Caro lettore, la vulgata dell’orazian sintagma “aurea mediocritas” posto nel titolo a volte si confonde con un altro motto di origine aristotelica e scolastico-medievale “In medio stat virtus“, cioè la virtù sta nel mezzo di due estremi: in sostanza è meglio non essere troppo virtuosi, caritatevoli, altruisti, disponibili con gli altri, o con il prossimo, come dice il Vangelo, ma è meglio esserlo… moderatamente. O a volte per nulla, se si vuole estendere il senso del non-detto oltre l’esplicito invito alla moderazione.
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La ginestra, fiore del deserto, canto del filosofo-poeta, o del ponte Morandi a Genova che non le sopravvive
La ginestra o Il fiore del deserto è la penultima lirica di Giacomo Leopardi, scritta nella primavera del 1836 a Torre del Greco nella villa Ferrigni e pubblicata postuma nell’edizione de I Canti nel 1845. Qui su l’arida schiena/ Del…
Il pranzo avanzato
La cosiddetta moltiplicazione dei pani e dei pesci è un episodio evangelico descritto in due modi nel testo sacro. Nel primo modo il racconto è presente in tutti e tre i Vangeli sinottici e in Giovanni: Gesù sfama con cinque pani e due pesci cinquemila uomini (cf. Matteo 14,13-21, Marco 6,30-44, Luca 9, 12-17, Giovanni 6, 1-14). E’ l’unico “miracolo”, oltre alla Resurrezione e all’Ultima Cena (istituzione dell’Eucarestia) narrato in tutti e quattro di vangeli canonici. Avverto il mio gentile…
Para leer el Zibaldon verdadero y escribir con humildad un Zibaldon nuevo
I miei cari lettori sanno che a volte uso citazioni dirette di autori che stimo e ammiro, per introdurre temi da commentare nella situazione attuale. Questa volta invito a leggere quasi integralmente i capp. 103 e 104 dello Zibaldone di pensieri di Giacomo Leopardi, che sto ristudiando come testo filosofico di grandissima attualità, fonte di ispirazione per Nietzsche e per gli esistenzialisti nostri contemporanei, da Sartre a Heidegger. Chi fosse interessato a questo brillantissimo e profondo anche se a-sistematico testo filosofico,…
epinicio quotidiano
Chi non è a digiuno di studi classici sa che cosa è un epinicio, un canto di vittoria, traslitterazione della parola greca composta dalla preposizione epì, cioè intorno a, e nìke, cioè vittoria. Caro lettor mio, approfitto per dirti che la pronunzia del nome dell’importante ditta di calzature “nike”, è da mantenere come è scritto, in quanto parola greca, non all’inglese “naik” o addirittura “naiki”. Il testo di questo canto poteva essere anche di un autore famoso, di…
I pasticcioni
Non solo tra destra e sinistra classiche e tradizionali, pur se variamente declinate, ma anche tra modello liberal-democratico e populismo sovranista s’han da considerare discrimini per la politica europea e mondiale, vista la presenza pesantissima dell’imprevedibile Trump, di cui paradossalmente apprezzo perfino, e nulla più, la capacità tutta animalesca di chiamare le cose con il loro nome. Certamente ha modi di fare da pasticcione, da mercante in fiera, ma riesce a smascherare l’ipocrisia di molte inerzie e di molte anime belle…
Francesco papa, il cardinale Umberto di Silvacandida e il patriarca costantinopolitano Michele Cerulario sono insieme a San Nicola di Bari in un bel mattino d’estate del terzo millennio
Francesco papa ha incontrato una ventina di patriarchi, metropoliti ed egumeni del Vicino Oriente cristiano, cattolici di rito caldeo, copti (cioè in greco eigùptioi, egizi), ortodossi costantinopolitani e russi, a San Nicola, vetusta meravigliosa insigne basilica barese, porta sull’Oriente. E mi ha fatto sovvenire, in questo dì d’estate piena e di mia ascesi necessaria e benefica, lo scisma del 1054, mentre sto leggendo la Biblioteca del Patriarca Fozio, primo scismatico da Roma, di due secoli prima. Li chiamiamo scismi, dal…
I professionisti della percezione sono gli stessi professionisti che predicano lo sfascio
Diminuiscono gli omicidi, di tutti i generi (compreso l’orrido atto chiamato con lo stupidissimo neologismo di femminicidio), le rapine, i furti, gli arrivi di migranti (cf. dati Istat e Censis), ma il comune sentire, cioè la percezione è come se i fenomeni andassero al contrario di quanto e come informano affidabilissime statistiche. Certo è che se il delitto tocca a qualcuno, e tocca sempre a qualcuno di preciso, questi ha la sensazione che le cose vadano malissimo, che tutto…
Noterelle sul Cristianesimo antico scritte durante la mia ascesi (dal greco àskesis, cioè “esercizio”) come anacoreta del XXI secolo
Caro lettore, da ieri mattina, come chi mi vuol bene sa, sono alloggiato come un monaco anacoreta, e avendo un po’ di tempo in più traggo vantaggio dalla lettura di un monumentale tomo regalatomi da un amico rinchiuso, per ragioni diverse dalle mie, in ristretti orizzonti, la Biblioteca del gran patriarca costantinopolitano Fozio (IX secolo), volume edito dalla Scuola Normale di Pisa, che ha suscitato l’ammirazione della piccola filologa che mi ritrovo in casa, mia figlia Bea. Non solo alloggiato come…
La presunzione è la figlia primogenita dell’ignoranza
Dell’ignoranza, non di quella dotta e consapevole di Socrate e del cardinale Nicola di Kues, ma quella crassamente e colpevolmente idiota da bar sport, abbiamo qui trattato più volte. Nel titolo, caro il mio lettore, trovi un’affermazione apodittica, cioè che “la presunzione è figlia primogenita dell’ignoranza“. Quel “è” caratterizza filosoficamente e filologicamente tutta la frase, come predicato nominale con cui mi permetto di attribuire all’ignoranza una figlia, e per di più primogenita, cioè caratterizzante una prima manifestazione genetica della “madre”.