Karl Jaspers (1883-1969), filosofo e psichiatra tra i maggiori del ‘900, ha intitolato una sua opera Philosophia perennis, quasi a significare l’impossibilità umana, e quindi di questo sapere generale, a dire la parola fine sulla ricerca delle risposte ai “perché” posti dalla stessa inquietudine (cf. anche in Agostino) e curiosità umane: le domande concernenti le grandi questioni del nostro essere-al-mondo, del male, del dolore, della morte, dell’ipotesi su Dio, del ruolo umano nel mondo, della nostra responsabilità morale e del libero…
idiozia
“mondi”
…mondi in che senso “mondi”, magari nel senso di puliti? Guardare il mondo con tutti i sensi dobbiamo, con sinestesie continue e improvvise, creando mondi di sensibilità diverse, mondità continue (Heidegger). Il mondo-terra è dove abitiamo, ma il concetto di “mondo” ricomprende anche tutto ciò che sta sulla terra e anche ciò che sta fuori, l’universo, o quello che è il tutto, anche quello sconosciuto come la materia oscura. In latino locus mundus significa luogo pulito e visibile, ordinato, bello, concetto…
creativi o creatori?
Caro lettore, viviamo tempi davver grami, ché siamo circondati da “creativi” -più o men acculturati- mentre mancano quasi del tutto, o sono ben nascosti, i creatori. Quale la differenza, gentile viaggiatore? E’ ben radicale! Se penso a ser Filippo Brunelleschi e a un designer d’oggidì, ecco che mi viene bene il paragone. Proviamo a pensare alla linea evolutiva della pittura italiana da Giotto a Caravaggio, cioè dall’umanizzazione della figura umana, fino all’impressionistico uso dei chiaroscuri: Giotto “muove” la rigidità…
La falsa alternativa del “piuttosto che”
Sono di uso corrente molti modi di dire stereotipati, liofilizzati, banalizzati, non-pensati, corrivi, anche perché mutuati da tv e web, dove si esprimono culti e incliti d’autore (giornalisti, conduttori, politici et universa pecora). Uno di questi è l’uso improprio e talora sgangherato della congiunzione che dice un’ipotesi alternativa: il “piuttosto che”. Un esempio: se io voglio dire che preferisco una cosa a un’altra, come in questa frase “E’ meglio essere assunti con il contratto a tutele crescenti piuttosto che…
altro non sono che cretini
…quelli che inventano espressioni -poi avallate dai responsabili politici- caratterizzate da livelli di idiozia sorprendenti. Alcuni esempi: il motto/logo Very&Bello per EXPO 2015, dei collaboratori del ministro Franceschini o di chi altri? Posso dire che è una cagata pazzesca? In un bando di concorso del Comune di Roma per la selezione di un alto dirigente da 200.000 euro di R.A.L., si legge tra i requisiti “(…) inglese madrelingua e bene italiano (…)”, aho (tottismo vernacolare), sindaco Marino, ando stai? Duermes? E’ uno…
La misericordia contro la stupidità
Francesco papa continua nel suo lavoro rapido di desclerotizzazione della Chiesa e di sveglia intellettuale erga omnes. Ora, sulle orme di Benedetto XVI che ha rinunziato per fargli spazio, non esita a dire a una televisione messicana che il suo compito, e la sua restante vita non dureranno tanto. E giù illazioni, talk show, chiacchiere banali e mortali (per le menti prive di soglia critica). Ha semplicemente detto ciò che, ragionevolmente, può pensare un uomo, un maschio di quasi settantanove anni. Ricordo…
Cesare Battisti, i marò e Tex Willer
Caro lettor del sabato, non sto certo qui citando l’eroico ufficiale socialista impiccato al Castello del Buon Consiglio come traditore il 12 luglio 1916 dagli Austriaci, ma il vergognoso e ghignante omonimo terrorista fuggiasco, apprezzato da Garcia Marquez e da Saviano (poi pentitosi con un pensiero alle vittime: evidentemente le vittime della camorra in un primo tempo, per Saviano, erano “più vittime” di quelle del delinquente qui citato), protetto in Francia dalla cosiddetta “legge Mitterrand”, simpatizzato dalla Bruni, coperto da Lula e dalla Roussef. Tanta…
L’esercizio intellettuale
…è un’attività ascetica, non solum quia in greco antico “esercizio” dicesi àskesis, sed etiam quia è una specie di ginnastica interiore, che muove flussi elettro-chimici e quasi-liberi pensieri, formando re-azioni e creando snodi e nessi nuovi nella complessità cerebrale. Non sempre in piena consapevolezza tutti si esercitano, perfino coloro che partecipano ai talk televisivi più vieti, perfino quelli che dialogano con sorrisostampato-D’Urso, con la Venier e la De Filippi (inserirei anche la Bignardi in questo novero di minus cogitantes), in ambienti…
La disonestà comunicativa
Ascoltar ieri i critici a-prescindere dell’imperfetto, ma utile, Jobs act mi ha nauseato di più sul piano cognitivo che su quello politico. Al piccolo e saccente Di Maio (quanta polenta deve ancor mangiar per crescere un po’, e pensare che è dei migliori tra i suoi), che definiva un disastro la radicale modifica all’articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori, ha fatto impropriamente eco l’acutissima Boldrini, lì, sul terzo scranno d’Italia, catapultata per un imperscrutabile disegno divino (scherzo, dài),…
Fermarsi ancora
Mio gentil lettore, per guarire la mano mi devo un po’ fermare, o almeno rallentare, come sapientemente dice il mio medico dottor Gianni. Il corpo vive, dorme, sogna, gioisce e soffre, e dà anche messaggi con febbre a 39, come ieri. E’ un periodo duro, di dolori fisici (mano che guarisce lentissimamente, stress da impegni, problemi economici con tasse e contributi che faccio fatica a pagare, le “partite” Iva pare non abbiano dignità di lavoratori in Italia). Non c’è un “mercato…