, superveloci, dove l’efficienza e il multitasking sono le virtù più richieste. Va bene, ci sto. Anch’io sono molto efficiente e multitasking: se elencassi le cose che faccio ogni giorno, settimana, mese, anno, quasi in climax ascendente… più di qualcuno si stupirebbe. Basta vedere il mio profilo LinkedIn. Vi è però una gran differenza con i più del mio tempo: non mi interessa degli status symbol, per dieci anni ho viaggiato su una vecchia Bravo 1200 e ora ho…
Ignoranza tecnica e ignoranza ignorante
Tutti ignoriamo qualcosa, anzi moltissimo. Anzi ignoriamo la stragrande maggioranza delle cose. Un ingegnere ha sicuramente ottime cognizioni di matematica, fisica e informatica, ma può sapere pochissimo di letteratura e filosofia; un medico è certamente molto competente di discipline medico-biologiche, ma potrebbe ignorare l’economia, e avanti così. Io stesso, che sono essenzialmente un umanista, tra le discipline filosofico-letterarie e quelle socio-antropologiche, sono ignorante di informatica, di astronomia, di statistica. Vi è quindi un’ignoranza che potremmo definire “tecnica”, plausibile e…
Il treno di Viareggio, o di “uno spiacevolissimo incidente”, come ebbe a dire l’ineffabile ing. Moretti
…in una audizione in Senato dopo il disastro del treno lanciato a cento all’ora, dopo la palla di fuoco, dopo i 32 morti e le decine di feriti gravissimi, che portano ancora i segni della tragedia sulla pelle e nel cuore il dolore per i propri cari morti bruciati come Giordano Bruno o Domenico Scandella da Montereale. “Uno spiacevolissimo incidente” è la definizione consona per una lavatrice che si rompe e spande acqua per tutto il lavatoio, per una pentola…
Silenzi sospesi tra le alzaie…
Ooh come mi pasce l’anima e il cuore girare girare per strade, caro amico che leggi, incontro a paesaggi incantati nel freddo, nel vento, nel sole incerto di gennaio. Come si vive, respirando e correndo, osservando e ascoltando le cose, gli uccelli che s’alzano in volo dalla ripa, e planano nella brughiera. Silenzio altissimo della casa nuova ai confini della campagna, in assenza di voci, che dici umane. In assenza di parole dette tanto per dire, in assenza di…
Storie di fine anno
IL BIMBO Narran di un bimbo, in un tempo lontano ma non troppo dal nostro, appena dopo l’ultimo grande conflitto mondiale… egli stette in silenzio dai tre ai sei anni, dopo la morte del padre, sconvolto dall’ingiusta perdita. Fu come se volesse vendicarsi del mondo intero, perché non poteva ammettere di non poter vedere più suo papà. Il dolore lo mutilava della parola, e allora, le poche volte che la usava, era per insultare tutti, tutti. Un racconto di eventi…
impazzano
gli scemi, dimenansi gli stolti com’enfiati idioti, uomini dei media presuntuosi, giudici arroganti, giullari e oche in gonna cretineggiano in tv e nell’agorà politica, ma nonostante tutto si può vivere, perché.. Il giorno ha finestre azzurre/ Nel cielo/ Quaggiù talora è il purgatorio/ L’università in vita del post mortem[1]/ Come mondi di mondi inconosciuti/ È pena/ Per il ritardo/ Della visione di Dio/ Ma crescendo nel fuoco dell’assenza/ È smisurato il tempo/ Dell’espiazione./ Tutte le anime create/ Sono ipòstasi[2] impossibili/ Del…
La nullità evidente, dal sommo Parmenide agli “scienziati” di maio e di battista
Caro lettor del sabato, in metafisica classica tra l’essere e il nulla vi è un rapporto dialettico, nel senso di “contrasto radicale”, fin da Parmenide di Elea: se l’essere (delle cose) è, è pieno e rotondo come una sfera, ed esclude ogni possibilità al non-essere. Per contro, Eraclito di Samo sostiene l’impermanenza delle cose, ché tutto scorre, come l’acqua del fiume sotto il ponte, tutto diviene, indefinitamente, e quindi l’essere è mutevole e cambia costantemente in non-essere per “essere”…
Le due madri
Caro lettor del mattino e della sera, proverbiale la storia annessa al grande re Salomone d’Israele che, messo di fronte al dilemma circa chi delle due donne comparse davanti a lui contendendosi un bimbo come figlio, ordinò alla guardia di tagliarlo a metà per darne una parte a ciascuna delle due e, al grido di una delle due, che evidentemente era la vera madre, affidò a quest’ultima il bimbo. Leggiamo insieme il testo biblico, tratto dal Primo libro dei Re.