Caro lettor mio, di questi tempi disarticolati e strani, recupero un capitolo del mio Manuale di Filosofia morale, edito da Il Quadrivio nel 2006, con il titolo Non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto (Rom 7, 14), famoso detto di san Paolo. Cum-scientia è scienza di sé, scienza del guardarsi dentro. In greco suona, infatti, sin-èidesis etimologicamente identica al termine latino e quindi a quello italiano. E’ una delle parole di cui più si usa e…
incontri&seminari
La “funzione” del dolore e della paura
Dolore e paura ci fanno sentire vivi, anche se ci preoccupano. Il dolore e la paura ci avvertono di un qualcosa, che dobbiamo avere il coraggio e la pazienza di affrontare. Peraltro, secondo la distinzione classica, il coraggio o fortezza è proprio il rimedio alla paura, che è la passione contraria, sempre che non sconfini nell’imprudenza e nella temerarietà: affrontare a mani nude un uomo armato di pistola è follia. Nel dolore invece è la pazienza a costituire rimedio,…
Le ragioni della scienza come sapere discorsivo-razionale e le ragioni della fede religiosa come sapere intuitivo
Bello allargare gli spazi di ogni discussione, bello che il Caffè Filosofico diventi sempre più inclusivo, dando spazio e voce a nuovi saperi e nuove persone. Ogni apertura, o aperità, come la chiamava Heidegger, porta nuove possibilità di comprensione sull’infinito “che tutto com-prende” (l’Umgreifende di Jaspers). L’amico professor Angelo Vianello, che mi saluta con un abbraccio, ne parla con acribia da biologo e passione di credente. Il biologo è un “filosofo della natura” che esplora il mondo con lo stesso spirito di un…
Karl Jaspers vs. Martin Heidegger, in excelsis philosophia perennis!
« Da sempre – scrive Jaspers- i filosofi tra loro contemporanei si incontrano in alta montagna, sopra un vasto altopiano roccioso. Da lassù lo sguardo spazia sulle montagne nevose e ancora più in basso sulle valli abitate dagli uomini e sull’orizzonte lontano e in ogni dove sotto il cielo. Là, il sole e le stelle sono più lucenti che in qualsiasi altra parte. E l’aria è talmente pura che dissolve ogni opacità, talmente fredda che non lascia levarsi alcun fumo,…
Ciò che la leadership non è
Siamo “circondati” dalla leadership. Il termine inglese dall’ampio campo semantico, intraducibile con una sola parola in italiano, e meritevole di una perifrasi, negli ultimi decenni ha spopolato ovunque. Non vi è campo dove non sia considerato, dalla politica all’economia, dai fenomeni religiosi a quelli culturali, dal sistema dei media all’innovazione tecnologica, dalla ricerca scientifica allo sport, e via andando. Sempre da decenni circolano testi e manuali, a cura di psicologi, sociologi e antropologi, che spiegano come funziona, a partire da grandi esemplificazioni…
Comportamenti umani sul lavoro
Dal mio osservatorio (privilegiato) di “risorse umane” in aziende di varie dimensioni, da poche unità artigianali alle migliaia di dipendenti delle multinazionali, passando per manifatture di qualche centinaio di lavoratori, in vari settori, dal metalmeccanico all’alimentare al commerciale, posso studiare micro-comportamenti che dicono moltissimo della psicologia individuale e di quella sociale, come dinamica dei gruppi, nonché di aspetti socio-culturali e antropologici. Quando si costruisce un gruppo inserendo persone nuove e diverse, il tessuto relazionale precedente si slabbra, si trasforma,…
L’orizzonte del mondo, l’orizzonte del senso
Caro lettor del sabato, geograficamente l’orizzonte non ha essenza reale in sé, perché è la linea “apparente” che separa la terra dal cielo, ed è relativa alla posizione dell’osservatore. Ad esempio, se uno ha gli occhi a un metro e ottanta da terra lo vedrà, in assenza di ostacoli, a circa cinque chilometri; se uno si trova su una collina di cento metri che dà sulla pianura, lo coglierà a circa trenta chilometri; l’ultima volta -la scorsa estate- che mi son trovato…
La coscienza morale è un lusso di questi tempi?
Qui, caro lettore, stiamo senz’altro trattando dell’accezione morale della coscienza, non di quella neuro-psicologica, che potremmo chiamare coscienza-consapevolezza d’essere esistentivo, o coscienza riflessa. Nella storia umana piena di guerre sanguinose, di imbrogli e truffe, piena di superficialità, di ignoranza colpevole, di manipolazioni intellettuali e ottusa noia, non ultimo fomite di delitti e malefatte, anche se spesso sottovalutato, sembra veramente sia stato sempre e sia in qualche modo ancora un lusso avere una coscienza e ascoltarla. Il dibattito su ciò che sia la…
Il riconoscimento dell’altro
Caro lettor gentile, il riconoscimento è il primo passo della relazione inter-umana, intersoggettiva, interpersonale, e della sua qualificazione e caratterizzazione etica. Viene prima di ogni processo comunicazionale, viene prima di ogni pretesa di comunicazione, anticipa e prepara qualsiasi rapporto tra esseri autoconsapevoli, come gli umani. Se io non riconosco nell’altro, oltre al fatto di essere per me un “tu”, anche un “io“, non si dà riconoscimento, ma solo strumentalità efficiente, o poco più: forse al massimo un rapporto d’uso e…
Il giorno del giudizio
Leggiamo insieme il brano di Matteo da 25, 31 a 46, dove l’evangelista racconta della scelta dei poveri, gli anawim, gli ultimi, cui il Signore offre particolare attenzione e misericordia, sentendo pietà per la miseria e il limite umano fin nei suoi visceri, detti in ebraico rahumin, cosicché il suo giudizio terrà conto soprattutto del “cuore”, cioè dei veri sentimenti, della autentica vocazione umana, quando, nella parusìa, la seconda venuta, evocata anche dal Corano (Sura 43, 59-61), verrà a giudicare i vivi…