Intanto il nostro centravanti nero, di origine ghanese (proveniente dalla famiglia Barwuah) coniuga bene i congiuntivi e poi, con voce profonda da omone giovane e robusto, parla di diritti umani con semplicità senza essere mai banale. Dice che sarebbe onorato di essere il capitano della Nazionale di calcio. Lo sarà, ma intanto è importante constatare che questo ragazzone è cresciuto, è diverso da qualche anno fa, rappresentando meglio la generazione di quasi trentenni, e anche di ragazzi più giovani. Il bravissimo cantante…
invettiva
Complimenti! Il primo lavoro della sua vita è quello di ministro del lavoro. Bravo Di Maio!
Niente stage, niente tirocinio, niente apprendistato, niente periodo di prova, niente periodo di somministrazione o, come si diceva, interinale, ma subito assunto, anzi subito ministro del lavoro! Sembra una gag di Petrolini o una folgorante battuta di Ennio Flaiano, quello che definiva molte cose italiane gravi ma non serie (!). Luigi Di Maio è il fortunato campione di tale record galattico, che neanche il grande entusiasmante Real Madrid di Zidane e Cristiano… Neanche fosse un Alessandro Magno redivivo con Aristotele precettore. In azienda…
…e ora vediamo se Salvini sarà capace di fare meglio di Minniti (a cui, afferma, chiederà come si fa a fermare i migranti, ma come, allora anche il governo cessante era abbastanza bravo!) se Di Maio meglio di Calenda, ché meglio di Poletti non avrà problemi a fare, anche se, afferma, che il suo obiettivo personale è “migliorare la qualità della vita degli Italiani” (ingenuità o dabbenaggine?): in nome della cara Patria Italia, auguri!
Caro lettore, finalmente, dopo quasi novanta giorni di polemiche talora stupide se non penose, abbiamo il Governo della Repubblica Italiana. Non conosco la maggior parte dei ministri, ma auguro buon lavoro a tutti, anche a Toninelli, che ha detto spesso cazzate sesquipedali, e ai due vice premier che sono la rappresentazione -differenziata- del non-sense politico serio, e non aggiungo altro, perché non smentisco un et di quello che ho scritto di loro nei tre mesi scorsi. Vediamo se ora il pensiero…
Filippone, malvagia follia o folle malvagità, mentre i due beoti politici continuano a fare i babbei?
Utilizzo nel titolo un ossimoro in forma chiasmica, perché non mi viene nulla di meglio. Ancora una volta, come tante altre, la logica emotiva di Sant’Agostino mi aiuta. A giorni dalla tragedia di Francavilla a Mare, mentre la politica scherza col fuoco di una crisi gravissima sulla pelle degli Italiani (disgraziati, disgraziatissimi Di Maio l’ignorante e Salvini il cinico), insultando il Presidente della Repubblica e i tedeschi rispondono sempre al loro prepotente istinto egemonico prussiano, questa volta con il tinto…
Una normale famiglia italiana, ovvero “lo strano ordine delle cose” (Antonio Damasio)
In questo modo “una normale famiglia italiana“, come in parte nel titolo, la ha definita il questore di Chieti, commentando il tremendo episodio avvenuto dal viadotto autostradale di Francavilla a Mare, nei pressi di Lanciano, in Abruzzo, terre che conosco da decenni per via dell’olio di Giuseppe Bianco, vigoroso contadino sannita, mancato qualche anno fa. Terre severe come il Friuli. Mio padre diceva sempre che lavorava volentieri con gli abruzzesi perché gli somigliavano per forza e dedizione al lavoro, per costanza…
I due babbei
Facciamo un giuoco, il giuoco dei due babbei, come se fossimo dentro una novella del Decameron del grande di Certaldo o del Centonovelle di Franco Sacchetti, e il titolo del racconto fosse proprio quello. C’erano una volta due babbei che facevano a gara per mostrarsi intelligenti, come spesso capita ai babbei, non sapendo che non occorre mostrare intelligenza, quando c’è, poiché essa deborda, si esprime, si vede, si percepisce in parole, atti e fatti. Se invece l’intelligenza è scarsa non c’è…
Colate d’acciaio, cadute, scivolamenti, rischi, pericoli e loro prevenzione sul lavoro. Cultura della vita e cultura del lavoro devono camminare insieme
Il 2018, a un terzo dal suo inizio, sembra non aver fine nel presentare il conto di morti e feriti sul lavoro in Italia. Siamo a metà maggio e i dati sono impressionanti, come se fossimo tornati a prima delle normative attuali, che sono buone, cioè del Decreto 81 del 2008, se non del famosissimo “626” del 1994. Occupandomi molto da vicino di questi temi, dall’osservatorio degli organismi di vigilanza e dei codici etici, non so darmi ragioni sufficienti di questi…
Da vicino nessuno “è normale”, o no?
Stamattina, caro lettor mio, mentre attendo mia figlia, ascolto Joseph Haydn, gran musicante, servitore dei principi ungheresi Esterhàzy, prima le sinfonie nr. 94 Mit dem Paukenschlag e nr. 104 Londoner, Slovak Philarmonik Orchestra diretta da Alfred Scholz, e poi quelle denominate dello Sturm und Drang, già un po’ romantiche o quasi, dicendo un poco impropriamente, beethoveniane, la nr. 26 Lamentatione, la nr. 49 La Passione e la nr. 58 senza titolo, suona l’orchestra The English Concert diretta da Trevor Pinnock, e mi do tempo. Mi…
Finalmente forse forse forse… un governo arriva (o non arriva) a giorni per questa nostra Repubblica Democratica e cara Patria Italia, NON PER IL “PAESE”!!! cz. (speriamo non sia di scalzacani, ma il rischio c’è, visti i mentori)
Non avrei mai pensato di collocare Berlusconi in una certa qual cauta gradazione dalla parte delle mie simpatie (o quasi), perché vi è stato un lungo periodo, dal ’94 a un paio di anni fa in cui lo ho letteralmente aborrito, come figura, come postura, come lessico, come politico, come persona. Devo dire, però, mai come imprenditore, dei cui comportamenti, viste le mia attività, ho avuto spesso notizie di prima mano, e non negative, soprattutto circa il trattamento delle sue…
Titoli e articoli tra il “falso” e il “vero” nell’attività mediatica, per una dimensione della comunicazione eticamente fondata
Quante volte, gentil lettore, capita di leggere un titolo stampa non intonato all’articolo sotteso, o addirittura in contraddizione evidente (anche solo dopo poche righe) con il testo dell’articolo. Chi non sa che il mestiere del titolista è diverso da quello dell’estensore dl pezzo, il giornalista, si meraviglia molto e non capisce. In realtà chi fa in titoli risponde a una logica diversa da quella veritativa, cioè all’intento che dovrebbe essere normale di riportare la verità dei fatti, perché ha…